Capitolo 59
Tessa
Busso alla porta del bungalow di Josh e Kat, elettrizzata. Ho solo pochi minuti prima dell’incontro con l’organizzatrice del matrimonio per aiutarla con mille cose, ma volevo fermarmi dai futuri sposi per dar loro il mio modesto regalo di nozze proprio all’inizio del loro grande giorno. Ma, con mia grande sorpresa, è Jonas ad aprire la porta.
«Oh, ciao, Jonas», lo saluto. «Buongiorno».
«Buongiorno, Theresa».
Entro nella stanza e trovo Josh seduto a un tavolo pieno di piattini per la colazione. «Buongiorno, signor Faraday», dico. «Dov’è la tua futura moglie?»
«Kat ha passato la notte in camera di Jonas e lui è venuto qui a dormire. Non voleva che ci vedessimo fino all’altare».
«Oh, è adorabile».
Josh mi offre da mangiare ma rifiuto mentre mi siedo accanto a lui. «Come ti senti?»
«Non sono mai stato così emozionato in vita mia».
Mi meraviglio, ma non più di tanto. È incredibile quanto quest’uomo, prima con così tanta paura di impegnarsi, sia cresciuto da quando lo conosco.
Be’, a dire il vero, non è poi così incredibile. Dopo aver trascorso del tempo con Kat e la sua famiglia questa settimana, mi rendo conto che nessuno, nemmeno un playboy come Joshua William Faraday, neanche il più testardo, il più insensibile o il più stupido ragazzo al mondo avrebbe potuto dire no alla possibilità di diventare un membro del club Morgan.
«Allora, cosa c’è, T-Rod?», chiede Josh, addentando un pezzo di bacon.
«Sono passata per dire a te e Kat quanto sia felice per voi e per darvi il mio regalo».
«Abbiamo detto a tutti niente regali, ricordi?», mi rimprovera Josh. «La tua presenza è il nostro regalo».
«Ma piantala, io non sono “tutti”».
I due fratelli ridono.
«T-Rod detta legge», dice Josh sorridendo.
«Dico solo che siete stati molto generosi con me negli anni, quindi non avrei potuto perdere l’occasione di dimostrarvi, anche se in maniera modesta, la mia gratitudine. E comunque è davvero impossibile comprarti un regalo, signor Faraday. Hai già tutto».
«Non proprio tutto, ma lo avrò tra circa…». Guarda l’orologio. «Cinque ore e tredici minuti». Sorride.
«Non aspettatevi molto, volevo solo farvi sapere che sono molto felice per voi. Quindi, rullo di tamburi, prego…».
Jonas mima il suono dei tamburi sul tavolo.
«Ho prenotato per te e Kat dodici lezioni di tango a domicilio».
Josh ride. «Wow, T. È fantastico, grazie».
«Ma aspetta, c’è dell’altro. Durante ogni lezione, uno chef sarà al lavoro nella vostra cucina per prepararvi piatti a cinque stelle che vi godrete una volta finito di ballare».
«Bellissimo. Kat sarà felice».
«Inoltre, ho già parlato con i genitori di Kat e Ryan, Keane, Colby e Sarah – se deciderete di seguire le lezioni dopo la nascita di Gracie Louise – saranno tutti contenti di guardare la piccola per voi mentre tu e Kat danzate e vi godete la cena».
«Mettimi nella lista dei babysitter», commenta Jonas. «Voglio essere sicuro di diventare lo zio preferito di Gracie».
«Oh, stai attento a non farti sentire dai Morgan, Jonas», dico. «In piscina, l’altro giorno, tutti e quattro hanno quasi fatto a pugni per decidere su chi, secondo loro, dovrebbe essere lo zio preferito della piccola G».
«Maledizione. Mi sono dimenticato di quei bastardi. Sarà dura vincere alle Olimpiadi dello Zio con quegli infami. Mi faranno sicuramente fare la figura dello sfigato». Jonas ride.
Provo una rassicurante sensazione di calore. «Quei ragazzi sono così teneri da dar del filo da torcere a chiunque alle Olimpiadi dello Zio, non solo a te, Jonas». Arrossisco. «Mi piace proprio questo loro aspetto».
I fratelli Faraday si scambiano un’occhiata.
