Capitolo 30
Dalle lettere di Vladislav Hašek a Matteo Rinaldi
Praga, 13 dicembre 1993
Carissimo Matteo,
sono lieto che tu abbia trovato interessanti le mie ricerche. Confrontarmi con qualcuno che finalmente comprende l’importanza di quel che studiamo, è impagabile. Qui a Praga ci sono molte menti brillanti, speriamo che la separazione dalla Slovacchia non pregiudichi il buon andamento di certi progetti che sto seguendo. Uno di questi è certamente quello al quale stiamo collaborando. A proposito, non esitare a informarmi sui tuoi progressi. Ritrovare il documento di cui mi hai parlato risulta a questo punto fondamentale…
Praga, 7 gennaio 1994
Mio caro Matteo,
apprendo con vivo interesse dalla tua ultima lettera che le cose procedono bene e che la tua loggia lavora alacremente. Certo, vi state esponendo forse un po’ troppo, qui da noi c’è già chi rumoreggia. Ma che dirti? Procedi per la tua strada, fratello mio, non indietreggiare…
Praga, 24 marzo 1994
Caro Matteo,
esultiamo! Se quello che mi hai scritto nella tua ultima corrisponde a verità, siamo sulla strada giusta! Attenderò l’esito della tua “missione” a Parigi come si attende una notizia dal fronte. Oh sì, è una guerra questa! Una guerra ermetica…
Praga, 30 aprile 1994
Caro Matteo,
quel che mi hai scritto mi ha riempito di gioia ma al contempo di oscuri presagi. Il documento di cui sei venuto in possesso è fondamentale per la nostra ricerca, ma la circostanza della morte del suo precedente proprietario è davvero inquietante. Chi, sano di mente, non deciderebbe, a questo punto, di rinunciare all’impresa? Eppure abbiamo tra le mani un’opportunità unica, non possiamo fermarci.
La fotocopia che mi hai mandato è chiara, ma condivido con te la difficoltà di riuscire a interpretare la parte in codice. Dobbiamo lavorarci entrambi, unendo le nostre conoscenze…
Praga, 3 luglio 1994
Caro Matteo,
condividere con te il solstizio d’estate in quel luogo è stata un’esperienza unica. Purtroppo eravamo lì come semplici turisti. Con il codice ancora da decifrare, la Cattedrale dei nove specchi rimarrà per noi come l’entrata aperta al palazzo chiuso del re…
Chartres, 21 giugno 1995
Carissimo Matteo,
è più o meno un anno che non ci scriviamo. Per me la recherche è ancora in atto. Ti terrò informato su ogni più piccolo progresso e ti prego di fare lo stesso.
Ho deciso che, con o senza la soluzione dell’enigma, ogni solstizio d’estate verrò qui. Sulle orme del conte. Magari avrò un’illuminazione…
Praga, 15 settembre 1995
Fratello mio,
il tuo invito a Napoli è stata una delle cose più belle di quest’anno. Vederti nella tua città è stato come studiare un animale raro nel suo habitat! No, ti prego non fraintendermi, lo dico con tutta l’ammirazione che provo per te. La tua deliziosa Alma poi, che donna straordinaria! Sei un uomo fortunato, amico mio…
Praga, 6 febbraio 1999
Caro Matteo,
mi dispiace leggere delle tue cattive condizioni di salute. Ti prego, lascia stare per un po’ storte e alambicchi e rimettiti presto, abbiamo tutti bisogno di te! Sai, alcuni amici mi hanno convinto a usare quella diavoleria chiamata internet. Pare si possa creare anche delle conversazioni virtuali tra persone molto distanti fra loro e in totale anonimato. Cercherò di capirci qualcosa e ti informerò. Può essere utile per le nostre ricerche…
Praga, 23 aprile 1999
Caro Matteo,
sono lieto che ti sia ripreso e mi riempie di gioia sapere che hai deciso di unirti a me per il prossimo solstizio d’estate. Ho grandi novità. I miei studi sul documento proseguono e credo di non essere lontano dalla soluzione, anche se ho l’impressione che ci siano segreti nascosti tra le pagine originali dell’epistolario che le mie pur ottime fotocopie non mi permettono di penetrare. Ti sarei grato se a giugno potessi portare con te il documento originale, così da analizzarlo insieme.
Mi fa piacere apprendere che hai deciso di fare “il grande salto”. Ecco qual è l’indirizzo che devi inserire: http://www.leviathan.com/alquimia/forum.html. Troverai semplicissima la gestione, vedrai! Inutile dirti quale sia il mio pseudonimo.
Praga, 20 novembre 2003
Carissimo Matteo,
questa cosa dovevo dirtela così, usando la cara vecchia carta. In questi tre anni di collaborazione sul forum Alquimia abbiamo ottenuto tanti successi, mi hai fatto conoscere – virtualmente – i tuoi collaboratori e io i miei. Lo so, non sono stato fortunato come te, il tuo Lorenzo Aragona ha davvero qualcosa in più degli altri, ma anche io ho un promettente apprendista che forse inizierò all’Arte Reale. È un siciliano che si è trasferito qui a Praga, si chiama Riccardo Micali e mi sta anche aiutando a perfezionare il mio italiano! Ricorda sempre di non rivelare chi si celi dietro il mio pseudonimo. I tempi non sono maturi.
Ma non è di questo che volevo parlarti. Ce l’ho fatta, Matteo, credo proprio di esserci riuscito, e tutto grazie a te! Avermi donato l’epistolario è stato non solo un gran gesto da parte tua, ma anche un prezioso aiuto per la nostra ricerca. Avevo ragione io, tra le pagine autentiche ho trovato indicazioni celate nella carta stessa, nella filigrana. Solo così ho potuto capire dove sbagliavamo. Ti ho battuto, amico mio! Ho scoperto l’elemento mancante e fondamentale e – spero comprenderai – l’ho poi eliminato dal manoscritto. Questa cosa è troppo rischiosa. Con quell’ingrediente ho preparato una rugiada cotta, ma attenzione!, è diversa da quella che hai usato finora tu con lo stesso nome e appena ci rivediamo te ne darò un po’. Ora riusciremo a creare esattamente il rubino del principe e al prossimo solstizio d’estate…