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Nick
Quando arrivo a casa, nutro il desiderio segreto che Tasha non ci sia. Ho la mente piena di visioni su quello che sta per succedere. Ma è proprio questo il punto debole di noi umani, no? Non ci piace la nostra situazione attuale e vediamo con chiarezza la possibilità di un grande cambiamento, ma non siamo mai disposti a sopportare tutto quello che c’è in mezzo. Se ti dovessi offrire la scelta tra cinque sterline oppure un pugno in faccia e poi dieci sterline, cosa faresti? Se ti prendi le cinque sterline, sei come la maggior parte della gente. Se vai per le dieci, sei come me.
Non appena varco la soglia, sento la sua voce. È al telefono, ma non riesco a capire con chi sta parlando. Mi costringo a sorridere e alzo la mano in un patetico cenno di saluto mentre passo davanti alla porta del soggiorno per andare in cucina. Mi appoggio al bancone, le mani spalancate, e fisso la macchina del caffè come per costringerla a farmi automaticamente una tazza. So che lassù, appollaiata sull’orologio, c’è la bambola Rosie, che mi sta guardando. Non ho neanche bisogno di girarmi per controllare.
Da qui non distinguo le parole pronunciate da Tasha, ma di tanto in tanto attraverso le pareti arriva un «Già», oppure «Be’, il punto è proprio questo». Devo essere sincero: mi piace la tranquillità, il silenzio. Ma sarà strano non sentire più la sua voce. Sembra tutto così definitivo, ma immagino lo sia per davvero. La morte funziona così.
Non so cosa passi per la mente di mia moglie. Ho sempre faticato a capirla, adesso è ancora più difficile. Non ho punti di riferimento. Non credo che si sia arresa o che pensi che Ellie è morta, ma mi preoccupa questa strana calma, come se fosse tutto normale. Nel suo caso, questo è spesso un meccanismo di difesa. Ha fatto così anche quando sono morti i miei genitori. All’improvviso diventa molto britannica, tutta dettagli pratici e zero emozioni. Non ho intenzione di mentire: è questa forma di stabilità a tenermi coi piedi per terra, al momento. Ovviamente non durerà a lungo. Non dopo la sua morte.
Il cuore batte all’impazzata, mi sento attraversare da una scarica di adrenalina quando mi rendo conto che adesso è tutto fuori dal mio controllo. Non mi resta che fare come mi ha detto Warren e consegnargli il denaro. Poi non avrò più un ruolo. Un compito. Dovrò solo restare in attesa. E questo mi consola e disturba allo stesso tempo.
Devo mandare un’email a Jen Hood per dirle che è tutto sistemato? Decido che è meglio di no. Per precauzione. Sarebbe davvero stupido inviare un messaggio per comunicare che ho organizzato l’omicidio di mia moglie. Tutto quello che ho scritto finora non dovrebbe essere sufficiente a incriminarmi. Almeno, non credo. Ma perché Jen Hood non mi ha più contattato per sapere se ho intenzione di accontentare la sua richiesta? Perché non c’è una sorta di scadenza? È una tattica mirata a forzarmi la mano? Restare in silenzio nella speranza che io crolli?
I soldi. Quindicimila sterline? Come faccio a procurarmi una cifra del genere pochi giorni prima che mia moglie muoia senza destare sospetti? Prelevarli in banca sembra una pessima idea, ora che ci ragiono, ma non è che posso chiamare Warren e chiedergli se accetta un pagamento a rate.
Per non lasciare tracce e rendere credibile la storia delle scommesse ho bisogno di contante, meglio se proveniente da fonti diverse. Il problema è che così lascerò più tracce, ci saranno più testimoni. Non posso vendere la macchina, quello sì che sarebbe sospetto. Inoltre, è stata da poco considerata la scena di un crimine. Quasi mi immagino l’annuncio: Ottime condizioni, un solo proprietario. Assenza di sangue infantile certificata dalla scientifica. Procurarsi quindicimila bigliettoni senza che siano tracciabili, però, non è esattamente la più semplice delle imprese. Inoltre, con ogni probabilità Tasha si accorgerebbe di un ammanco del genere dal nostro conto.
