Capitolo XXXV
L’amore regnava ancora sovrano
Perché non dovrei ? Questa era la domanda che Sir Peregrine Orme si poneva di continuo in quegli ultimi giorni, da quando Lady Mason era ospite in casa sua; il senso della domanda era: perché non doveva sposare Lady Mason ?
Io e i miei lettori probabilmente comprendiamo le innumerevoli ragioni per le quali non doveva; d’altronde noi non siamo innamorati di Lady Mason. Le sue grazie e i suoi dispiaceri, il suo triste soave sorriso e le sue ancor più incantevoli lacrime su di noi non hanno prodotto alcun effetto. Non siamo dei vecchi gentiluomini cavallereschi di settant’anni suonati, ancora sensibili però, acutamente sensibili, a un forte romanticismo. Forse ricorderete la visita di Mr Furnival a Cleeve e il successivo colloquio tra Lady Mason e il baronetto. Quel giorno si era limitato a porsi la domanda senza prendere provvedimenti. La stessa cosa accadde il giorno successivo e ancora quello dopo. Continuava a porsi quella domanda, seduto da solo in biblioteca; ma finora se l’era tenuta per sé. In quei giorni, quando incontrava Lady Mason le usava tutta la deferenza dovuta a una signora e tutto l’affetto dovuto a una cara amica, nient’altro. Di conseguenza Mrs Orme, che a questo amore per l’ospite offriva il suo cordiale contributo, seguì l’esempio del suocero e si gettò fra le braccia di Lady Mason. Le due erano amiche per la pelle.
E Lady Mason cosa pensava di tutto questo ? A onor del vero, le riusciva in gran parte gradito; eppure acuiva in qualche modo l’idea del pericolo che ormai pareva avvolgere la sua intera esistenza. Perché Sir Peregrine l’aveva trattata così in biblioteca, manifestandole tali segni di sentito affetto ? Le aveva cinto la vita con il braccio, baciandole le labbra e stringendosela al petto. Per quale motivo? Le aveva assicurato che sarebbe stato come un padre, ma l’istinto femminile le aveva detto che la stretta della sua mano era stata più calda di quella concessa da un padre alla figlia adottiva. La rabbia non l’aveva sfiorata nemmeno per un attimo; ma ci aveva pensato tanto, quasi con costernazione. E se il vecchio avesse inteso esprimerle ben altro amore da quello di un padre ? Le pareva una specie di sogno; ma se invece era vero? Come doveva rispondergli ? Cosa doveva fare, o dire, in circostanze del genere ? Poteva permettersi di comprare la sua amicizia, il suo amore più ardente persino, a costo dell’inimicizia di molti altri? E Mrs Orme, non l’avrebbe odiata, Mrs Orme, che amava sinceramente, teneramente, con trasporto ? Fra tutte le soddisfazioni personali, era il suo affetto a riuscirle più gradito. E il giovane erede: non l’avrebbe odiata ? Anzi, non avrebbe interferito e impedito con le maniere forti un atto tanto meschino da parte del nonno ? E in tal caso, non li avrebbe persi tutti quanti? Poi pensò all’altro amico, al suo aiuto, di cui non avrebbe potuto fare a meno in quello spaventoso periodo di tribolazioni. Come avrebbe accolto la notizia Mr Furnival, se per caso gli fosse arrivata ?
Lady Mason era ricca di grazie femminili, e in parte se ne serviva con l’innocenza della colomba, in parte anche con la saggezza del serpente.38 Ma non credo si servisse in malafede delle uniche armi donatele dalla Provvidenza. Nei lunghi anni della sua precoce vedovanza, durante i quali nulla le era mancato, la sua condotta era stata ineccepibile. Si era contentata di trovare ogni gioia nei doveri e nell’amore materni. Ora aveva un gran bisogno di aiuto. Doveva legare gli uomini a sé, uomini potenti capaci di battersi validamente per la sua causa. E li legò con le uniche catene a sua disposizione, ma non credeva, anzi, nemmeno sospettava di agire male. Scoprire di aver reso infelice Mrs Furnival le aveva causato una gran pena; la stessa che provava adesso, al pensiero del nuovo amore di Sir Peregrine. Sì, voleva legare a sé quegli uomini con un forte attaccamento; ma, fosse dipeso da lei, non avrebbe permesso a quel forte sentimento di andare oltre.
