Capitolo 44

Carol – Adesso

Giovedì, ore 20:00

Sono tornata a casa e Ned è sollevato. Sembra molto più felice ed è stato incredibilmente paziente e comprensivo con me. Era da mesi che non lo vedevo così di buon umore. Non sono solo gli affari che vanno bene, c’è anche qualcos’altro. Forse è perché gli ho promesso che non me ne andrò più di casa e che porterò sempre il telefono con me. Sto anche cercando di mangiare di più. Quando non mangio abbastanza, lui si preoccupa molto…

Mi ha regalato una splendida collana con opali e granati. L’ho indossata a letto ed è stato come quando ci eravamo appena incontrati e la mia mente era più lucida. Siamo rimasti seduti a parlare per ore, con le imposte spalancate, guardando le stelle. La brezza faceva oscillare le tende come a casa, al mare.

Gli ho promesso di non puntare tutto sull’adozione. Abbiamo parlato di un sacco di cose, dai viaggi che faremo insieme ai progetti per i giardini. In notti come queste posso dimenticare quasi tutto, come se il passato, la mia infelicità e le mie paure fossero soltanto un sogno.

Penso che i tarocchi possano avere ragione. La notte scorsa ho pescato per la prima volta Il Sole, la carta della felicità e della famiglia. Significa che sta per accadere qualcosa di molto bello per noi. Qualcosa di inaspettato…

Non posso dirlo a Ned, naturalmente. Non ho mai detto a nessuno perché uso i tarocchi e perché ne ho bisogno. Quanto vorrei trovare una prova che dopo questa vita ce n’è un’altra. Che mio padre è là fuori e mi guarda e mi ascolta. Che un giorno riuscirò a entrare davvero in contatto con lui…

Per chiedergli quello che ho bisogno di sapere.

Ma questa carta speciale, Il Sole, è un buon segno che riaccende le mie speranze.

Nel frattempo Ned mi ha promesso di risolvere una volta per tutte il problema dei corvi con Jonathan. Ha detto che pagherà lui l’apparecchiatura, costi quel che costi. Mi sono sentita così sollevata che stavo quasi per parlargli di Beth e Sally.

È in momenti come questo che sento di non meritarlo e ho paura di perderlo.

Proprio come ho perso loro.