Capitolo 61
Tessa

«Quando Josh mi ha chiesto di fargli da testimone», dice Jonas, reggendo in una mano un microfono e nell’altra un calice di champagne, «la prima cosa che ho pensato è stata: “Oh, merda”».

Tutti i presenti in sala scoppiano a ridere.

«Perché mi sono subito reso conto che avrei dovuto tenere questo fottuto discorso – perdonate il linguaggio – e chi mi conosce vi confermerà quanto odio questo genere di cose, quasi quanto odio l’hip hop, gli One Direction ed esternare le mie dannate emozioni – scusate l’espressione».

Mio Dio, mi sento morire. Fino a ora sono riuscita a evitare Ryan per tutto il ricevimento ma temo che il momento delle danze sia imminente e sarò costretta a parlargli. E quando succederà non so ancora cosa diavolo gli dirò, o se sarò in grado di sopportare qualsiasi bugia cerchi di propinarmi.

Jonas alza il bicchiere. «A Josh e Kat. Hip, hip…».

«Urrà», rispondono tutti, me compresa.

Bevo un sorso di champagne e chiedo a un cameriere un altro calice.

«Kitty Kat», inizia Sarah. «La mia migliore amica e ora sorella – oh, mi è venuta la pelle d’oca a dirlo». Sorride e tutti la imitano.

Mi sembra di esplodere. Per tutta la cena mi sono sentita addosso lo sguardo di Ryan: voleva che ricambiassi le sue occhiate ma non l’ho fatto.

In realtà, mi sarei dovuta sedere al tavolo con lui stasera, insieme a Keane, Zander, Colby, Dax, Fish e Colin – un posto per cui, fino a ieri, avrei dato la mia tetta sinistra; ma, quando ho lasciato il bungalow di Josh stamattina, sono andata dritta dalla wedding planner chiedendole di spostarmi al noioso tavolo dello zio William.

Ma, ovviamente, non posso evitare Ryan per sempre, soprattutto non ora che la cena è finita, ci sono i brindisi e le danze stanno per cominciare.

Sarah alza il bicchiere. «Brindo a Josh e Kat, perché possano essere da esempio a tutti noi per come sono stati capaci di risolvere in modo brillante ogni problema, restando sempre uniti davanti alle avversità della vita. Hip, hip…».

«Urrà», esclama il pubblico con i calici alzati.

Josh dà un bacio sulla guancia alla cognata e prende il microfono.

«Grazie, Sarah», dice. «Grazie, Jonas. Vi vogliamo bene. Noi Faraday siamo davvero fighi, devo proprio dirlo. Volevo ringraziare tutti per essere venuti qui, non solo per la festa di oggi, ma per tutta la settimana in questo paradiso. So che avete tutti vite piene d’impegni, quindi grazie per essere riusciti a ritagliarvi così tanto tempo per festeggiare con noi. È stato pazzesco, no?».

Tutti applaudono ed esultano.

Josh continua con un lungo discorso e io non riesco a non guardare verso il tavolo di Ryan, per un solo istante, per vedere se… Cazzo. Mi sta guardando.

Distolgo lo sguardo con le guance in fiamme.

Merda.

Appena questo discorso sarà finito, verrà da me, lo so. Farei meglio a prepararmi. Quando parleremo, dovrò solo essere calma e distaccata. Gli dirò che non voglio continuare, che è stato divertente e gli sono grata per il tempo trascorso insieme, ma che non mi interessa portare avanti la cosa perché, francamente, non credo di potermi fidare totalmente di lui. E basta. Perché dire altro? Se gli parlo dei miei sospetti, negherà di nuovo qualsiasi coinvolgimento, proprio come ha sempre fatto, e io crederò di nuovo alle sue bugie. Sono un’idiota.

«Vorrei ringraziare il mio grande amico Reed per la sorpresa di poco fa», continua Josh. «Non è stato incredibile?».

Tutti applaudono e gioiscono, inclusa me.

“Incredibile” è la parola giusta per il regalo di Reed, devo ammetterlo. Grazie alle sue conoscenze, Josh e Kat hanno ballato sulle note della loro canzone preferita, eseguita dal vivo dall’autore – James Bay – dopo che quest’ultimo ha sconvolto ed emozionato tutti facendo la sua comparsa al ricevimento con una chitarra acustica al petto.

Josh solleva il calice di champagne verso l’amico. «Grazie, fratello. Non ci dimenticheremo questo momento finché vivremo». Fa alzare Kat e la cinge teneramente con un braccio. «Un’ultima cosa», dice al microfono. «Con la mia stupenda moglie accanto, volevo dire qualche parola per ringraziare la mia nuova famiglia, i Morgan. Abbiamo parlato molto del fatto che Kat oggi sarebbe diventata una Faraday ma, credetemi, a me è andata anche meglio. Conoscete l’espressione “la mela non cade mai troppo lontano dall’albero”? Be’, è vero, soprattutto se si tratta di Kat». Alza il calice in direzione dei Morgan, seduti in tavoli diversi, e tutti ricambiano il gesto.

Per un secondo, il cuore mi duole per l’incomprensibile invidia e lo struggimento. Voglio essere parte della famiglia Morgan, come Josh.

«A Tom Tom Club, a mamma Lou, a Cheese, al Capitano, a Cazzone e a Baby Boy», continua Josh, con il bicchiere sempre sollevato. «E a tutti i Morgan che ho conosciuto questa settimana». Brinda a distanza con i familiari di Ryan sparsi per la sala. «Grazie per aver contribuito a rendere Kat la donna incredibile che è oggi e per avermi permesso di far parte della vostra spassosa e bellissima famiglia. Hip, hip…».

«Urrà», esclamano tutti all’unisono.

Ho gli occhi velati dalle lacrime. Le asciugo in fretta e mi scolo lo champagne.

Josh sussurra qualcosa a un orecchio di Kat e lei scuote la testa.

«Okay», fa Josh al microfono. «La signora Faraday dice che è ora di finirla con queste stronzate sentimentali, è ora di darsi da fare in pista».