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Roma.
10:45.
«Quindi ci sono novità sul telefono della vittima numero uno?». Veneziani poggiò i gomiti sul tavolo da riunioni e accennò col mento al maresciallo De Simone, seduto di fronte. Assieme a loro, al meeting mattutino che si teneva negli uffici della Procura, c’erano il medico legale e un giovane agente in divisa.
«Come le avevo fatto notare sulla scena del crimine», cominciò quest’ultimo, asciutto, «oltre ai Bitcoin e a quel file dell’OMS, nel Next M3 c’era anche una strana e-mail».
«Quella con le aste online, giusto?», si ricordò il pubblico ministero.
«Esattamente, boss», intervenne De Simone, facendo dondolare la sedia.
«Ebbene», proseguì l’agente, «dopo un primo esame è venuto fuori che conteneva un messaggio con cifrario variabile».
«Sia più chiaro».
«In pratica i testi dell’e-mail nascondevano un semplice codice ASCII, che poi rimandava a una pagina internet». Il carabiniere aprì la cartellina che teneva davanti a sé e porse un foglio al PM. «Questo è il messaggio nascosto dietro a quel codice».
Veneziani lo prese tra le dita e si lasciò cadere sulla poltroncina. «Protocollo Fenice: l’inizio della fine. Se state leggendo queste parole, nel migliore dei casi sarò morto». Alzò gli occhi e sorrise. «Incoraggiante».
«Sembra una richiesta di aiuto», ipotizzò il maresciallo, carezzandosi i baffi ben curati. «Domianello l’ha ricevuta poco prima di essere sgozzato e buttato in mare».
«Sappiamo da chi viene?».
De Simone scosse il capo. «Abbiamo chiesto ai gestori del sito i log dei loro sistemi, per capire chi poteva averla pubblicata, ma pare abbiano usato delle VPN. Sarà necessario un po’ di tempo e l’intervento dell’Interpol per risalire al mittente. Mentre esaminavamo i dati abbiamo però trovato qualcos’altro».
«Sono tutto orecchi».
«Il dottor Nobile, boss, ha letto il messaggio più volte: dal suo cellulare e da un computer della sede delle Nazioni Unite».
«Lo avete già convocato?»
«Purtroppo presso il suo ufficio non sanno dove sia e non risponde al telefono».
A quelle parole, il PM ripensò alla telefonata ricevuta dall’ambasciatore il giorno precedente: l’aveva chiamato il presidente del Consiglio. Poco prima, mentre stavano parlando proprio del rapporto dell’OMS Nobile aveva avuto una reazione un po’ strana. «Secondo voi a cosa si riferisce questo “Catilina”, che sostiene di essere in pericolo?».
Il giovane carabiniere abbassò il capo e rilesse parte del messaggio. «Nel testo fa riferimento a un documento che dovrebbe fornire…», si sistemò gli occhiali, «“tutte le informazioni sull’attivatore”. Il link è collegato a un file che si chiama Air.mov, ma non è presente sul sito. A giudicare dall’estensione dovrebbe comunque trattarsi di un video».
«E questo “attivatore” cos’è?»
«L’attivatore», intervenne Mondini, il medico legale, dalla parte opposta del tavolo, «potrebbe avere a che fare con il VP24, la mutazione che viene menzionata nel documento dell’OMS».
«Quindi possiamo dire che in qualche modo questa lettera e il documento sono collegati», dedusse Veneziani, grattandosi il capo. «Forse è questa la ragione per la quale Nobile è rimasto di sasso quando gliel’ho mostrato. Ma cos’è questo “Protocollo Fenice”? Di cosa stiamo parlando di preciso?»
«Di virus», ammonì il medico. «Per semplicità possiamo dire che i virus sono degli organismi a metà tra esseri vivi e non vivi: ciò che principalmente li differenzia dai viventi è la non autonoma capacità di replicarsi».
«Dottore», lo interruppe il PM. «Dove vuole arrivare?»
«Vengo subito al dunque: per riprodursi un virus utilizza la macchina replicativa della cellula che ha assalito. In pratica ha bisogno di un ospite». Il medico si fermò, in attesa di capire se i partecipanti alla riunione lo comprendevano. «A seconda del virus di cui parliamo, può capitare che l’ospite sia ucciso dal virus stesso e che quindi questo non abbia più la possibilità di replicarsi. In questo caso il virus si cristallizza, andando in una sorta di letargo».
«E questo cosa ha a che fare con ciò di cui stiamo discutendo?»
«Per manifestarsi, anche a distanza di molto tempo, il virus può avere bisogno di una sostanza specifica, chiamata proprio “attivatore”», fece una pausa. «Alcuni attivatori interagendo col DNA danno il via al processo della trascrizione virale con meccanismi ancora oggi non del tutto chiariti. Pensate all’herpes, che approfitta dell’abbassamento delle difese immunitarie dell’ospite e si risveglia facendo apparire le tipiche bolle labiali».
Veneziani annuì, meditabondo. «Riassumendo, quindi, questo messaggio parla dell’attivatore di un virus. Il documento dell’OMS tratta invece di un “nuovo ceppo virale” chiamato VP25». Chiuse gli occhi, carezzandosi le palpebre con i polpastrelli. «Qualcuno mi vuole spiegare meglio con cosa abbiamo a che fare?».
Mondini s’incupì. «Abbiamo a che fare con l’Ebola, dottore. Virus Ebola».
Calò il silenzio, interrotto solo da qualche clacson lontano nel traffico. Il ticchettio dell’orologio sulla parete rimbombava in modo quasi assordante.
«Sta scherzando?»
«Purtroppo no: non so cosa sia il nuovo VP25 cui fa riferimento l’OMS, ma il VP24 citato dal rapporto è la molecola virale dello Zaire Ebolavirus».
«Mi state dicendo che c’è una nuova specie di virus Ebola e che qualcuno ha trovato l’attivatore per scatenarla?»
«Non solo l’ha trovato, ma leggendo il messaggio di questo Catilina, sembra che abbiano già cominciato a diffonderla…», precisò De Simone, tamponando il sudore sulla fronte con l’avambraccio. «La notizia buona è che pare che la SunriseX International abbia un vaccino. Almeno così si dice nel rapporto, in cui si parla di un certo Greenidge».
Veneziani si alzò in piedi per sgranchirsi le gambe. Si affacciò alla finestra e rimase silenzioso per alcuni interminabili minuti. «Ok», disse infine. «Forse varrebbe la pena farci due chiacchiere. Cercate questo Greenidge». Si voltò verso i partecipanti alla riunione ed estrasse lo smartphone. «Prima però ho un’altra idea: una persona che ne sa più di noi forse c’è. Se il nostro amico non risponde al telefono, magari legge i messaggi». Lanciò l’applicazione e compose un breve testo:
Sono Veneziani: so di Catilina e del virus Ebola. Mi chiami appena legge questo WhatsApp.