«Be’, grazie per il regalo, davvero pazzesco», dice Josh. «E già che sei qui e c’è anche Jonas: vorrei parlarti di una cosa. Avrei voluto aspettare fino al mio ritorno dalla luna di miele ma, visto che siamo tutti presenti…». Sospira. «Andrò dritto al punto, T-Rod: sei maturata molto in questi anni. E ultimamente mi sono reso conto di non aver sfruttato appieno il tuo talento, per puro egoismo».
Sono senza parole.
Josh guarda il fratello, riceve un cenno di incoraggiamento e torna a concentrarsi su di me. «T, ti farò una domanda e voglio che tu mi risponda sinceramente, okay?».
Annuisco.
«Credi ancora che essere la mia assistente personale sia abbastanza per te o hai aspirazioni che vanno oltre quel ruolo?».
Faccio una pausa. Non mi aspettavo di affrontare questo argomento proprio oggi, forse addirittura mai. Respiro a fondo. «Mi piace moltissimo farti da assistente, davvero. Ma sì, se devo essere del tutto sincera, i miei obiettivi superano questa mansione. Cioè, intendo…». Deglutisco a fatica. «Penso di poter delegare alcuni compiti, almeno quelli più ripetitivi, per poter avere tempo per impegni che richiedano un po’ più di… ragionamento?»
«Proprio come pensavo», asserisce Josh. «Non potrei essere più d’accordo».
Sono sollevata. «Davvero?»
«Al cento percento».
«Per quello che vale», esclama Jonas, «sono d’accordo anche io. Non che abbia voce in capitolo, sono solo un testimone. Ma ti ho vista progredire in modo esponenziale e sarebbe davvero un peccato non riconoscere e sfruttare questa crescita. La perfezione non nasce dal nulla, fa parte di uno stato mentale, è il risultato che si ottiene rifacendo una cosa mille volte, impegnandosi perché riesca sempre meglio. Visualizza la migliore Theresa che ti venga in mente e combatti per raggiungerla. Non porti nessun limite».
Sento le guance infiammarsi. «Grazie, Jonas».
«Sì, grazie, Platone», dice Josh secco. «Allora è deciso. Dobbiamo ragionare su come sfruttare al meglio le tue capacità. Non è una cosa a cui vorrei pensare oggi, senza offesa, ma ho gatte più grosse da pelare».
Ridacchiamo tutti.
«Ma sicuramente ci dedicheremo del tempo appena sarò tornato, okay?»
«Certo. Fantastico. Sono emozionata».
«Ho un’idea di cui vorrei discutere con te», dice Josh. «Una cosa a cui puoi pensare mentre sarò via».
«Dimmi tutto».
«L’altra sera Ryan mi ha inviato il suo progetto per il bar che ha intenzione di aprire, il Captain’s».
Mi si stringe lo stomaco per l’emozione.
«Jonas e io abbiamo dato un’occhiata al suo piano aziendale e siamo rimasti colpiti da quanto fosse dettagliato. Entrambi siamo convinti di volerci investire e far parte del business e, se Ryan sarà d’accordo, magari partire dall’idea iniziale per poi espanderci».
Ho la pelle d’oca e il cuore a mille. «Mmm», dico, cercando con tutta me stessa di non far trapelare che: uno, ho già analizzato con attenzione il progetto e sono stata positivamente colpita anch’io; due, muoio dalla voglia di far parte del sogno di Ryan, anche con un minuscolo contributo (infatti ho già milioni di idee su come fare la mia parte); tre, mi sbatto Ryan Ulysses Morgan fino allo sfinimento da una settimana.
«Non dire ancora nulla a Ryan, per favore», continua Josh. «Jonas e io gli parleremo quando tornerò dalla luna di miele, quindi per ora è solo un’ipotesi. Comunque, cosa ne penseresti se io e Jonas diventassimo soci di Ryan e ti coinvolgessimo nella squadra per darci una mano? Sicuramente partecipare al lancio di una nuova iniziativa imprenditoriale sarebbe un miglior utilizzo del tuo tempo e dei tuoi talenti rispetto ad assicurarti che la mia Lamborghini sia “lucidata a dovere” e i miei completi provengano dall’ultima sfilata di Anthony Franco». Sorride a Jonas.
La testa mi sta per esplodere. «Penso sia un’idea fantastica», dico con tono calmo.