Frattanto Sir Peregrine continuava a porsi quella domanda. La prima volta che gli era venuta l’idea aveva dichiarato fra sé che non avrebbe offeso nessuno di coloro che amava. Avrebbe perfino chiesto il consenso alla nuora, accettando di perorare la propria causa al suo cospetto, di farle capire i propri motivi, di chiederle come un favore di acconsentire. Avrebbe fatto in modo e maniera che questo secondo matrimonio - qualora si fosse celebrato - non dovesse togliere una sola sterlina di tasca al nipote, comunque senza complicare la successione dei beni con una sterlina di debito. Poi s’inventò delle giustificazioni sul passo che si riprometteva di compiere, al pensiero di come avrebbe affrontato gli amici e di come si sarebbe comportato di fronte ai suoi vecchi domestici.
I vecchi hanno contratto matrimoni più sciocchi di quello che desiderava Sir Peregrine. Gentiluomini della sua età e del suo rango hanno sposato le loro cameriere - ragazzine di diciotto anni - per poi vedersela con gli amici e la servitù. La donna che si riprometteva di sposare era una signora, una vecchia amica di oltre quarant’anni, affranta dal dispiacere, alla quale, grazie al matrimonio, poteva essere di grande aiuto. Perché non doveva ?
Dopo averci rimuginato per oltre una settimana, decise di parlarne con la nuora. Se andava fatto, meglio non indugiare. Forse gli increduli e cinici lettori di quest’epoca non mi crederanno quando dico che il suo obiettivo fondamentale era aiutare Lady Mason; ma se l’era detto e ripetuto, ne era convinto. L’aiuto, per esser davvero efficace, andava fornito senza indugio; e avendo così deciso, convocò Mrs Orme in biblioteca.
«Edith, tesoro», disse, prendendole la mano e stringendola tra le sue come soleva fare quando era dell’umore più affettuoso. «Voglio parlarti… di affari che mi riguardano in prima persona e che forse riguardano tutti noi. Puoi concedermi una mezz’ora?».
«Ma certo… di cosa si tratta, signore? Negli affari sono un disastro, ma voi già lo sapete».
«Siediti, cara: lì, io mi siederò qui. Riguardo a questo, di affare, nessuno può consigliarmi meglio di te».
«Papà carissimo, in ogni caso varrei sempre poco come consigliere».
«Non in questo, Edith. Vorrei parlarti di Lady Mason. Entrambi la amiamo teneramente, vero?».
«Certo».
«Inoltre, siamo contenti di averla qui?».
«Oh, contentissimi. Appena il processo finirà, sarà così bello averla come vicina. Ormai la conosciamo bene. Sarà un vero piacere vederla spesso».
Quelle parole non erano affatto scoraggianti, eppure punsero sul vivo Sir Peregrine. Al momento non voleva pensare a una Lady Mason che vivesse a Orley Farm, e avrebbe preferito che la nuora ne parlasse considerandola un’abitante di Cleeve.
«Già, ormai la conosciamo», disse. «E di una cosa sono convinto, Edith: un amico si conosce a fondo solo nei periodi neri, non nei momenti felici. Se Lady Mason fosse nata sotto una buona stella, se non fosse stata in balìa della cattiveria e della cupidigia di gente perfida, non l’avrei mai amata come l’amo».
«Io neppure, papà».
«L’hanno trattata crudelmente, anche se era degna di ogni gentilezza. Ormai sono vecchio, ma mai la sorte aveva voluto che un mio simile mi premesse quan\
to lei. È spaventoso pensare che in questo paese l’innocenza subisca certi attacchi».
«È proprio vero; comunque non penserete che corra qualche pericolo?».
Ottimo: era la dimostrazione che la mente di Mrs Orme era ben disposta verso la sua amata. Ma per lui non si trattava di una novità, e cominciò ad accorgersi che stava perdendo di vista il suo obiettivo.
