Capitolo 69
Ryan
Dentro di me sentivo della tenerezza. Il mio cuore spezzato e la mia mano incosciente non si rivoltavano più contro il mondo crudele.
Ci strappiamo i vestiti di dosso in un baleno. Per quanto sia stata divertente la nostra festa di fidanzamento, durante l’ultima ora l’unica cosa a cui sono riuscito a pensare è stato portare questa donna a casa per la prima volta e finalmente, finalmente, fare l’amore con lei nel mio letto.
La faccio stendere sulle coperte, la bacio e le abbasso le mutandine, mentre la punta della mia erezione è già inumidita dall’eccitazione. Quando le succhio i capezzoli e la massaggio tra le gambe, il suo corpo freme dal desiderio e lei geme.
«Sei così bagnata», sussurro, penetrandola con la mano.
«Sono fradicia da quando hai aperto la scatolina con l’anello», mormora in risposta facendomi ridere.
«È sbagliato che mi sia eccitato quando hai metaforicamente schiaffeggiato Olivia?»
«Se avessi potuto scoparti davanti a lei, l’avrei fatto».
«Mio Dio, sei bollente».
Traccio una scia di baci tra i suoi seni, mi sposto sulla pancia e poi la lecco tra le cosce finché non si aggrappa alle coperte, contorcendosi nella mia bocca. In un attimo sono sopra di lei, gonfio di passione, il mio uccello umido appoggiato alla sua fessura e il cuore in tumulto.
«Non ho malattie», le dico, con il corpo scosso da fremiti e il pene pronto a immergersi in lei. «Usi la pillola?»
«No», risponde.
Quando mi sposto per prendere un preservativo dal comodino, mi afferra il braccio, indicandomi di restare.
«Non ci serve», dice. Divarica le gambe e inarca i fianchi, strusciandosi una volta sola contro la mia erezione. «Fai l’amore con me». Di nuovo, mi sfiora con il pube, facendomi impazzire.
«Sei sicura?», chiedo con l’uccello pronto. «Sono così eccitato che non sono lucido. Sarebbe una follia, no?»
«Mi ami?», domanda sussurrando mentre la sua intimità bagnata mi scorre sul pene.
«Con tutto il cuore», esclamo.
«Mi sposerai?».
Il mio cuore sta per esplodere. La mia anima è in fiamme. L’erezione è all’apice. «Sì, lo giuro su Dio, qualsiasi cosa accada», rispondo.
Geme. «E vuoi avere dei bambini con me?».
Oh, Signore, il mio corpo è scosso da convulsioni, tanto la desidero. «Più di ogni altra cosa», le rispondo.
«Allora fa’ l’amore con me. Lasciamo che sia il destino a scegliere per noi».
Senza alcuna riserva o dubbio, le porto le braccia sopra la testa, intreccio le mie dita alle sue e la penetro. Ansimo e, appena sono dentro, sento una sensazione mai provata prima, come se mi stessi sciogliendo mentre i nostri corpi si fondono con le nostre anime. «Ti amo», le dico, in preda all’euforia. «E, mio Dio, mi piace starti dentro».
Mormora qualcosa di incomprensibile, stringendosi intorno alla mia erezione. Inizio a muovermi, a baciarla con voracità, mentre il mio corpo le dice ciò che le parole non riescono a esprimere. Oh, Dio, non sono mai stato così bene, ne sono sicuro. Ogni mia ferita sembra essere stata curata. Lei è la persona che aspetto da tutta la vita, dà un senso a questo mondo folle e complicato.
«Ti amo», sussurro di nuovo, mentre vengo dentro di lei, inondandola con il mio seme, compiendo un atto di fede. «Mio Dio, Tessa, ti amo».
Il suo corpo si irrigidisce mentre raggiunge l’orgasmo sotto di me e mi dichiara il suo amore.
Dopo qualche istante, separiamo le mani finora rimaste intrecciate e lei mi abbraccia forte.
Quando la guardo negli occhi, mi preoccupa trovarli pieni di lacrime.
«Cosa c’è che non va?»
«Nulla, davvero, nulla», replica. «Sono euforica».
Mi sposto per mettere un po’ di musica (Marry me di Jason Derulo), poi la avvicino a me e la bacio. «Sarà una gran bella vita la nostra, pollastrella».
«La migliore del mondo».
Ascoltiamo la canzone per un attimo, entrambi persi nei nostri pensieri, fino a quando non inizio a ridacchiare tra me e me.
«Cosa c’è?», chiede.
«Mi stavo immaginando di essere al cinema con Josh e Kat, e tu dici al tuo capo di andarsi a prendere da solo i maledetti popcorn».
Ride.
La stringo a me. «Pensi che ti abbia messo incinta?»
«Probabilmente no, non credo che i tempi siano quelli giusti. Ma, se anche fosse, sarebbe il destino».
«Non andresti nel panico?».
Sorride. «No. Cioè, sì, certo che sì, ma non perché avrei dei ripensamenti: solo perché diventare genitore mi spaventa, in qualsiasi momento succeda. E tu?».
Penso alla mia risposta per un po’, deciso a non dire altro se non la verità. «Sarei felicissimo se avessimo fatto un bambino».
Lei riflette per qualche istante. «Crescendo, pensavo che andare in giro con un pancione fosse una cosa tremenda. Ma, dopo aver visto Kat farlo con tanta gioia e Josh trasformarsi in padre e marito davanti ai miei occhi, non credo ci sia più alcuna regola generale per l’amore e il matrimonio».
Le accarezzo il viso, meravigliandomi di quanto sia bella. «Non potrei essere più d’accordo». La bacio dolcemente e mi si scioglie il cuore.
«Ehi, sai cosa mi è venuto in mente?», chiede, scostando di un centimetro le labbra dalle mie. «Congratulazioni, Romeo, sei riuscito a portare a termine il tuo “grande piano”».
Un sorriso mi illumina il volto. «Sì, ma non come lo intendi tu. Il mio “grande piano” non è mai stato quello di portarti a letto. Ho mentito».
«Cosa?»
«Il primo obiettivo del mio piano era fare sesso con te, ma non era il fine ultimo. L’avevo detto per sembrare normale e non spaventarti».
Ride. «Un’altra bugia? Gesù, sei un caso disperato».
Rido anche io.
«Allora qual era il piano originale?», domanda.
Le afferro la mano e sfioro il brillante sul suo dito. «Questo». Le appoggio la mano sulla pancia. «E questo».
Lei è visibilmente commossa.
Mi metto a sedere, osservando il suo viso. «Quando ti vuoi sposare, Argentina?».
Alza le spalle. «La prossima settimana? Il mese prossimo? Tra tre mesi? In qualsiasi momento, basta che non coincida con la nascita di Gracie Louise perché non voglio…». Qualcosa nella mia espressione le fa interrompere a metà la frase. «Cosa?».
Non riesco a parlare.
«Cosa?», chiede di nuovo. «Stai bene?».
Annuisco. «Ho appena avuto una visione».
«Di cosa?»
«Di noi, del futuro».
«Davvero?».
Annuisco ancora. «Era chiara come il sole».
«Cosa hai visto?»
«Io e te e un mucchio di bambini. E il Captain’s andare a gonfie vele. Noi contro questo folle e bellissimo mondo. Ed eravamo felici». Le stringo la mano e mi avvicino al suo corpo nudo. «Tessa, non ti preoccupare di nulla, amore. Ho già previsto tutto. E sono sicuro al cento percento: avremo una vita meravigliosa».