Capitolo 48
Tessa
Durante il concerto dei 22 Goats nella discoteca del resort, rimango stupita da quanto siano bravi. Sul serio, chi avrebbe mai immaginato che Dax e i suoi due amici fossero così talentuosi? I loro video sono fantastici, è vero, ma non rendono giustizia alla band. Come ha detto Reed, Dax Morgan è una perla rara. Dagli la giusta visibilità e sarà una mega rockstar. E gli altri due? Reed si sbagliava: sono bravissimi. A loro modo, ovviamente. Cioè, Fish e Colin non brillano quanto Dax, ma chi mai potrebbe eguagliarlo? Lui è di un altro mondo. Grazie alla sua capacità di intrattenere il pubblico e al suo carisma, mi sembra di essere in prima fila anche se, in realtà, sono stipata contro un muro in fondo al locale.
Scruto tra la folla, sperando di rivedere Ryan e, questa volta, quando lo trovo, è dall’altra parte della stanza che balla e canta ogni parola con i familiari, tutti incantati dalla loro adorata rockstar.
Mi si stringe il cuore.
Amo questa famiglia.
«Ehi», dice una voce.
È Reed, con due drink in mano. Mi guarda come se volesse scoparmi con gli occhi.
«Ciao, Reed».
«Mai Tai?»
«Grazie. Bella hula prima».
«Grazie». Mi porge uno dei bicchieri. «Ti piace lo spettacolo?»
«Lo adoro. I 22 Goats sono fenomenali, molto meglio di quanto mi aspettassi. E devo ammettere che le mie aspettative erano molto alte».
Reed annuisce e beve un sorso del suo drink.
«E tu?», chiedo. «Ti piace quello che vedi?».
Il suo sguardo su di me si fa sempre più profondo e intenso. «Decisamente sì».
Ah. Non volevo che il mio commento fosse una sorta di invito. «Parlavo della band. Ti piacciono?».
Reed sorride. «So cosa intendevi».
Deglutisco a fatica. «Pensi che li scritturerai?».
Reed mi rivolge un sorriso sensuale. «Cosa credi che dovrei fare, T-Rod? Dammi la tua opinione».
«Facile: dovresti», lo dico seriamente. «E non solo Dax, ma tutti. Poi, se davvero vuoi sapere cosa ne penso…».
«Sì».
«Credo che, se non li prendi tutti, sei un vero idiota, totalmente privo di anima».
Reed scoppia a ridere. «Dài, T-Rod, dimmi cosa pensi davvero». Beve un sorso del cocktail mentre i suoi occhi fanno su e giù dalla mia faccia alla mia scollatura. «Sai cosa farò? E, bada bene, solo perché ti appassiona così tanto la faccenda. Lascerò la decisione a Dax. Gli farò due offerte: opzione uno, una proposta come solista per X dollari e, opzione due, un’offerta alla band per gli stessi X dollari. Lascerò che sia lui a decidere se tenere tutto il bottino per sé o dividerlo con i suoi amici».
Alzo il mento con fare supponente verso Reed. «Fa’ come vuoi», dico e poi, stupendomi da sola, aggiungo: «Ma non ho dubbi: Dax sceglierà l’offerta che include la band».
«Oh, conosci Dax molto bene allora».
«No, l’ho conosciuto ieri. Ma è un Morgan, e so per certo che i Morgan non fregano gli amici».
Un enorme sorriso si dipinge sul volto di Reed, come se mi credesse un’ingenua.
Il mio cuore inizia a battere all’impazzata. «Reed, ascoltami», inizio e tutta la spavalderia manifestata un attimo prima svanisce. «Secondo me dovresti fare una sola proposta, quella per la band».
«Perché? Se Dax è così leale come pensi, non accetterebbe nient’altro». Mi guarda torvo. «O hai paura che il nostro ragazzo tenga i soldi per sé, facendoti perdere la fiducia nell’umanità?»
«No. La mia raccomandazione non è per me, è per te. Se la proponi nel modo in cui mi hai spiegato, corri il rischio di passare per uno stronzo per aver messo Dax in una posizione orribile. Forse lui a quel punto non avrà più intenzione di fare affari con te. E non sarebbe nel suo interesse, né tantomeno nel tuo».
Reed sembra pensieroso. «Te l’ho mai detto che sei proprio tosta, T-Rod?»
«No».
«Be’, lo dico adesso: T-Rod, sei una tipa tosta».
«Grazie. Anche tu».
«Vuoi che faccia un’offerta sola ai 22 Goats?»
«Sì. Per il tuo bene».
«E mi spezzerai le gambe se non lo faccio?»
«Sì, in più punti. Con una mazza da baseball».
Reed ride. «Dio me ne scampi. Va bene. Consideralo fatto. E comunque stavo solo scherzando, volevo vedere cosa avresti detto».
«Non è stato molto gentile da parte tua».
«Non sono sempre gentile». Mi rivolge un sorriso malizioso. «Ora, finisci il resto del Mai Tai e posa il bicchiere, bellezza. Voglio ballare con un bel bocconcino per festeggiare la mia nuova band».
Mi scolo il cocktail e poi lascio che mi prenda per mano e mi porti verso la pista da ballo.
«Ballerò con te, Reed», urlo sopra la musica mentre ci avviciniamo alle casse. «Ma non otterrai altro. Ti ho visto sul sito di gossip TMZ: ti ha inquadrato perfettamente, so che genere di uomo sei».
Lui ride fragorosamente e mi avvicina a sé. «Non credere a tutto quello che trovi su Internet, piccola. Sono innocuo, lo giuro».