«Edith», disse alla fine di punto in bianco. «Io l’amo con tutto il cuore. La prenderei volentieri in… moglie». Mai, nel corso della sua umana vicenda, Sir Peregrine Orme aveva fallito per mancanza di coraggio; e quando si avvide che stava tremando davanti al compito che si era imposto, vi si buttò a capofitto. È così che si conducono le imprese disperate, le quali finiscono per riuscire; è così che si aprono le brecce.
«In moglie! » esclamò Mrs Orme. Fosse riuscita a farne a meno, non avrebbe proferito sillaba per non addolorarlo, ma per un attimo fu sopraffatta dall’inaspettato annuncio.
«Sì, Edith, in moglie. Discutiamone prima che tu abbia a biasimarmi. In primo luogo voglio che una cosa sia chiara: non la sposerò se mi dici che ti renderà infelice. Finora non le ho parlato, e non sa nulla di questo progetto». Si presume che Sir Peregrine non tenesse in gran conto il bacio dato a Lady Mason. «Tu», seguitò, «hai rinunciato a tutta la tua vita per me. Sei il mio angelo. Se la cosa ti rende infelice non se ne fa niente».
Non è che Sir Peregrine avesse considerato la faccenda in questi termini, ma naturalmente, con una donna come la nuora, si trattava di un modo infallibile per vincerne l’opposizione. Per parte sua Mrs Orme, pensando solo a se stessa, non avrebbe osteggiato nulla che potesse accrescere la felicità di Sir Peregrine. Nondimeno nessuno le toglieva dalla testa che quel matrimonio era un’imprudenza. Ora come ora Sir Peregrine era un uomo di prestigio. Non si sarebbe sminuito, con quel matrimonio ? Il suo anziano e virile portamento e i suoi capelli grigi ispiravano onore e rispetto in chiunque lo conoscesse. Sarebbe stato ancora così, se fosse divenuto il marito di Lady Mason ? Lo amava così teneramente, per lei l’onore che gli veniva tributato era inestimabile! Quanto era orgogliosa del suo ragazzo, nipote di un così perfetto gentiluomo! Non sarebbe stato un triste epilogo per una simile carriera ? Furono questi i pensieri che lì per lì le attraversarono la mente.
«Rendermi infelice!» disse alzandosi e accostandosi a lui. «Piuttosto penserei alla vostra, di felicità. Vi renderà più felice?».
«Mi consentirà di soccorrerla in maniera più efficace».
«Ma, papà carissimo, noi - io e Peregrine - dobbiamo pensare prima di tutto a voi. Vi renderà più felice ?».
«Credo di sì», rispose adagio.
«Allora, per parte mia, non mi opporrò», rispose. Come fu debole, direte voi. Sì, fu debole. Gran parte delle donne più dolci, più gentili e migliori dimostrano questa debolezza. Non tutte trovano la forza di opporsi con parole dure, utili, sagge alle follie di coloro che amano di più. Indubbiamente una donna, per essere utile e saggia, deve esserne capace. Quanto a me, non sono così certo che le donne utili e sagge mi vadano a genio. «Allora, per parte mia, non mi opporrò», disse Mrs Orme, priva di utilità, sfornita di saggezza, ma colma del più dolce affetto.
«Sei certa che non l’amerai di meno?» disse Sir Peregrine.
«Sì, ne sono certa. Diversamente, farei il possibile per amarla di più».
«Carissima Edith. Mi resta da dirlo solo a un’altra persona».
«Vi riferite a Peregrine?» disse con la più sommessa delle voci.
«Sì. Naturalmente va informato. Ma siccome non sarebbe bene chiedere il suo consenso - giacché ho chiesto il tuo…», e così dicendo le baciò la fronte.
«Ma glielo farete sapere?».
«Sì, se Lady Mason accetta di sposarmi. Allora lo saprà immediatamente. E, Edith, cara, stanne certa: non permetterò che nulla di quanto faccio pregiudichi in alcun modo le sue prospettive, né gli complichi la vita per quanto concerne il denaro, quando non ci sarò più. Se questo matrimonio avrà luogo, economicamente potrò fare ben poco per Lady Mason; lo capirà. Qualcosa posso, s’intende».
