Queste note, come quelle dei precedenti commentatori, si avvalgono largamente della ricerca pionieristica e tuttora imprescindibile di Pierre Villey (consegnata a Les sources et l’évolution des Essais de Montaigne Paris, Hachette, 1908 e al tomo IV dell’Edizione Municipale degli Essais, Les sources des Essais, Bordeaux, Pech et Cie, 1920), ovviamente correggendo e integrando ove necessario. Ci è anche stato utile, in qualche caso, il lavoro di alcuni colleghi che ricordiamo con gratitudine: Robert Aulotte, Claude Blum, Terence Cave, Jean Céard, Franco Giacone, George Hoffmann, Étienne Ithurria, Géralde Nakam, Lino Pertile, Jean-Yves Pouilloux, Jaume de Puig e i curatori dell’edizione degli Essais del 1595 (“Bibliothèque de la Pléiade”, Paris, Gallimard, 2007): Jean Balsamo, Michel Magnien, Catherine Magnien Simonin.
Le opere a cui Montaigne attingeva e che qui si citano in forma abbreviata sono elencate nei Riferimenti bibliografici, ad eccezione dei classici e dei testi di larga diffusione. Per i testi greci che Montaigne non leggeva nell’originale si rimanda, quando possibile, alla traduzione francese di cui disponeva. Si fa eccezione per Plutarco, che gli era accessibile, com’è noto, nella traduzione di Jacques Amyot: tuttavia, per comodità del lettore italiano, si rinvia ai titoli di uso corrente.