Capitolo 68
Ryan

Tessa guarda il locale vuoto mentre si siede. «Hai affittato il bar, vero? Non posso credere sia vuoto per caso».

Le faccio l’occhiolino. «Ho pensato ci servisse un po’ di privacy. Ti ordino qualcosa da bere mentre carico il Power Point».

«Davvero mi mostrerai delle slide qui?»

«Sì». Con un gesto chiamo il barman per l’ordinazione, collego il computer al proiettore, poi appoggio due contenitori sul bancone.

Una volta che è tutto in posizione, prendo il telecomando, sistemandomi come un relatore a lato del mio “schermo” (un muro bianco che ho liberato dai poster) e mi volto verso Tessa. «Okay, tesoro», dico. «Guarda la presentazione senza commentare. Qualsiasi pensiero, domanda, obiezione o reazione potrai pormeli alla fine. Okay?»

«Okay».

«Giura».

Si accomoda sulla sedia, sorridendo. «Giuro».

Respiro profondamente e schiaccio un tasto in modo che compaia la prima slide: LE DIECI RAGIONI PER CUI DOVRESTI DIRE “CAVOLO, SÌ” QUANDO TI CHIEDERÒ DI SPOSARMI.

Tessa sussulta. «Ryan. Aspetta».

Avvicino l’indice alle labbra. «È solo perché tu sia pronta per la mia eventuale proposta, okay? So quanto ami avere tempo per riflettere prima di prendere decisioni importanti, così ti fornisco gli strumenti per pensare». (Sto mentendo, ovviamente. Non uscirò da qui senza una fidanzata. Ma giuro che è l’ultima piccola bugia che le racconterò).

Tessa sembra rilassarsi e annuisce.

Schiaccio di nuovo il pulsante sul telecomando e la presentazione continua: RAGIONE UNO: SE MI SPOSERAI, FARAI FELICE LA TUA FAMIGLIA.

Tessa mi guarda con fare sorpreso e le labbra socchiuse. Le racconto di essere stato a cena con i suoi genitori a Los Angeles mentre faccio scorrere le foto delle nostre famiglie sorridenti. «E quando ho chiesto ai tuoi la benedizione», spiego, «mi hanno risposto che, anche se l’ultima parola sarebbe spettata a te (ovviamente), sarebbero stati felici di accogliermi in famiglia».

Tessa schiude la bocca come se volesse parlare e poi, senza preavviso, scoppia a piangere.

Cazzo, sono davvero bravo. Evidentemente conosco bene i miei polli – o, meglio, la mia pollastrella.

Mi avvicino e le accarezzo la schiena mentre le bacio la testa; lei continua a piangere e mi ringrazia per averlo fatto: il mio cuore si scioglie e contemporaneamente batte forte per la gioia.

«Sei pronta per la prossima slide, amore?», domando. «Questa era solo la prima mossa».

«Non mi faranno piangere tutte, vero?»

«Non posso assicurartelo». Continuo: RAGIONE DUE: SE MI SPOSERAI, FARAI FELICE ANCHE LA MIA FAMIGLIA. Le sorrido. «Hai idea di quante volte alle Hawaii i miei parenti mi abbiamo praticamente ordinato di provarci con te? Mio Dio. Mi avranno ritenuto un buono a nulla, dato che ho sempre posticipato».

Ride.

«Tessa, davvero, tutti vogliono che tu sia parte della nostra famiglia, a qualsiasi costo. Nella peggiore delle ipotesi, penso potrebbero persino cercare di farti uscire con Keane, se questo volesse dire averti nel gruppo».

Ride ancora.

Clicco sul telecomando ed ecco la terza slide: RAGIONE TRE: SE MI SPOSERAI, TI PREPARERÒ IL MIO FAMOSO GUACAMOLE OGNI VOLTA CHE VORRAI.

«Wow».

«Ovviamente non puoi apprezzare l’importanza di questa promessa senza prima averlo assaggiato. Quindi…». Prendo i due contenitori dal bancone: uno pieno di tortillas e uno con il guacamole. «Ne ho preparato un po’. Ti assicuro che, una volta assaporato, capirai il vero valore della mia offerta».

Tessa intinge diligentemente una patatina nella salsa, la porta alla bocca e il suo viso si illumina. «Il Nirvana», mormora. «Il miglior guacamole mai assaggiato. Avevi ragione sul cumino».

«Ora, immagina di essere sposata con chi l’ha preparato, e poi pensa che potrebbe farlo ogni volta che desideri. Sarebbe una vita felice, no?»

