Capitolo LXX

Come faccio a sopportare?

Al termine della prima giornata di lavoro in aula, Lady Mason e Mrs Orme restarono sedute finché la folla non si fu in gran parte diradata, e i due giovani, Lucius Mason e Peregrine, rimasero con loro. Rimase anche Mr Aram, fornendo con voce sommessa una quantità di piccole istruzioni su come rincasare e tornare l’indomani mattina, dicendo loro a che ora occorreva mettersi in viaggio, e promettendo di incontrarli all’ingresso del tribunale. Mrs Orme cercò di prestare a tutto ciò quanta più attenzione poteva, come se fosse una questione di vita o di morte; ma a quanto pare delle due Lady Mason fu la più controllata, e parve dare ogni cortesia di Mr Aram come per scontata. Restò lì seduta, il velo ancora sollevato, e sebbene ogni convenuto della giornata si voltasse a guardarla mentre usciva, sopportò tutto intrepida. Non che rispondesse agli sguardi, o che ostentasse un atteggiamento sfrontato; ma seppe resistere senza mostrare la sofferenza che le costava. 

«La carrozza è fuori», disse Mr Aram, che era uscito un attimo dal tribunale, «credo possiate salire tranquillamente». Così si mossero, avanzando in mezzo a uno stuolo di perdigiorno rimasti a dare un’occhiata alla signora accusata di aver falsificato il testamento del marito. 

Lady Mason abbandona la corte

«Stanotte resterò con lei», bisbigliò Mrs Orme al figlio mentre attraversavano il tribunale. 

«Vuoi dire che non verrai per niente a Cleeve?». 

«No, non stanotte. Non finché il processo non sarà linito. Tu resta col nonno». 

«Domattina ci sarò, naturalmente, per vedere come stai». 

«Ma non lasciare tuo nonno stasera. Salutalo da parte mia, e digli che credo sia meglio restare a Orley Farm fino alla fine del processo. E, Peregrine, se fossi in te non gli parlerei molto del processo». 

«Perché no?». 

«Te lo dirò quando sarà finito. Ora come ora servirebbe solo a tormentarlo». Poi Peregrine aiutò la madre a salire in carrozza e se ne tornò a Cleeve. 

Sulla via del ritorno, sconcertato da quanto aveva udito, anche lui prese quasi a dubitare dell’innocenza di Lady Mason. Finora ci aveva creduto con la stessa sicurezza e tenacia di Lucius. Per la verità non gli era mai parso possibile che avesse fatto ciò di cui era accusata. Aveva odiato Joseph Mason per i suoi sospetti su di lei, e Dockwrath per aver presumibilmente mentito fingendo di sospettarne. Ma ora cosa doveva pensare, dopo aver udito il lucido e spassionato resoconto fornito dal procuratore generale ? Finora gli erano sfuggiti tutti i particolari del caso; ma adesso la natura dell’accusa era stata precisata senza mezzi termini, e gli fu chiaro che perlomeno quel legale lungimirante credeva nella verità del suo resoconto. 

Possibile che Lady Mason avesse falsificato il testamento, che a compiere quell’azione fosse stata la madre del suo amico, la donna che per poco non era divenuta Lady Orme di Cleeve ? Strada facendo verso casa, l’idea gli parve terribile, eppure non riuscì a liberarsene. E, in tal caso, era anche possibile che il nonno sospettasse ? Era stato quel sospetto a precludere il matrimonio ? Per questo il vecchio era così a terra e aveva smarrito tutta la sua forza d’animo ? Chiaramente sua madre non sospettava nulla, dato che continuava a trattare Lady Mason da amica. E allora perché gli aveva espressamente proibito di entrare nei dettagli del processo con il nonno ? 

Ma non fu possibile incontrare Sir Peregrine senza parlare del processo. Quando entrò in casa, cosa che fece da un’entrata di servizio delle stalle, trovò il nonno in piedi davanti alla porta della sua camera. Udito il rumore del cavallo, non era stato capace di vincere l’ansia di sapere. 

«Beh», fece Sir Peregrine, «cosa è successo?». 

«Non è ancora finito. Dicono che durerà tre giorni». 

«Ma entra, Peregrine»; e chiuse la porta, poiché gli premeva più nascondere la propria ansia alla servitù che tenerla all’oscuro di notizie ormai risapute. «Hanno cominciato?». 

«Oh, sì! Hanno cominciato». 

«Beh, a che punto sono?». 

«Sir Richard Leatherham ci ha detto di cosa l’accusano, poi hanno interrogato Dockwrath e un paio d’altri. Non sono andati oltre». 

