Capitolo LVI
Sir Peregrine alle prese con Mr Round
Frattanto Sir Peregrine era seduto in casa e tentava di stabilire come comportarsi nell’attuale situazione di emergenza, trascinato com’era da un canto dall’amicizia e dall’altro dal dovere. Trascorse i primi due giorni - anzi la prima settimana dopo la confessione di Lady Mason - in uno stato di tale sconcerto, di tale smarrimento, rimanendo così frastornato da non riuscire a formulare una linea di condotta. L’unica a consigliarlo era stata la nuora; e pur non essendo in grado di analizzare la faccenda, sentiva che lei, come donna, vedeva l’onore e l’onestà in maniera diversa dalla sua, in quanto uomo. Per lei contavano assai di più i dispiaceri e la sconfinata desolazione di Lady Mason che la sua colpevolezza. Perlomeno, le sue parole davano questa impressione. A lei premeva soprattutto che Lady Mason fosse assolta, né più né meno di quando entrambi la credevano innocente come loro. Ma Sir Peregrine non poteva vederla allo stesso modo. Non disse di volere che la giudicassero colpevole, né lo voleva. Ma fece presente alla nuora che quello era il miglior modo di promuovere i fini della giustizia, e, qualora la faccenda fosse sfociata in un processo, un verdetto erroneo non avrebbe fatto onore alla corte. Né credeva fosse possibile ottenerlo. Per lui un giudice e una giuria inglesi erano il palladio della verità infallibile. Nell’aula di un tribunale inglese una faccenda del genere non poteva - né doveva - rimanere segreta, qualunque sventura ne conseguisse. Strano come quel vecchio avesse vissuto a stretto contatto con il mondo per settant’anni, occupato un posto in Parlamento e nella magistratura, frequentato costantemente i propri vicini, serbando tuttavia una fiducia così salda nella purezza del mondo in genere. Qua e là ancora si trovano uomini siffatti, ma diventano sempre più rari.
Quanto alla proprietà, andava necessariamente abbandonata. Lady Mason si era mostrata d’accordo; perciò egli era ancora disposto a salvarla da un’ulteriore punizione materiale, sempre che fosse ancora possibile. Il suo piano era questo, l’unico attuabile, a suo parere: cedere senza indugio la tenuta al legittimo proprietario - anche adesso, prima che arrivasse il giorno del processo; e poi fare affidamento, non su Joseph Mason, ma sui suoi consiglieri legali affinché la fuorilegge non venisse incriminata. Sapeva che anche questa via era costellata di difficoltà; ma magari era possibile. Di Mr Round, il vecchio Mr Round, aveva sentito parlar bene. Era gentile, e perfino in questa faccenda il suo comportamento era stato tale da umiliare il suo cliente. Forse Mr Round si sarebbe incaricato di far ritirare l’accusa, una volta ottenuta l’immediata restituzione della proprietà ? Ma allora doveva svelargli che Lady Mason era colpevole ? Poteva sbrigarsela da solo? Doveva riferirlo a Mr Furnival? E, così facendo, non avrebbe sottratto a Lady Mason l’unico baluardo che le restava ? Sapendo che era colpevole, Mr Furnival avrebbe senz’altro dovuto abbandonare la causa. Così Sir Peregrine andava almanaccando, senza sapere che partito prendere.
Per giunta era gravato dal disonore. A prescindere dalla sentenza della legge, tutti avrebbero saputo che Lady Mason era colpevole. Non avrebbero tardato a capirlo allorché la proprietà fosse stata ceduta e lo sventurato figlio messo alla porta a guadagnarsi il pane. E quella era la donna, quella falsificatrice notturna, che voleva prendere a consorte, cui aveva chiesto di sposarlo! E lei aveva acconsentito, dopodiché egli aveva sbandierato il trionfo del proprio amore ai quattro venti. Quando l’aveva stretta a sé era orgoglioso del suo affetto. Quando Lord Alston era venuto a metterlo in guardia, aveva respinto con sdegno il vecchio amico, cacciandolo quasi di casa. Quando il nipote aveva detto una parola, non a lui, ma a un altro, era montato su tutte le furie. Aveva fatto ampiamente sapere che non si sarebbe vergognato di presentarla a tutti come Lady Orme. E invece era una falsificatrice, una spergiura e una ladra - una ladra che per lunghi anni aveva vissuto dei proventi del suo abile furto. Eppure non le era legato da un profondo obbligo - uno dei più profondi ? Non lo aveva salvato da un disonore peggiore - a costo di tutto quanto le restava? Non era sempre tenuto a starle accanto? Non l’amava ancora?
Povero Sir Peregrine! Possiamo esimerci dal dire che sarebbe stato un bene se il mondo con tutti i suoi guai fossero cessati in quel momento?