«Sarebbe la vita più felice che possa sognare».

Oh, mio Dio. Il mio cuore sussulta. Mi ha appena detto che risponderà sì? Cavolo, credo di sì!

Continuo con la slide successiva: RAGIONE QUATTRO: BASANDOSI SU FATTI OGGETTIVI E DATI NUMERICI, DOVRESTI SPOSARMI. Faccio susseguire in fretta diverse diapositive piene di grafici a torta, diagrammi e tabelle di ogni tipo, tutti a sostegno dei benefici del matrimonio dal un punto di vista sociale, economico e della salute; inoltre, ho aggiunto alcuni numeri insensati che mi riguardano personalmente (l’altezza, il peso, il QI, l’indirizzo di casa, punteggi ottenuti ai test attitudinali…).

«La sera in cui ci siamo conosciuti, proprio lì», indico gli sgabelli, «mi hai detto che non sarebbe bastato il guacamole a farti innamorare di me. Hai detto anche che ti servivano fatti e numeri per soddisfare il tuo seccante emisfero sinistro. Be’, ecco qui, tesoro. E, come puoi vedere, i dati non mentono. Oggettivamente, il matrimonio è l’unica scelta logica per noi due».

«Oh, Ryan», commenta lei con gli occhi lucidi e un sorriso smagliante.

Vado avanti con la presentazione e un nodo in gola: RAGIONE CINQUE: SE MI SPOSERAI, SFRUTTERAI A VITA I VANTAGGI DI FAR PARTE DELLA FAMIGLIA MORGAN.

«Dove devo firmare?», esclama, facendomi battere il cuore ancora più forte.

Mi schiarisco la voce. «I suddetti vantaggi includono, ma non si limitano a, i seguenti: uno, biglietti illimitati per i concerti dei 22 Goats in qualsiasi parte del mondo, compresi i pass per il backstage. Due, la famosa cucina di mamma Lou ai pranzi di famiglia, tra cui la sua rinomata lasagna, gli spaghetti con le polpettine e il chili con carne di tacchino. Tre, pescare con mio padre e Colby quando lo desideri (asterisco: non più di un giorno al mese)».

Ride.

«Quattro», proseguo, «Kat dice che per tutto l’anno puoi prendere in prestito qualsiasi vestito dal suo guardaroba senza chiederle il permesso, visto che comunque non gliene va più bene nessuno. Cinque, ti piegherò sapientemente le lenzuola, promesso».

«Wow».

«Lo so. Pazzesco, vero? E sei (e questo è l’aspetto più importante), Uccello Pneumatico ballerà gratis alla prossima festa di compleanno di Charlotte!».

Tessa ride di gusto.

«Ora, vuoi davvero dire a Charlotte che hai respinto l’offerta di Uccello Pneumatico di farle una lap-dance personalizzata?»

«Proprio no», risponde. «Compie gli anni il mese prossimo. Sono contenta di riuscire a organizzare tutto con così tanto anticipo».

Oh, Dio. Tessa mi ha appena detto di essere pronta al sì oggi? Porca miseria, credo proprio che l’abbia fatto.

Vado alla slide successiva, con il battito accelerato. RAGIONE SEI: SE MI SPOSERAI, PRENDERÒ LEZIONI DI TANGO.

Mi rivolge un sorriso adorabile. «Davvero?»

«Sì. Voglio poter essere io a condurre senza metterti in imbarazzo».

Si appoggia le mani sul petto, all’altezza del cuore. «Non vedo l’ora».

Okay, il cuore mi balzerà fuori dal petto. Perché diavolo ho scritto dieci maledette ragioni nella mia presentazione? Improvvisamente, sembra quasi che la scatolina con l’anello che ho in tasca stia per prendere fuoco.

Proseguo: RAGIONE SETTE: SE MI SPOSERAI, PROMETTO CHE IL SESSO SARÀ SEMPRE PAZZESCO.

«Questa si spiega da sé», commento. «Ma lasciami dire che adorerò il tuo corpo ogni notte della mia vita, lo giuro su Dio».

Mi sorride in modo sensuale.

Schiaccio il tasto che mi porta alla prossima slide: RAGIONE OTTO: SE MI SPOSERAI, L’UNIVERSO GIOIRÀ. SIAMO DESTINATI L’UNO ALL’ALTRA, PICCOLA.