«E la… Lady Mason… come la sta prendendo?». 

«Benissimo, direi. Rispetto a quando stava da noi, non sembra neanche un po’ nervosa». 

«Ah! Ma davvero? E una donna meravigliosa, una donna meravigliosa. Sicché riesce a sopportare? E tua madre, Peregrine?». 

«Non credo che gradisca». 

«Gradire! Chi potrebbe gradire un compito simile?». 

«Ma lo porterà a termine». 

«Ne sono certo. Porterà a termine qualunque suo impegno. E… e… il giudice non ha detto niente, immagino». 

«Pochissimo, signore». 

E Sir Peregrine tornò a sedersi in poltrona come se la conversazione fosse al di sopra delle sue forze. Però non osò essere esplicito; eppure quante erano le cose che gli premeva sapere. Pensi che se la caverà ? Questa era la domanda che anelava porre ma che non osava proferire. 

Poi, dopo un po’, pranzarono insieme, e Peregrine stabilì di parlar d’altro, ma invano. Mentre la servitù era in sala non aprirono bocca. Le porzioni di carne furono tagliate e servite, e il giovane Orme mangiò il suo pranzo; ma regnava un imbarazzo che non furono capaci di dissolvere, e da ultimo ci rinunciarono, sedendo in silenzio finché non restarono soli. 

Quando la porta fu chiusa, e si trovarono l’uno di fronte all’altro davanti al fuoco, com’era loro abitudine quando erano soli in casa, Sir Peregrine non riuscì più a vincersi. Suo nipote, che aveva udito tutto quel che era avvenuto in tribunale quel giorno, un’opinione al riguardo doveva pur averla - qualche idea sulle possibilità della battaglia in corso. Lui, Sir Peregrine, non sarebbe potuto entrare in tribunale. Gli sarebbe stato impossibile farvi la sua comparsa. Ma il suo cuore non si era mosso di lì per tutto il giorno. Come era andata a colei che poche settimane prima aveva amato così tanto da considerarla sua futura moglie ? 

«Tua madre era molto stanca?» disse, cercando di nuovo di sfiorare l’argomento. 

« In effetti pareva stremata mentre sedeva in tribunale». 

«Era un compito spaventoso per lei - proprio spaventoso». 

«Nulla avrebbe potuto distoglierla», disse Peregrine. 

«No, su questo ti dò ragione. Nulla l’avrebbe distolta. Credeva fosse suo dovere verso la povera signora. Ma lei - Lady Mason - l’ha presa meglio, mi dicevi». 

«Secondo me la prende benissimo - tenuto conto della sua posizione». 

«Certo, certo. Proprio spaventosa. Il procuratore generale, quando ha esposto i fatti, è stato molto severo con lei?». 

«Non credo volesse essere severo». 

«Però l’ha messa in cattiva luce». 

«La storia, per come l’ha raccontata, la metteva in cattiva luce; sempre se dovessimo credere in tutto e per tutto al suo resoconto, sapete». 

«Certo, certo, è ovvio. Si è limitato a esporre quan- 

Lo gli è stato riferito da altri. Non hai potuto scorgere la reazione della giuria?». 

«Non li ho guardati. Pensavo più a lei e a Lucius». 

«C’era anche suo figlio?». 

«Sì, le sedeva accanto. E Sir Richard, mentre raccontava la storia, si è rammaricato che Lucius l’avesse ascoltata. Parola mia, signore, quasi quasi me ne sono rammaricato anch’io». 

«Poveretto, poveretto! Avrebbe fatto meglio a tenersi lontano». 

«Eppure fosse stata mia madre…». 

«Tua madre, Perry! Impossibile. Non avrebbe potuto trovarsi in quella situazione». 

«Se non è colpa di Lady Mason, ma si tratta di una disgrazia…». 

«Ah, beh, non ne parliamo. E ci vorranno altri due giorni, mi dicevi». 

«Così ha detto Aram, il procuratore legale». 

«Che Dio l’aiuti; fa che Dio l’aiuti! Per un uomo sarebbe proprio spaventoso, ma per una donna il fardello è insostenibile». 

Poi entrambi restarono in silenzio per un qualche momento, durante il quale Peregrine si scervellò su come distogliere il nonno da quella conversazione. 

«E non hai udito nessuno esprimere un’opinione?» chiese Sir Peregrine, dopo una pausa. 

«Volete dire su Lady Mason?». E Peregrine cominciò ad accorgersi che la madre aveva ragione, e che sarebbe stato bene evitare, se possibile, l’argomento processo. 

«Pensano che… che sarà assolta? Di certo le persone presenti ne avranno parlato». 