Poi Mrs Orme si mise davanti al fuoco a contemplare i carboni ardenti, pensando a quale sarebbe stata la risposta di Lady Mason. Ne aveva una stima enorme, la considerava una donna assolutamente ragionevole e coscienziosa, e non era affatto certa che quella proposta sarebbe stata accettata. E se avesse detto che per lei tale accordo era impossibile? Mrs Orme sentì che, in simili circostanze, Lady Mason perlomeno non avrebbe perso il suo amore.
«Ormai tanto vale parlarle subito», disse Sir Peregrine. «E in salotto?».
«L’ho lasciata lì».
«Puoi chiederle di venire qui - per piacere?».
«Immagino sia meglio che non dica nulla…».
Nel profondo del cuore Sir Peregrine avrebbe voluto che la nuora dicesse tutto, ma non se la sentiva di assegnarle quell’incombenza. «No, forse no». Poi Mrs Orme fece per andarsene.
«Un’ultima cosa, Edith. Noi due, tesoro, ci conosciamo da tanto tempo e ci siamo voluti così bene che perdere la tua stima mi renderebbe infelice».
«Non temete, papà».
«Mi credi quando ti assicuro che il mio obiettivo fondamentale è di soccorrere una donna buona e degna che ritengo maltrattata - maltrattata come mai avevo visto finora?».
Allora assicurò al baronetto che gli credeva, e fu sincera; dopo di che lo lasciò, andando a chiamare Lady Mason per il colloquio. Nel frattempo Sir Peregrine si alzò in piedi, mettendosi di spalle al caminetto. Sarebbe stato contento che la scena imminente si fosse già conclusa, eppure gli farei un torto dicendo che ne era intimorito. Pregustava il piacere di rivelarle che l’amava tanto teneramente, che riponeva in lei la più completa fiducia. Come pregustava quella sorta di piacere di parlare persino del suo dolore, di assicurarle nuovamente che avrebbe combattuto per lei con tutti ì mezzi a disposizione. E magari gli avrebbero fatto piacere anche i suoi occhi bassi, mentre accettava quella, profferta d’amore. Un piacere che in parte non gli era nuovo. Allora gli tornò in mente l’altra alternativa. Era molto probabile che declinasse la sua offerta. Un’eventualità che egli aveva sempre previsto. Anche in questo caso Lady Mason non avrebbe affatto perso la sua amicizia. Avrebbe badato a farglielo capire fin dalle prime battute. Poi udì i lievi passi nell’atrio; la mano aggraziata si levò verso la porta e Lady Mason apparve al centro della stanza.
«Cara Lady Mason», disse il baronetto, incontrandola a mezza strada «è molto gentile da parte vostra venire quando vi faccio chiamare in questo modo».
«Anche se dovessi attraversare metà del regno, sarebbe un mio dovere - oltre che un piacere».
«Davvero ?» disse, scrutandole il volto con tutto il desiderio di un giovane innamorato. Da quel momento Lady Mason seppe cosa si preparava. Per quanto singolare fosse il destino che le veniva riservato in quel periodo della sua vita, potè prevedere chiaramente che la proposta sarebbe arrivata. Quel che non prevedeva, che non poteva indovinare, era la risposta che avrebbe dato!
«Se foste lontana da noi, per me sarebbe senz’altro un piacere squisito mandarvi a cercare - oppure seguirvi», disse.
«Non so come ricambiare tutta la vostra gentile premura - la vostra e di Mrs Orme».
«Perché non la chiamate Edith ? Una volta lo facevate».
«Ormai la chiamo spesso per nome quando siamo tra noi; eppure sento di non averne alcun diritto».
«Ne avete tutti i diritti. Tutti i diritti, se li accetterete. Lady Mason, io sono vecchio - certi direbbero decrepito. Ma non troppo vecchio per amarvi. Potete accettare l’amore di un vecchio quale io sono?».
