Capitolo 65
Ryan

«Pronto?», risponde una voce maschile al telefono.

«Signor Rodriguez?», domando.

«Sì».

«Buongiorno, signor Rodriguez. Mi chiamo Ryan Morgan. Ha presente Josh Faraday, il capo di sua figlia Tessa?»

«Certo, sì». Noto il suo lieve accento.

«Josh è mio cognato», continuo. «La scorsa settimana ha sposato mia sorella, Kat».

«Sì, ne ho sentito parlare. Congratulazioni a tutti. Tessa ha detto che il matrimonio è stato bellissimo».

«Sì, è così». Mi schiarisco la voce. «Signore, la chiamo perché ho trascorso una settimana alle Hawaii con sua figlia, insieme a Josh, Kat e la mia famiglia e ora sono innamorato di lei. La amo con tutto me stesso, signore».

«Oh».

«Tessa e io ci eravamo già incontrati circa tre mesi prima del viaggio a Maui – per puro caso – e, appena l’ho vista è come se fossi rimasto folgorato. Non avevo mai provato nulla del genere in vita mia ma, appena ho posato gli occhi su di lei, ho capito che doveva essere mia e che non avrei voluto nessun’altra».

Il signor Rodriguez fa una pausa e poi risponde dolcemente: «Conosco bene quella sensazione».

«Quindi, tre mesi dopo quell’incontro fugace, ho avuto la fortuna di passare una settimana intera con lei in un paradiso terrestre. L’ho conosciuta meglio, sono uscito con lei e l’ho vista interagire con la mia famiglia (la adorano tutti, tra l’altro). Il colpo di fulmine si è evoluto e ora posso dirle con certezza, signore, senza dubbio alcuno, che vorrei trascorrere con sua figlia il resto della mia vita. È la donna con cui vorrei mettere su famiglia». Mi schiarisco la voce. Il cuore mi batte fortissimo. «So che è passato poco tempo e che il matrimonio è impegnativo e non una favola, ma sono sicuro di voler stare con Tessa e nessun’altra». Mi trema il respiro e vengo sopraffatto dalle emozioni. «Signore, vorrei che Tessa diventasse mia moglie e la madre dei miei figli, se Dio lo vorrà».

«Wow», commenta il signor Rodriguez. «Solo… wow».

«Desidero sposarla al più presto possibile ma – lei è un uomo che rispetta le tradizioni e Tessa condivide i suoi valori, signore – prima di chiederle di diventare mia moglie, avrei una domanda da fare a voi due, come genitori. È una questione molto importante, troppo delicata, e non vorrei parlarne al telefono, soprattutto non prima che lei e sua moglie mi abbiate conosciuto, guardato negli occhi e abbiate verificato di persona l’autenticità dei miei sentimenti per vostra figlia». Respiro di nuovo a fondo. «Spero che entrambi – e anche i vostri due figli, se lo vorranno – possiate cenare con me in uno di questi giorni. Vivo a Seattle ma volerò a Los Angeles per portarvi a cena fuori». Respiro a fatica, il cuore mi si stringe nel petto e la testa mi sta per scoppiare.

«Mi sembra una splendida idea. Come hai detto che ti chiami, figliolo?»

«Ryan Morgan».

«Grazie, Ryan. Un attimo». Parla con qualcuno all’altro capo del telefono per quella che sembra un’eternità. «Mia moglie non vede l’ora di conoscerla. Preferisce organizzare per domani o dopodomani?»

«Domani va benissimo. Ma, signore, non verrò solo io a cena. Spero non le sembri una follia, ma la mia famiglia vorrebbe essere presente: i miei genitori (Thomas e Louise Morgan) e i miei tre fratelli (Colby, Keane e Dax). Avrebbe voluto accompagnarci anche mia sorella Kat ma è ancora in luna di miele col marito, quindi mi ha fatto promettere di videochiamarla dal ristorante cosicché vi possa salutare anche lei».

Il signor Rodriguez ride. «Be’, perché non aspettiamo che Josh e Kat tornino dalla luna di miele e vengano con voi? Ho sempre voluto conoscere Josh, Tessa ci ha parlato molto bene di lui negli anni. Forse potremmo venire noi a Seattle, invece del contrario. Avevamo comunque intenzione di vedere il nuovo appartamento di Tessa in città».

«No, non credo sia possibile, signore. Mi dispiace, ma…». Faccio un bel respiro. «Tessa non sa della mia telefonata. E non ha nemmeno idea che voglia chiederle di sposarmi». Cerco di non far tremare la voce. «Vi racconterò tutto quando vi vedrò di persona, per ora è sufficiente dire che sua figlia è proprio un osso duro ma io sono intenzionato a conquistarla».

Il signor Rodriguez sospira. «Oh, Tessa. È lei stessa il suo peggior nemico a volte».

«Sì, lo è, Dio la benedica».

Entrambi ridacchiamo.

«Ma va bene», dico. «Amo anche questo di lei. Adoro ogni aspetto del suo carattere».

«La tua pazienza sarà ricompensata, vedrai. La nostra Tessa si rivelerà un vero gioiello appena deciderà di abbassare la guardia».

«Ne sono convinto. Quindi, se le va bene, signore, apprezzerei molto se la nostra cena rimanesse un segreto ancora per un paio di giorni, finché non le chiederò di sposarmi: lo farò poco dopo avervi incontrato (sperando che le nostre famiglie vadano d’accordo)».

«Ryan, posso già dirti che andrà tutto bene quando ci vedremo. Ma sì, certo, rispetteremo il tuo volere per qualche giorno. Ci mancherebbe altro. Non vediamo l’ora di incontrarvi».

«Grazie, signore. Anche io sono felice di potervi conoscere e presentare i miei parenti». Sono elettrizzato. «Grazie mille, signor Rodriguez», esclamo, sopraffatto dall’adrenalina. «A domani».