Se non puoi nascondere il denaro in entrata, allora devi mascherarne l’uscita. Tutta questa storia delle scommesse mi sembra un po’ forzata. Forse potrei usarla per una parte della cifra, anche una gran parte. Ma quindicimila sterline? Non mi pare così sensato passare da uno che non scommette mai ad avere un tale debito con un allibratore del posto. È invece abbastanza ragionevole che il padre di una bimba appena scomparsa, diventato a un tratto oggetto del pubblico scrutinio, si ritrovi con delle spese da affrontare. È per questo che la gente apre i fondi fiduciari. Fintanto che è legale, il modo in cui mi procuro quel denaro non dovrebbe avere importanza, se riesco a farlo sembrare necessario al tentativo di riavere Ellie a casa. A voler essere precisi, è esattamente così, ma non credo che la polizia sarebbe d’accordo.
Comincio a immaginare scene grandiose di truffe o rapine in banca, ma la smetto subito. Anche le bande criminali più esperte vengono beccate in casi del genere, quindi che possibilità avrei? Inoltre, la pena per rapina a mano armata non è poi così dissimile da quella per omicidio.
Quindicimila sterline. Cristo santo. C’è del contante nella cassaforte che abbiamo in camera da letto, circa tremila sterline, che dovrebbero servire in caso di “emergenza”. Tasha si è lasciata prendere un attimo dal panico quando c’è stata la crisi delle banche e il crollo della Northern Rock. Avevamo un conto di risparmio presso di loro e siamo riusciti a salvarlo, ma da allora lei si è convinta che dovremmo tenere del denaro in contanti per gli imprevisti. Solo noi sappiamo di quei soldi, e se Tasha dovesse sparire resterei solo io. Per tutti gli altri, quelle tremila sterline neanche esistono.
Ma non sono quindicimila. È appena un quinto di quello che devo consegnare a Warren perché porti a termine il lavoro. È a questo punto che me ne rendo conto. Mi servono quindicimila sterline se voglio che se ne occupi Warren. Questa città è piena di tossici disperati e persone che si taglierebbero un braccio per cinquecento sterline, quindi dovrà pur esserci qualcuno disposto a uccidere una sconosciuta in cambio di tremila bigliettoni.
Ma come accidenti si organizza una cosa del genere? Non è che puoi andare da un tizio per strada, chiedergli se è un tossicodipendente e offrirgli del denaro per far fuori tua moglie. Sta diventando tutto assurdo. I rischi sarebbero davvero troppi. Almeno Warren sa il fatto suo. Come sempre, più spendi meno spendi. Alla fine dei conti, però, se non ti puoi permettere il meglio allora devi trovare il modo per arrivare al dunque con quello che hai a disposizione.
Mi si affollano nella mente idee di ogni tipo su come procedere. E devo procedere, perché voglio che Ellie torni a casa. Il problema è che ormai il mio volto e il mio nome sono di pubblico dominio, almeno da queste parti, grazie all’attenzione mediatica destata dalla scomparsa di mia figlia. Se un criminale da strapazzo è disposto a uccidere una sconosciuta per denaro, allora sarà di sicuro capace di tradirmi e vendere tutta la storia al miglior offerente. Non posso accettarlo. E questo mi lascia una sola opzione: farlo di persona. Ma è un’ipotesi che ancora non sono pronto a considerare.
Ripenso all’eventualità che l’assassino decida di cantarsela. Sarebbe un problema solo se fosse possibile dimostrare che il mandante sono io. Certo, in ogni caso sarei con ogni probabilità il principale sospettato, ma se avessi un alibi perfetto e nessun contatto diretto con il sicario…
L’anonimato è la priorità, oltre a un buon modo di coprire le mie tracce. Ripenso alle ricerche fatte qualche mese fa nel deep web, la parte segreta di Internet, invisibile ai motori di ricerca principali e a gran parte dei browser, accessibile solo in via anonima e comunque tramite tutta una serie di server proxy. Sembra tutto molto complicato, ma non lo è.
Se tu o io ci colleghiamo a Internet dai nostri computer, questi si connettono direttamente al rispettivo provider, che ci fa arrivare al sito che ci interessa. Nel deep web invece ci sono decine, se non centinaia, di passi intermedi, che rimbalzano dalla Cina al Canada, dalla Francia alle Filippine. E a ogni passaggio viene aggiunto uno strato di criptaggio, per nascondere la vera origine del collegamento. Per farla breve, quando ti connetti a un sito, il tuo traffico Internet rimbalza diverse volte in giro per il mondo in un secondo o due e diventa completamente anonimo. Se riesco a trovare un sicario in questo modo, è fatta.
Malgrado l’anonimato del deep web, non posso rischiare di usare il mio computer o la mia connessione a Internet. Mi hanno restituito il portatile, ma comunque non me la sento. Penso al maggiore esperto di informatica che conosco e faccio una telefonata.