Lady Mason, come ben sappiamo, non fu affatto colta di sorpresa; ma occorreva assolutamente farne le viste. Un artificio, questo, che si può perdonare a quasi tutte le signore in un momento simile. «Sir Peregrine», disse, «non vi riferirete a qualcos’altro oltre all’amore di un preziosissimo amico?».
«Sì, a molto di più. Mi riferisco all’amore di un marito per la moglie, di una moglie per il marito».
«Sir Peregrine! Ah, povera me! Cosa vi viene in mente, amico mio. Non ricordate in che situazione mi trovo. Amico carissimo, più caro fra tutti gli amici», poi si inginocchiò davanti a lui, appoggiandosi sulle ginocchia del baronetto che sedeva sulla sua solita grande poltrona. «Non può essere. Pensi al dispiacere che ce ne verrebbe, se i miei nemici avessero la meglio».
«Non l’avranno, perdio!» imprecò Sir Peregrine, con veemenza; e mentre lanciava la sua imprecazione le pose le mani sulle spalle.
«No, speriamo di no. Morirei qui ai vostri piedi se lo credessi. Ma morirei venti volte tanto se dovessi trascinarvi con me nel disonore. Lo sarà perfino comparire alla sbarra».
«Chi oserà dirlo, quando sarò lì al vostro fianco?» disse Sir Peregrine.
Mentre parlava il suo volto esprimeva un sentimento che lo rese glorioso, magnifico, radioso. Lei, gli occhi gonfi di lacrime, non lo vedeva; nondimeno sapeva che era così. E la sua voce, traboccava di accesa vibrante fiducia - quella fiducia che aveva il potere di trasmettersi da un cuore all’altro. Veramente? Se l’avesse avuto al fianco come suo signore e marito, veramente nessuno avrebbe osato tacciarla di disonore ?
Eppure non voleva. Persino adesso, al pensiero di tutto questo, davanti alla verità delle argomentazioni da lui portate, avrebbe ancora preferito di no. Se solo avesse trovato le parole per dirlo - dirlo senza però recargli un affronto! Per parte sua, l’avrebbe sposato di buon grado. Perché non doveva ? Anzi, avrebbe potuto e saputo amarlo, essere una moglie quale non avrebbe trovato in nessun’altra donna. Ma si disse che aveva un debito di gentilezza e gratitudine - un debito con tutti loro, e che sarebbe stato un male ripagarli con quella moneta. Pensò anche ai capelli grigi di Sir Peregrine, al suo prestigio nella contea, a quanto era rispettato. Alla fine dei suoi giorni, era forse bene trascinarlo giù dal suo nobile piedistallo, ripagarlo così per tutto quanto faceva per lei ?
«Beh», disse il baronetto, accarezzandole i morbidi capelli con le mani - i capelli che spuntavano sul davanti della sobria e linda cuffia che indossava, «mi direte di sì? Mi darete il diritto di stare al vostro fianco alla sbarra per difendervi dalle malelingue ? Ciascuno di noi è debole, ma anche forte. In quel caso potrei menar vanto della mia forza».
Lei tornò a pensarci per un momento o due senza rialzarsi né fiatare. Sarebbe bastata quella forza? Anche se fosse bastata, egli ne avrebbe tratto soddisfazione ? Quanto a lei, lo amava. Se non lo aveva amato prima, lo amava adesso. Chi mai l’aveva trattata con tanta nobiltà, amore, indulgenza? Le sue orecchie non avevano mai udito i giuramenti di un giovane innamorato. Mai il suo cuore aveva conosciuto quell’amore di cui tutti hanno cognizione. A modo suo, il primo marito era stato gentile con lei, che aveva compiuto il suo dovere verso di lui con diligenza, con cura, accettando in pieno la propria posizione. Però non vi era stato nulla di radioso, nobile e grandioso. Avrebbe prestato in ginocchio i più umili servigi a Sir Peregrine, e ne sarebbe stata lieta. Non era per mancanza di amore che doveva rifiutarlo. Eppure seguitava a non rispondergli, mentre lui seguitava ad accarezzarle i capelli.