«Perfetto», commenta Josh. «Jonas e io non riusciremo a dedicare molto tempo al Captain’s – saremo impegnatissimi con i nostri piani per la Climb & Conquer – quindi sarebbe perfetto se tu fossi il mio braccio destro per il progetto. Inoltre, a essere sincero, ora che sto per sposarmi e avere una figlia forse non saranno più necessarie le attenzioni che mi hai dato finora. Potrei sbagliarmi – non ho mai avuto una moglie e un bambino – ma immagino che, andando avanti, qualsiasi cosa mi serva da un’assistente personale dovrò chiederla a qualcuno di tua fiducia che gestirai tu, così io non dovrò mai rivolgergli la parola».
Rido. «Ottima pensata».
«Bene. Comunque, tutto sommato, diventare la mia delegata in un ruolo diverso dal passato è la conseguenza più logica per te – e per me – soprattutto considerando che la mia nuova vita con Kat e Gracie Louise sarà piena di sorprese. E non riesco a immaginare un progetto più adatto a te del Captain’s. È come se i pianeti si fossero allineati, è perfetto». Respira a fondo. «Quindi, in buona sostanza, vorrei solo capire se per te va tutto bene».
Mi sento come se avessi appena vinto alla lotteria ma cerco di mantenere la calma. «Mi sembra vada benissimo. Sono emozionata all’idea».
Ci sorridiamo.
«Bene, allora Jonas e io parleremo con Ryan al mio ritorno e ti faremo sapere se lui sarà altrettanto entusiasta della proposta».
«Credo proprio che lo sarà». Deglutisco a fatica, reprimendo l’impulso di spiattellare tutto su me e Ryan. «Io… ho avuto la possibilità di passare un po’ di tempo con lui questa settimana e andiamo molto d’accordo». Non ho un tono molto convinto.
Josh e Jonas si scambiano un’altra occhiata, ancora più intensa della precedente.
«Senti, T, dato che parliamo di Ryan e pensiamo alla possibilità di farti lavorare a stretto contatto con lui come mia delegata», inizia Josh, «sento il bisogno di dirti qualcosa che altrimenti avrei tralasciato».
Mi si attorcigliano le budella. Qualcosa mi dice che non mi piaceranno le parole di Josh. «Okay».
«A essere sincero, sono un po’ in apprensione riguardo quest’idea». Josh sospira. «Ho notato una certa intesa tra te e Ryan. Non so se l’interesse sia reciproco, ma mi sembra abbastanza chiaro che lui voglia frequentarti. Non so se tu lo veda di buon’occhio o meno, o addirittura se io ci ho azzeccato – e, francamente, non sono fatti miei – ma sai, in caso avessi ragione, non mi perdonerei mai di non averti avvisato di qualcosa che ho notato».
Aspetto, con il cuore in gola.
«Per il tuo bene, vacci coi piedi di piombo se dovessi trovarti coinvolta emotivamente con Ryan, okay? È un bravo ragazzo, gli voglio già bene come a un fratello. Penso davvero sia leale, sincero, divertente e molto sveglio, e Kat non dice che cose positive sul suo conto. Non ho dubbi che sarà un ottimo socio in affari, altrimenti non penserei di buttarmi in questa impresa con lui, cognato o meno che sia. Ma, quando si tratta di relazionarsi con le donne, secondo me il suo atteggiamento da playboy sarà duro a morire. Non so se mi spiego».
Mi si stringe il cuore. «Perché… dici questo?».
Josh e Jonas si guardano per l’ennesima volta.
«Da circa due mesi», spiega Josh, «Ryan ha perso la testa per una donna. Direi addirittura che ne è proprio ossessionato. E, sono sicuro, il giorno in cui siamo arrivati qui provava ancora gli stessi sentimenti, perché alla festa ha detto di aver tentato di contattarla la mattina stessa».
Mi sento come se mi avessero tirato un pugno nello stomaco. È di questo che parlava Ryan con Josh, Jonas, Henn e il resto del gruppo all’inaugurazione mentre io scherzavo con Keane e Zander riguardo ai loro immaginari tatuaggi sul pene? Parlava di una donna da cui è ossessionato? E tutto questo dopo avermi scopata? Be’, cavolo, se è così fissato perché non l’ha portata a Maui? L’ha fatto proprio perché aveva già intenzione di farsi una scappatella alle sue spalle?
