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Giovedì 11 dicembre

Logan guidava veloce nella pioggia scrosciante. Aveva fretta di arrivare a casa, felice che quella giornata schifosa, che era andata di male in peggio e poi si era guastata ancora di più, fosse quasi finita. Non vedeva l’ora di bersi un bel bicchiere di vino bianco freddo e fumarsi una sigaretta di nascosto sul terrazzo, prima che Jamie rincasasse. Il familiare motivetto di Radio Sussex terminò, la presentatrice disse che erano le cinque e mezzo del pomeriggio, l’ora dei titoli delle principali notizie.

Ascoltando senza troppa attenzione, Logan era serenamente ignara che, il giorno dopo alla stessa ora, sarebbe stata lei il titolo principale del notiziario, oltre che oggetto di una caccia all’uomo tra le più grandi mai scatenate dalla polizia del Sussex.

La serie di disastri era iniziata con un mal di testa lancinante dopo una cena con il goffo e sciatto Jamie, poi si era alzata dal letto per andare al lavoro, in ritardo, ed era inciampata in uno stivale che lui aveva lasciato sul tappeto. Incespicando, si era procurata un profondo taglio all’alluce contro lo spigolo della porta del bagno. Sarebbe dovuta andare all’ospedale, ma non aveva tempo per l’inevitabile attesa al pronto soccorso, quindi si era medicata da sola sperando che andasse tutto bene.

Per aggiungere il danno alla beffa, era stata pizzicata dall’autovelox davanti al quale passava ogni giorno, da due anni, scrupolosamente a cinquantuno chilometri orari.

Quel giorno, chissà come, nella fretta di arrivare al lavoro per il suo primo appuntamento si era dimenticata della sua esistenza e l’aveva superato a più di settanta.

Come ciliegina sulla torta, una sua socia alla clinica chiropratica, responsabile della fetta d’incassi maggiore, aveva annunciato di essere incinta di tre gemelli e di avere l’intenzione, se fosse andato tutto per il meglio, di fare la mamma a tempo pieno. Senza il suo cospicuo numero di entrate, il futuro dell’attività era incerto.

A gettare ombra su tutto c’erano i dubbi di Logan su Jamie. Lui, testardo, si rifiutava di ammettere che qualcosa non andava, quando qualcosa che non andava c’era eccome. La sua trasandatezza, che sulle prime aveva divertito Logan, con il tempo era giunta a irritarla oltre misura, soprattutto da quando le aveva detto in malo modo che tenere la casa in ordine non era compito di un uomo.

Lei lo aveva fatto. Aveva raccolto i suoi vestiti da terra, le lattine e i bicchieri sporchi di birra lasciati in giro dagli amici di lui venuti a guardare la partita di calcio, e aveva gettato tutto nella spazzatura.

Ripensandoci, sorrise di soddisfazione. Mise la freccia a destra, frenò e si fermò davanti all’ingresso del parcheggio sotterraneo del condominio di Kemp Town, a Brighton, dove abitavano. Premette il pulsante per aprire il cancello automatico.

Poi, mentre scendeva lungo la rampa, vide sbucare una figura dall’oscurità e, colta di sorpresa, schiacciò con forza il pedale del freno.