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Venerdì 19 dicembre

Poco prima delle nove di mattina, a bordo della Mini con il logo della Mishon Mackay, Red Westwood aveva percorso il breve e ripido vialetto che portava a una villa neogeorgiana in mattoni rossi con il porticato a colonne. Stava aspettando che arrivassero i suoi clienti. Era una donna snella sulla trentina, di bell’aspetto e con i capelli rossi, e provava una certa ansia nell’essere lì. Poco più di un mese e mezzo prima, fuori da una casa che si trovava proprio su quella strada, poche centinaia di metri più a est, era stata rapita dal suo ex fidanzato, che si era finto un cliente. Studiò i dettagli della pratica sul portablocco, che lei stessa aveva scritto.

Poco dopo, sentì un rombo e una Porsche nera accostò esattamente davanti a lei. Un uomo basso, vicino ai cinquanta, stimò Red. Indossava un costoso giubbotto di pelle imbottito e un Rolex d’oro. Scese dal lato del guidatore, mentre dall’altro uscì una donna che sembrava molto più giovane di lui, elegante e incinta di almeno sei mesi.

Red aprì la porta e si affrettò a andare ad accoglierli con le braccia aperte, il vento che le scompigliava i capelli. «Il signore e la signora Middleton? Sono Red Westwood della Mishon Mackay. Molto lieta di conoscervi.»

Si strinsero la mano. Lui si presentò come Darren, sua moglie come Isabel.

Entrambi alzarono lo sguardo sulla facciata della casa.

«È bellissima», disse Red con entusiasmo.

«Le finestre sono tutte sbagliate», commentò Darren.

«Be’, sa, questa casa ha solo vent’anni», proseguì Red. «È in condizioni perfette. E il grosso vantaggio è che non si tratta di un monumento classificato, per cui se decidete di comprarla, potete metterci le finestre che volete.»

«Ha mai fatto realizzare finestre nuove in un’abitazione? Ha idea di quanto costerebbero, in una struttura di queste dimensioni?»

«Certamente. Il costo è un fattore importante. Ma cominciamo a vedere l’interno, poi vi farò fare il giro del giardino, è davvero uno spettacolo. Adoro questa zona, la considero la migliore strada residenziale della città. Anche perché il rumore del traffico quasi non si sente.»

«Se non fosse per quelli che fanno scuola guida. Venendo qui, abbiamo dovuto fermarci due volte per aspettare che un novellino facesse inversione.»

«La vista è molto bella», intervenne la moglie, come a tentare di calmarlo.

«Oh, ha ragione, signora Middleton», disse Red. «E naturalmente questo lato della strada, dove le case sono su un terreno rialzato, ha la visuale migliore.»

Tutti e tre guardarono oltre i tetti delle case, in direzione della Manica.

«Nelle giornate limpide il panorama è mozzafiato», disse l’agente immobiliare.

«Quante giornate limpide ci sono in un anno?» chiese Darren Middleton.

«Duecentosettantadue su trecentosessantacinque, signor Middleton», replicò Red.

«Sta scherzando.»

«No, glielo assicuro. Le statistiche attuariali dei Lloyds dimostrano che a Brighton sono solo novantatré i giorni all’anno in cui ci sono precipitazioni di qualunque genere nell’arco delle ventiquattr’ore. È uno dei luoghi più soleggiati dell’arcipelago britannico!»

Lui alzò gli occhi verso il cielo minaccioso. «È quasi riuscita a fregarmi.»

Red fece strada verso la porta d’ingresso.

 

 

Quindici minuti dopo, Red li stava guidando attraverso l’enorme veranda a vetrate e apriva le porte del patio. I Middleton la seguirono lungo il bordo della piscina infinity con il tetto apribile in vetro, poi sui prati a terrazza con un’abbondanza di statue e stravaganti decori in stile romanico.

Mentre la moglie si guardava attorno stupefatta, immaginando le sontuose feste che avrebbe potuto darvi, o almeno così sperava Red, Darren Middleton raggiunse il muro orientale, per gran parte nascosto da piante, spostò i rami di un fico e si issò. Poi si voltò, inorridito.

Quello era un problema, Red lo sapeva. La casa accanto era in rovina e, con il suo giardino che pareva una giungla selvaggia, era un pugno nell’occhio. A dire il vero, però, a meno che non si saltasse sul muro come aveva fatto il signor Middleton, non era visibile, se non da alcune finestre al piano di sopra, da cui Red li aveva prudentemente tenuti a distanza.

«Be’, il grosso vantaggio è che la proprietà è disabitata da molti anni», disse ancora allegramente Red. «Il giardino è davvero meraviglioso per gli animali selvatici. Tutte quelle ortiche creano una sorta di riserva per uccelli e farfalle.»

«E per le volpi che si avventurano in città», disse il signor Middleton, dubbioso. «Chi è il proprietario?»

«La casa appartiene a una società straniera. Quella accanto, invece, è di un dottore.» Poi, rendendosi conto che quello era un fattore vantaggioso, aggiunse: «È un membro molto rispettato della comunità locale».

Middleton balzò giù dal muro. «È terreno di riproduzione per ratti e altri animali infestanti!» Scosse la testa. «Presumibilmente qualcuno a un certo punto la comprerà e adotterà un piano di sviluppo, no? Potrebbero costruirci uno stramaledetto condominio!»

Red, sempre più pessimista riguardo a quella coppia come probabile cliente, si mise sulla difensiva. «Non credo che quelli dell’ufficio tecnico lo permetteranno mai, questa è una zona residenziale.»

«Ho già avuto a che fare con quelli dell’ufficio tecnico. Sanno essere piuttosto imprevedibili.»

«Be’, è vero, ma non ce li vedo a permettere la costruzione di un palazzo qui. Desiderate rivedere l’interno?»

«Abbiamo visto abbastanza, signorina Westwood, grazie. Dobbiamo pensarci su.»

Il segno della morte
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