«Pensi sia una coincidenza che ti abbia vista in un locale a Seattle, sia entrato nei database di nove compagnie aeree per trovarti e poi, per caso, ti abbia incontrata su un’isola minuscola nell’Oceano Pacifico? Bah. Qui non si può proprio parlare di coincidenze. È il destino. Chiaramente l’universo intero ci vuole insieme, Tessa».

«Be’, cavolo», commenta lei. «Non vorrei deludere l’universo».

Mi sento svenire. Proseguo con la presentazione, emozionatissimo. RAGIONE NOVE: SE MI SPOSERAI, PROMETTO DI RENDERTI FELICE.

Deglutisco a fatica. «Tessa, per essere chiari, non credo che una persona possa farne felice un’altra a lungo termine: la felicità è qualcosa che ognuno deve crearsi. Ma di certo mi impegnerò a fare di tutto per far sì che tu possa trovare la tua. Prometto che darò il massimo come marito e padre. Adorerò il tuo corpo, ti rallegrerò il cuore e nutrirò la tua anima. Giuro, non farò mai nulla per ferirti o tradirti. Lo giuro. Saremo una squadra, amore. Una famiglia. Io e te. Non avrai mai motivo di dubitare di me».

Sembra davvero commossa. Senza parole. Stringe le labbra per trattenere le lacrime.

Tremando, passo alla slide finale. RAGIONE DIECI: SE MI SPOSERAI, POTRAI INDOSSARE QUESTO MAGNIFICO DIAMANTE AL DITO PER SEMPRE.

Spalanca gli occhi e respira profondamente.

In fretta, mi inginocchio davanti a lei, estraggo la scatolina, ormai bollente, e le mostro l’enorme pietra scintillante che mia mamma mi ha aiutato a scegliere (insieme alla madre di Tessa in videochiamata) e, proprio come speravo, scoppia in lacrime, singhiozzando e sussultando.

«Tessa Rodriguez», dico, con gli occhi lucidi e la voce che trema. «Penso che tu faccia impallidire le stelle e lo crederò sempre. Ti amo tantissimo. Quindi, per l’amor di Dio (e per tutti i motivi elencati nella presentazione), vuoi rispondere “cavolo, sì” e diventare mia moglie?».

Tessa annuisce con foga. «Cavolo, sì».

Infilo l’anello al suo dito tremante e mi avvicino per baciarla con passione. Dopo qualche istante di baci e promesse sussurrate, mi allontano e tiro fuori il telefono. «Chiamiamo Josh e Kat perché vengano a festeggiare!».

«Oh, Dio», esclama Tessa. «Mi ero totalmente dimenticata che fossero in caffetteria». Guarda il suo nuovo anello. «Non vedo l’ora di dirglielo».

«Ehi, Tim», urlo attraverso una porta dietro il bancone. «Alza il volume e stappa lo champagne! Ci sposiamo!».

Il barman esce e Tessa gli mostra la mano con il diamante scintillante. «Champagne per quattro, Tim», urla Tessa felice. «Faremo una piccola festa».

«No, piccola, faremo una grande festa». Dico al barista: «Champagne per venti, Tim!».

Lei mi guarda con aria interrogativa.

«Vedrai», le dico.

Un attimo dopo, nel momento in cui la canzone che ho scelto (Bailando di Enrique Iglesias, ovviamente) inizia a risuonare nella stanza, la porta si apre ed entrano tutti gli invitati: Josh, Kat, i miei genitori, Colby, Keane, Zander, Dax, Fish, Colin, Jonas, Sarah e la famiglia di Tessa (i genitori, i fratelli, la cognata e la nipotina).

Baci, abbracci e congratulazioni abbondano e Tessa mostra felice l’anello mentre viene versato lo champagne. La famiglia di Tessa viene presentata a tutti. Ridiamo e chiacchieriamo. E, nel frattempo, la mia mano è stretta a quella della mia fidanzata e mi esplode il cuore di gioia.

Kat si avvicina per dirmi che Henn e Hannah si congratulano ma non sono riusciti a venire a causa del compleanno della sorellina di Hannah.

«Henn è come un fratello», dico a mia sorella, abbracciando Tessa. «Non ha trovato Samantha (comprensibilmente), ma quel ragazzo, più di tutti, mi ha aiutato a non mollare e ad ascoltare il mio cuore».

«Brindiamo a Peter Hennessy allora», propone Kat, alzando il bicchiere, e io e Tessa la imitiamo.