«Sì, signore, ne parlavano. Ma davvero non sono al corrente delle loro opinioni. Vedete, i testimoni principali non sono stati interrogati». 

«E tu, Perry, cosa ne pensi?». 

«Io, signore? Beh, ero completamente dalla sua parte finché non ho udito Sir Richard». 

«E poi… ?». 

«Poi non sapevo cosa pensare. Immagino sia normale; ma non si riesce mai a capire cosa combinano i legali. Quando Mr Chaffanbrass si è alzato per interrogare Dockwrath, sembrava sicuro del fatto suo né più né meno dell’altro. Grazie, signore, non credo che prenderò altro vino». 

Ma Sir Peregrine non si mosse. Seduto nella consueta posa, stringendosi il ginocchio accavallato sull’altra gamba, pensava a come era caduta ai suoi piedi, confessando tutto. Se l’avesse sposata, e fosse entrato orgogliosamente al suo fianco in tribunale - come era sua intenzione - e avesse poi udito la giuria emettere il verdetto di colpevolezza - anzi, se avesse udito una prova convincente della sua colpevolezza, sarebbe morto. Sentì, trovandosi lì seduto al sicuro davanti al caminetto, che lo doveva alla sua generosità. All’altra sciagura non sarebbe sopravvissuto. Avrebbe chinato il capo davanti allo sguardo di coloro che lo conoscevano da tempo immemore, senza mai più rialzarlo. Nello spirito, nell’intimo, aveva subito un colpo; ma grazie a lei, al suo sforzo, non lo aveva mostrato pubblicamente. Quando ne aveva discusso con Mrs Orme, sembrava essersene in certa misura dimenticato. Quantomeno non ci aveva pensato più di tanto. Poi si era soffermato su quale contegno dovesse tenere sua nuora, che aveva vissuto un’esistenza specchiata, a fronte di una colpevolezza così profonda. Ma ora, ora che sedeva da solo, pensò soltanto a Lady Mason. Certo era colpevole - e la sua colpa era terribile - ma con lui si era comportata assai nobilmente. Aveva diritto almeno alla sua comprensione. 

E quali possibilità aveva di cavarsela ? Di cavarsela completamente, nessuna. Anche se la giuria l’avesse assolta, provvedendo alla restituzione della proprietà avrebbe giocoforza dichiarato la sua colpa a tutti quanti - anche al figlio. Al riguardo Sir Peregrine non aveva dubbi. Era sicuro che Joseph Mason avrebbe riottenuto il diritto a Orley Farm. Ma com’era terribile il cammino che ancora la separava da quell’atto di giustizia! «Ah, povero me! Povero me!» si disse al pensiero di tutto questo, come ignaro della presenza del nipote. «Poveretta! Poveretta!». Allora Peregrine ebbe la certezza che Lady Mason era colpevole, come del fatto che il nonno ne fosse al corrente. 

«Verreste di là, signore?» disse. 

«Certo, certo; se ti fa piacere». Allora lasciò andare la gamba, e si levò in piedi per obbedire al nipote. Da quel momento in poi per lui una stanza valse l’altra. 

Frattanto il gruppo diretto a Orley Farm era giunto a destinazione, e anche a loro si presentò la necessità di trascorrere quella tediosa serata. Nemmeno ora l’ombra del sospetto era balenata nella mente di Lucius Mason. Per lui, nonostante tutto, la madre restava pura. Eppure fu severo con lei, e di modi assai bruschi. Magari, se quel sospetto avesse attraversato la sua mente, sarebbe stato meno severo, e di modi più garbati. Fatto sta che non capiva nulla di quanto succedeva, e gli pareva quasi che lo tenessero all’oscuro su richiesta della madre. Perché un uomo ovunque rispettato come Sir Richard Leatherham si levava in piedi nell’aula a parlare male di sua madre, mentre il potere di controbattere per conto di sua madre veniva lasciato a uno come Mr Chaffanbrass ? Sir Richard si era espresso con parole semplici, ma di una forza terribile, mentre Chaffanbrass si era contentato di intimidire un altro legale con i più vili espedienti della sua astuzia. Perché in aula nessuno era stato capace di ricorrere al linguaggio dell’appassionata verità, né pronto a ricacciare in gola la bugia a chi la diceva ? 