«Sarebbe stato meglio se non mi aveste mai incontrata», disse infine, e fu un pensiero cui dette voce con sincerità. Gli ordini del baronetto andavano eseguiti, quali che fossero: in un certo qual modo se ne era fatta una ragione. Se era questo che voleva, non aveva altra scelta. Come poteva rifiutare qualcosa, o disobbedire in alcun modo a Sir Peregrine, con tutto quel che gli doveva ? Eppure sarebbe stato più saggio rinunciare; più saggio per tutti - se non per lei sola. «Sarebbe stato meglio se non mi aveste mai incontrata», disse.
«Invece no, carissima. Per me - per me ed Edith - non sarebbe stato meglio, ne sono più che certo. E vorrei sperare che per voi… ».
«Oh, Sir Peregrine! Sapete a cosa mi riferisco. Sapete quanto mi è preziosa la vostra gentilezza. Cosa ne sarebbe di me se la perdessi?».
«Non la perderete. Non fatevi trascinare da questo sentimento. Rispondetemi con il cuore, e quale che sia la risposta, ricordate una cosa: la mia amicizia e il mio sostegno rimarranno immutati. Se mi vorrete come marito, come marito sarò al vostro fianco. Altrimenti… vuol dire che ci sarò come padre».
Cosa poteva dire ? Accennò a come si sarebbe sentita Mrs Orme, ritardando una risposta chiara - a Peregrine Orme e alle sue prospettive; ma su questi punti, come su tutti gli altri, il baronetto era armato di risposta. Aveva già parlato alla cara Edith, che era stata ben contenta di dare il suo consenso. Per lei sarebbe stata una gran cosa avere una così dolce amica. Quanto all’erede, bisognava far molta attenzione a non nuocergli e, a questo proposito, Sir Peregrine accennò, lamentosamente, al discorso del denaro. Sennonché Lady Mason lo fermò. No, non poteva, né voleva ascoltare. E la rendita, per carità. Il denaro non avrebbe mai avuto alcun peso per lei. Non era assolutamente per quello… Poi si mise a piangere tanto che avrebbe finito per cadere se il baronetto non l’avesse sostenuta.
Cos’altro resta da raccontare? Naturalmente accettò. Per quanto ne capisco di queste storie non le restava alcuna alternativa. Inoltre non era una donna in tutto e per tutto saggia. Talora si lasciava prendere dai sentimenti, e stavolta se ne era lasciata travolgere. Fosse stata in grado di scartare la sua proposta, l’avrebbe fatto; ma si era accorta di non averne la forza. «Se lo desiderate, Sir Peregrine», disse finalmente.
«Potete amare un vecchio?» le aveva chiesto. I vecchi a volte pongono di queste domande. Non gli rispose, gli si fece accanto; allora lui la baciò di nuovo e fu felice.
Subito decise che Lady Mason non andava più considerata la vedova di un cavaliere di città, ma la futura consorte di un baronetto di campagna. Se c’era da esporsi al ridicolo, si sarebbe esposto senza indugio. Avevano osato parlare crudelmente di lei, uomini e donne: ora dovevano sapere che in futuro discorsi del genere avrebbero riguardato una sua proprietà esclusiva. Chiunque ne parlava, stesse pure in guardia. Si era consacrato a lei per essere suo cavaliere e trarla in salvo dalla furia della battaglia. Con l’aiuto di Dio avrebbe subito indossato l’armatura per combattere. Stessero in guardia, coloro che adesso volevano nuocerle. Non appena possibile avrebbe portato il suo nome; ma tutti dovevano subito sapere a che titolo rivendicava la sua protezione. Non era mai stato un codardo, e ora non si sarebbe comportato come tale nascondendo le proprie intenzioni. Se qualcuno riteneva di sorridere davanti al capriccio di un vecchio, sorridesse pure. Sarebbero stati in molti, lo sapeva, a non comprenderne l’onore e la cavalleria.
«Mia diletta», disse allora, stringendola di nuovo al suo fianco, «lo direte a Edith, o lo farò io ? Se lo aspetta». Ma Lady Mason pregò che fosse lui a riferirglielo. Aveva bisogno, disse, di restare per un po’ da sola. Poi, fuggendo, se ne andò in camera sua.