«A proposito», dico. Mi rivolgo ai presenti. «Ehi, un brindisi!». Alzo il calice, rimanendo abbracciato a Tessa, e tutti mi imitano. «Per prima cosa, fatemi dire: “Grazie al cielo questa è una festa a sorpresa per un fidanzamento, non un party per consolare il povero Ryan”».

Tutti ridacchiano.

Mi volto verso la famiglia di Tessa. «Ai Rodriguez: grazie per aver accolto la mia famiglia nella vostra».

Ricambiano con un sorriso.

«Ai Morgan», continuo. «Siete fantastici. Lo sapete. Non aggiungo altro».

Tutta la famiglia esulta.

«Grazie, Bob Gaskins, l’uomo che secondo Wikipedia ha inventato i Power Point. Sei un genio, Bob, ovunque tu sia, grazie infinite».

Tutti ridono divertiti.

«E, per ultimo…». Guardo Tessa. «Grazie alla mia bella fidanzata per aver detto di sì. In Moby Dick, Herman Melville chiede: “Dove si trova il porto definitivo donde non toglieremo più l’ormeggio?”. Be’, Tessa, per la prima volta nella mia vita, so esattamente dove sia il mio “porto definitivo”: con te, qualsiasi cosa accada».

Tutti applaudono e poi ci si avvicinano, rivolgendoci baci, abbracci e felicitazioni. Ma, dopo qualche minuto, non resisto dal portare Tessa in un angolo per festeggiare con un bacio vero e proprio.

«Stai bene?», chiedo, sfiorando con il naso il suo.

«Mai stata meglio», sussurra. «È il giorno più bello della mia vita».

«Anche della mia. Non vedo l’ora…».

«Scusa, Ryan», dice Kat alle mie spalle.

Sciolgo l’abbraccio con Tessa e mi volto.

Mi si chiude lo stomaco.

Olivia.

Kat ha un sorriso finto sul viso e il braccio intorno alle spalle di Olivia. «Guarda chi mi ha scritto mezz’ora fa lamentandosi che non rispondevi ai suoi messaggi», dice. «Guarda un po’ chi mi ha pregato di dirle dove potesse trovarti, così da poter fingere di “averti incontrato per caso” e cercare di riconquistarti». Kat si volta verso Olivia. «Ops, scusa. Ora che sei qui mi sono ricordata di un piccolo dettaglio che ho tralasciato quando ti ho risposto: Ryan è qui per la sua festa di fidanzamento. Olivia, lei è Tessa, la futura moglie di mio fratello. Oh, aspetta, giusto, vi siete già incontrate la sera in cui hai chiamato la mia futura cognata “puttana”». Il sorriso di Kat è dolce ma i suoi occhi ardono, facendo trasparire una minaccia. «È così, Tessa cara? È qui che Olivia ti ha dato della puttana?»

«Sì, proprio così, Kitty Kat», risponde Tessa, con un tono sdolcinato quanto quello di mia sorella.

Olivia serra la mandibola. «Vai al diavolo, Kat. Mi hai presa in giro».

Kat ride.

«Olivia, mi dispiace», dico, guardando mia sorella. «Non le ho detto io di farlo. Ora dovresti andartene».

«Non l’ho fatto per te, Torta al Rum», commenta Kat. «L’ho fatto per Tessa». Le sorride. «Vuoi dire qualcosa a Olivia, tesoro? È il momento giusto».

Tessa finge di sbadigliare e si porta una mano alla bocca, mostrando palesemente l’anello. «No, nulla».

La mia ex guarda Kat in cagnesco. «Vaffanculo».

Kat ride di nuovo. «Che classe, Olivia. Vieni, ti mostro la porta».

«Non ti disturbare, imbecille». Olivia evita il braccio teso di mia sorella e si dirige verso l’uscita.

«Kat, cosa diamine fai?», le chiedo. «Non volevo mai più vedere Olivia, soprattutto non oggi».

«Non ho resistito. Sinceramente, non avevo intenzione che Tessa si vendicasse in questo modo ma, quando ho visto il suo messaggio, ho pensato: “È destino”». Alza le spalle. «Se fossi al tuo posto, sarei contenta di aver mostrato a quella stronza il mio diamante enorme». Guarda Tessa. «Non è stato bello sbatterglielo sotto il naso?»

«È stato fantastico», replica lei, sconvolgendomi.

Si danno il cinque e ridacchiano.

«Benvenuta in famiglia, sorella», dice Kat cingendo le spalle di Tessa. «Volevo assicurarmi che lo sapessi: non hai trovato solo un marito che ti ama ma sei anche entrata a far parte della Mafia Morgan».