Avevano preparato loro il tè e la cena, e si accomodarono insieme; ma si può immaginare di che natura fosse il pasto. Lady Mason aveva compiuto un terribile sforzo per sostenersi durante la giornata, e perfino ora non si lasciò andare. Era necessario frenarsi di fronte al figlio come di fronte a tutti coloro che l’avevano fissata in tribunale. E infatti riuscì a resistere. Prese in mano coltello e forchetta e mangiò qualche boccone. Bevve la sua tazza di tè, e ricordando di essere ancora la padrona di quella casa, si sforzò per quanto poteva di mettere a suo agio l’ospite. «Dopo una giornata movimentata mangerete di certo qualcosa», disse all’amica. Mrs Orme trovava sorprendente che costei fosse persino viva - senza contare il fatto che parlasse e attendesse alle normali mansioni quotidiane. «E ora», Lady Mason disse, come terminarono quella cerimonia, «dato che siamo stanche morte, credo che andremo di sopra. Puoi accenderci le candele, Lucius?». Le candele vennero accese, e le due signore andarono di sopra. 

Era stato approntato un secondo letto nella camera di Lady Mason, ed entrambe vi si recarono senza indugio. Non appena entrata Mrs Orme si voltò e tese le mani per prendere quelle di Lady Mason e confortarla; ma Lady Mason, chiusa la porta, rimase un momento in piedi di faccia al muro, senza sapere come condursi. Fu solo per un momento, poi, girandosi lentamente, con le mani serrate, cadde in ginocchio ai piedi di Mrs Orme e nascose il volto nella falda del suo vestito. 

«Amica mia, amica mia», disse Lady Mason. 

«Sì, vi sono amica - certo. Ma, cara Lady Mason…». E cercò le parole per implorarla di levarsi in piedi e di calmarsi. 

«Come fate a sopportare una come me? Come fate a non odiarmi per la mia colpa?». 

«Egli non ci odia quando siamo colpevoli». 

«Non so. A volte penso che d’ora in avanti mi odieranno tutti - tranne voi. Lucius mi odierà, come potrò sopportarlo ? Oh, Mrs Orme, come vorrei che sapesse!». 

«Lo vorrei anch’io. Lo saprà ora - stasera, se mi consentirete di dirglielo». 

«No. Non sopporterei il suo sguardo, ne morirei. Vorrei che sapesse, e che fosse lontano, così non potrebbe mai più guardarmi». 

«Anche lui vi perdonerebbe, se sapesse tutto». 

«Perdonarmi? E come?». E mentre parlava tornò a levarsi in piedi, e riassunse il fare di sempre. «Pensate a quanto ho fatto per lui. Io - sua madre - per il mio unico figlio. Dopo di che, possibile che mi perdoni?». 

«Non intendevate fargli del male». 

«Ma l’ho rovinato davanti a tutti. È orgoglioso quanto vostro figlio; sopporterebbe il pensiero di essere disonorato per la vita dal crimine di sua madre?». 

«Se fossi così sventurata, mio figlio mi perdonerebbe». 

«È un discorso che non si pone. Non sarebbe possibile. La vostra giovinezza è stata diversa dalla mia». 

«Dio è stato assai buono con me, e non ha posto la tentazione sul mio cammino; la tentazione, intendo, a gravi colpe. Ma bisogna pentirsi delle colpe leggere né più né meno che di quelle gravi». 

«Sì, ma è facile pentirsi; se non altro, è possibile». 

«Oh, Lady Mason, per voi non è possibile?». 

«Adesso non voglio parlarne. Non starò a sentirvi mentre vi paragonate a una come me. Sapete cosa pensavo stamattina ? Che la mia mente non avrebbe retto, che sarei impazzita prima della fine di tutto questo. Come faccio a sopportare? Come?». E levandosi dal suo posto, attraversò rapidamente la stanza, tirandosi indietro i capelli dalla fronte con le mani. 

“Come faccio a sopportare?”

Come avrebbe fatto a sopportare ? Le sue spalle non ce la facevano a sostenere quel peso. Si era caricata un lardello troppo grave. Enormi erano le sue capacità di resistenza. Stupefacente la sua forza di far fronte all’estrema amarezza del suo intenso dispiacere. Ma ora le sue capacità erano allo stremo. «Come faccio a sopportare?» ripetè mentre, con i capelli ancora fra le dita, si passava le mani sul capo. 

«Che ne sapete. Non lo avete provato. È impossibile», disse stravolta, mentre Mrs Orme cercava di indicarle l’unica fonte da cui trarre consolazione. «Non credo al pentimento del ladrone sulla croce, sempre che non si fosse preparato a quel giorno con anni di contrizione. So di sconvolgervi», soggiunse, dopo un po’. «Le mie parole vi sembreranno spaventose, lo so. Ma l’innocenza resta sempre sconvolta dalla colpa. Andate, andate, lasciatemi. Ormai è tutto inutile». Poi si gettò sul letto e proruppe in lacrime. 