«Chiedete a Mrs Orme se gentilmente può venire da me», disse Sir Peregrine, dopo aver chiamato il domestico con il campanello.
Lady Mason fuggì verso le scale attraverso l’atrio e riuscì a raggiungere la sua stanza senza esser vista da nessuno. Poi si mise a sedere e cominciò a guardare in faccia il mondo che l’attendeva. Due domande dovette porsi: quel matrimonio sarebbe stato un bene per lei ? E per lui? Lì per lì si era già data le risposte, ma d’impulso anziché con calma.
Senza dubbio la posizione offertale dal baronetto l’avrebbe molto avvantaggiata nella lotta imminente. Le pareva difficile che Mr Dockwrath e Joseph Mason avrebbero osato muovere contro la moglie di Sir Peregrine Orme la loro accusa, come andavano minacciando. Per giunta, quale prova di buon nome sarebbe stata più consistente di quel matrimonio? Ma come l’avrebbe presa Mr Furnival, se si fosse offeso, era possibile combattere senza di lui? No, era impossibile. La cultura, l’esperienza e l’abilità di quel legale le occorrevano quanto la posizione e il buon nome del baronetto. Ma perché avrebbe dovuto offendersi? «Non saprei», si disse. «Non vedo dove sarebbe l’offesa». Eppure una voce più recondita della sua coscienza le sussurrò che l’offesa c’era. Mr Furnival andava avvertito, ma andava avvertito senza indugio ?
E poi, cosa avrebbe detto e pensato Lucius, e lei, come avrebbe risposto alle parole grosse che il figlio le avrebbe rivolto ? Le avrebbe rivolto parole grosse, lo sapeva, e avrebbe aborrito il secondo matrimonio di sua
madre. A quale figlio cresciuto fa piacere venire a sapere che la madre sta per sposarsi ? Ormai la sua casa sarebbe stata Cleeve - ossia, qualora si fosse sposata. Cleeve sarebbe stata la sua casa, e avrebbe dovuto staccarsi in tutto e per tutto da Orley Farm. A quel pensiero la sua mente corse a tempi ormai remoti, quando le premeva sopra ogni cosa che a ereditare Orley Farm fosse il piccolo che giocava ai suoi piedi. Ricordò come aveva supplicato il padre, facendogli notare i diritti del figlio - dichiarando, giustamente, di non aver chiesto nulla per sé, ma per lui: non poteva esigere anziché chiedere? Non aveva già provveduto all’altro figlio, e non aveva trovato dei mariti ricchi per quelle zitelle delle figlie? «Non è anche lui tuo figlio come gli altri?» aveva supplicato. «Non è tuo, degno anche lui del tuo amore?». Era riuscita a ottenere l’eredità per il piccolo ai suoi piedi, ma, ora che c’era riuscita, era felice, e Lucius lo era ? Allora suo figlio era tutto per lei; ma adesso sentiva che quella stessa proprietà glielo aveva in parte allontanato, e che il suo modo per metterla al sicuro lo avrebbe allontanato completamente! «Per lui ho penato», disse fra sé, «alzandomi di buon’ora e coricandomi a notte alta; ma il ladro giunge di notte e si dà al saccheggio».39 Chi può indovinare l’amarezza dei suoi pensieri mentre lo diceva ?
Ma i suoi ultimi pensieri, mentre era lì seduta, furono per lui: Sir Peregrine. Avrebbe fatto bene, a sposarlo ? Mentre rifletteva la sua mente non si volse più di tanto ai pareri suscitati da un matrimonio del genere. Lo avrebbero chiamato vecchio scemo, si sarebbero fatti beffe di lui; ma a questo, con l’aiuto di Dio, egli era in grado di porre rimedio. Certe faccende sapeva giudicarle da solo; e avesse giudicato opportuno legarsi a lei per la vita, sarebbe stata assolutamente sincera e leale nei suoi riguardi.
Sennonché… il processo: se avesse significato rovina e disonore, e la totale disfatta? Se… ? Non sarebbe stato bene evitare il matrimonio finché non si fosse risolto ? Proprio non aveva cuore di portarlo alla tomba per il gran dispiacere.