Quello che succede a Maui rimane a Maui.
Oh, mio Dio. Mi sento male.
«Magari hai… frainteso?», domando, aggrappandomi alla speranza che alcune delle cose meravigliose dette da Ryan questa settimana – e quello che mi ha fatto provare – fossero vere. «Magari non è così interessato a questa donna come sembra».
«Non lo è, infatti», dice Jonas. «È poco chiaro: appena prima della festa era senza dubbio preso da lei e poi, all’improvviso, durante il party, ha detto di essere pronto a voltare pagina e andare avanti. Si è comportato in modo davvero strano, e mi ha infastidito, a essere sincero. È stato ossessionato da questa donna per mesi, Theresa. Non scenderò nei dettagli di come lo so per certo, ma fidati: una settimana fa parlava dell’“amore perduto di un’altra vita”. E poi, per qualche motivo, appena arrivato qui, la ragazza apparteneva già al passato e lui era pronto a lasciarla perdere. Cioè, certamente un uomo ha il diritto di voltare pagina. Ci mancherebbe. A volte è la scelta migliore. Ma il modo in cui è riuscito a fregarsene dopo essere stato così fissato con lei fino a quando è arrivato qui mi è sembrato davvero strano».
«Be’, diciamo tutta la verità, Jonas» si intromette Josh. «Secondo noi la ragione per cui Ryan era disposto a lasciar perdere l’altra donna è aver incontrato te. Ho visto il modo in cui ti ha guardato nella hall il primo giorno, ce ne siamo accorti tutti. E, ehi, è fantastico: se Ryan è rimasto colpito e desidera iniziare qualcosa di serio, vi faccio i miei auguri. Chi siamo Jonas e io per mettere il naso negli affari vostri? Stiamo solo dicendo: tieni gli occhi aperti, okay? Se e quando Ryan ci provasse – cosa che personalmente credo inevitabile – prendila con calma e pensaci prima di buttarti a capofitto in una relazione perché, per quanto sia un bravo ragazzo, non capisce più nulla quando vede una donna attraente. Soprattutto se lavorerai con lui al Captain’s, sarà importante non affrettare le cose con lui perché c’è il rischio che vada tutto a rotoli. Non sopporterei di vederti ferita. E nemmeno che le dinamiche lavorative andassero a puttane».
C’è un lungo silenzio, durante il quale stringo le labbra così forte da farmi male. Oh, merda. È un incubo. Un attimo fa ero elettrizzata all’idea di lavorare al Captain’s e ora mi sembra che sia da escludere totalmente.
Ryan mi ha giurato di essere passato da Psyco Barbie a “Samantha” così in fretta solo perché era stato travolto dalla passione – perché non riusciva a resistere alla nostra incredibile affinità. Ma ora mi rendo conto che il suo passare di donna in donna sia patologico. È rimbalzato da Psyco Barbie a Samantha, e da questa donna misteriosa a me. Maledizione, ma con quante persone in tre mesi può fingere che ci sia un’intesa particolare? Mi ha chiamata “Samantha” la prima volta in cui abbiamo fatto sesso e ora mi è tutto chiaro. Quell’uomo è dipendente dalle sue stesse fantasie e dai giochi di ruolo, niente è mai reale per lui.
«Solo per essere chiaro: Jonas e io gli vogliamo bene e lo rispettiamo», precisa Josh. «Altrimenti non avremmo nemmeno preso in considerazione l’idea di investire nel suo locale. Ma dopo quello che è successo con Stu, non riuscirei a dormire la notte senza avvisarti di quello che potrebbe essere un potenziale segnale d’allarme. Decidi tu cosa farne di questa informazione. Sei adulta e vaccinata».
Riesco a tenere a bada le mie emozioni abbastanza da parlare con un tono calmo e chiaro, il quale per fortuna non tradisce l’uragano di sensazioni dentro di me. «Grazie dell’avvertimento. Lo apprezzo molto. Ma, sinceramente, le vostre raccomandazioni non sono necessarie perché non ho alcuna intenzione di coinvolgere Ryan Morgan nella mia sfera emotiva». Mi schiarisco la voce. «Proprio per niente».