Ancora una volta Mrs Orme cercò di strapparle il permesso di parlare con il figlio. Se Lady Mason avesse acconsentito, o quasi, è probabile che il suo coraggio sarebbe diminuito. Fatto sta che insistette come se si trattasse di un compito semplice. A Mrs Orme premeva molto che Lucius non restasse in tribunale per tutto il processo. Sentiva che altrimenti la brutta sorpresa - l’inevitabile brutta sorpresa - lo avrebbe colto fra quelle mura. Non riusciva a concepire nulla di più terribile. Inoltre era convinta che svelando il segreto a Lucius, e staccandolo per un po’ dalla madre, la poveretta avrebbe potuto riacquistare una visione più serena della situazione in cui effettivamente si trovava. La tensione si sarebbe allentata, e non avrebbe più provato la necessità di esercitare un controllo così terribile sui propri sentimenti. 

«Avete ammesso che prima o poi dovrà sapere», la supplicò Mrs Orme. 

«Ma non è il momento - non ora, durante il processo. L’avesse saputo prima…». 

«Lo terrebbe lontano dal tribunale». 

«Già, e non lo rivedrei mai più! Cosa farà quando lo verrà a sapere ? Forse sarebbe meglio che se ne andasse senza vedermi». 

«Non lo farebbe». 

«Sarebbe meglio. Se mi portano in prigione, non lo rivedrò più. Il suo sguardo mi ucciderebbe. Vi è mai capitato di scorgere l’orgoglio nel suo sguardo ? Finora non ha mai saputo cosa significhi il disonore; e adesso io, sua madre, l’ho condotto a questo punto!». 

Per quella notte non ci fu nulla da fare. Lady Mason non volle dare alcun permesso. Mrs Orme però le strappò una sorta di promessa: lo avrebbero detto a Lucius l’indomani sera, se Mr Aram avesse dato per probabile un esito negativo del processo. 

Lucius Mason trascorse la serata in solitudine; e pur ignorando ancora la verità, non era sereno, né felice in cuor suo. Benché non sfiorato dall’idea della colpa materna, si rendeva conto che sarebbe stato loro impossibile rimanere a Orley Farm dopo il processo. I progetti matrimoniali di sua madre con Sir Peregrine, seguiti dalla rottura del fidanzamento; lo svolgimento e la fama del processo; l’ostilità di Dockwrath; e da ultimo la propria incapacità di intrattenere rapporti di amicizia con coloro che restavano gli amici più intimi di sua madre, lo persuasero sull’opportunità di cambiare residenza. Cosa poteva offrirgli la vita a Orley Farm, dopo quanto era successo? Era andato a Liverpool a comprare il guano, e i sacchi giacevano nel granaio ancora chiusi. Aveva cominciato la bonifica, e solchi brutti e incompleti traversavano i suoi campi. Non gli interessava più, e sentiva di non poter lavorare quel terreno come se ancora ne fosse davvero padrone. 

Sennonché, al pensiero delle sue speranze future, del luogo di residenza e dell’avvenire, la sua mente oltre che a se stesso e alla madre tornava a un’altra persona. Sophia, cosa avrebbe voluto che facesse? La sua Sophia, che gli aveva promesso di stargli vicino col cuore per tutte le vicissitudini di quel processo. Quella sera, prima di andare a letto, le scrisse, raccontandole i suoi tormenti e le sue speranze. «Altri due giorni e sarà finita», scrisse, «poi verrò da te. Ci vedremo, mi auguro, il giorno dopo che avrai ricevuto questa lettera; nondimeno non so rinunciare alla soddisfazione di scrivere. Felice non sono, giacché non mi soddisfa il modo in cui si adoperano per mia madre; ed è solo il pensiero di te, e la certezza del tuo amore, che mi dona un po’ di contentezza. Non è un piacere restare inerte e udire la propria madre accusata delle frodi più turpi che consumati mascalzoni sappiano concepire! Eppure mi è toccato sopportare, e non ho udito negar l’accusa con un linguaggio vero, onesto. Oggi, quando il procuratore generale ha rovesciato menzogne a non finire sul buon nome di mia madre, mi sono trattenuto a stento dal saltargli alla gola. Ti prego, mandami un rigo di conforto, poi venerdì sarò da te». 

Quel rigo di conforto non giunse mai, né quel venerdì Lucius compì la visita che si era ripromesso. Miss Furnival aveva stabilito, un paio di giorni prima, di non rispondere a Lucius fino alla fine del processo; e anche allora era da vedere se non le sarebbe andato più a genio tenere corrispondenza con l’erede di Noningsby. 

Orley Farm
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