Mrs Orme era l’unica a consigliarlo, e pur non polendo indurla a dargli ragione in tutto e per tutto, gli era di infinito conforto. Se non avesse condiviso con lui quel terribile segreto, la sua mente avrebbe ceduto sotto quel fardello. Il giorno dopo la partenza di Lady Mason, rimase seduto per un’ora in biblioteca a riflettere sul da farsi, poi mandò a chiamare la nuora. Se bisognava prendere provvedimenti per scongiurare il processo, andavano presi senza indugio. Entrambe le parti in causa lo avevano sollecitato, e ormai si potevano contare i giorni mancanti all’arrivo dei giudici ad Alston. Per lui il processo sarebbe stato terribile in ogni senso. Aveva promesso all’amica, quando era ancora sicuro che l’avrebbero assolta, di starle accanto non appena l’avessero chiamata a giudizio. Ma adesso era impossibile, e pur non avendo osato farne parola a Lady Mason, sapeva che non se lo aspettava. Ma con Mrs Orme ne aveva parlato, e lei si era dichiarata decisa a occupare il posto che per lui era ormai sconveniente! Al che Sir Peregrine era sobbalzato sulla seggiola. Come! Sua nuora! Lei, la più pura delle pure, che la sola aria di un’aula di tribunale avrebbe contaminato; lei, dal candore mai insozzato dalla polvere del mondo; lei seduta accanto a quella terribile criminale, mano nella mano, al cospetto di tutti quale sua amica del cuore! Non ne avevano discusso a fondo; ma Sir Peregrine era vivamente convinto di non poterlo permettere.
Avrebbe di gran lunga preferito umiliarsi e sedere lì sotto lo sguardo della folla. Ad ogni modo, quanto avrebbe desiderato che non ci fosse stato alcun processo!
«Siediti, Edith», le disse, mentre gli si avvicinava con passo leggero. «Vedo che le assise si riuniranno qui ad Alston alla fine del mese prossimo».
«Così presto, papà?».
«Già, guarda: i giudici arriveranno il venticinque marzo».
«Ah, povera me: così all’improvviso. Ma, papà, per lei non sarà meglio che finisca?».
Mrs Orme ancora pensava, e aveva sempre pensato, che il processo fosse inevitabile. Per la verità pensava che offrisse a Lady Mason l’unica via di scampo. Le sue idee in proposito, potendo analizzarle, sarebbero probabilmente state queste. Quanto alla proprietà, la questione per il momento andava lasciata in sospeso. Doveva tornare ai suoi odiosi proprietari, nulla da eccepire - andava consegnata in un giorno non troppo lontano. Ma per il momento, il processo relativo a quel vecchio, remoto crimine era l’unico argomento da prendere in considerazione. Che male c’era nel desiderare che la peccatrice venisse assolta - assolta davanti al tribunale di questo mondo, visto che un vero verdetto era indubbiamente stato espresso davanti a un altro tribunale ? Mrs Orme si augurava che nessuna giuria proclamasse colpevole l’amica. Che affrontasse pure quella prova; poi, una volta che la legge l’avesse dichiarata innocente, si sarebbe provveduto alla restituzione.
«Sarebbe una catastrofe per tutti se la condannassero», disse Sir Peregrine.
«Una vera catastrofe! Ma Mr Furnival…».
«Edith, se è così, verrà condannata. Mr Furnival è un legale e non lo dirà; ma dalla sua espressione, dal modo in cui ne parla, so che se lo aspetta!».
«Oh, non ditelo, papà».
«Ma se è così… Mia diletta, a che servono i tribunali se non a scoprire e a portare alla luce la verità?». Povero Sir Peregrine! Al riguardo la sua ingenuità era forse magnifica, ma assai semplice. Probabilmente Mr Aram, fosse stato indotto a parlare chiaro, avrebbe espresso un parere diverso.
«Ma se l’è cavata già prima», disse Mrs Orme, che al momento la pensava chiaramente come Mr Aram.
«Sì, con lo spergiuro, Edith. E ora l’attende la pena di quell’ulteriore crimine. Un vecchio poeta diceva che il malvagio raramente se la cava.50 Sono profondamente convinto che sia vero».
«Papà, quel vecchio poeta ignorava la nostra fede».
Sir Peregrine non potè soffermarsi a spiegare, pur sapendo come, che il vecchio poeta si riferiva alla punizione in questo mondo, mentre la fede sulla quale sua nuora faceva affidamento valeva la remissione dei peccati nell’aldilà. Certo, sarebbe stato tanto, in un certo senso tutto, se Lady Mason fosse giunta a pentirsi del suo peccato; ma nessun pentimento avrebbe scongiurato l’accanimento di Joseph Mason né di Samuel
Dockwrath. Può darsi che restituendo la proprietà, si aprisse la strada al pentimento. Che restituendola senza indugio, forse si potesse scongiurare il processo. Può darsi fosse possibile che Mr Round agisse in tal senso. Seppure cosciente di tutto questo, non poteva star lì a discuterne. «Credo, mia cara», disse, «sia meglio che io veda Mr Round».
«Ma non glielo racconterete?» disse Mrs Orme, bruscamente.
«No, non sono autorizzato a farlo».
«Ma vi persuaderà! E un legale, ed estorcerà qualunque cosa a un autentico cavaliere della verità e dell’onore».
«Sono convinto che Mr Round sia un brav’uomo, cara».
«Ma se ve lo domanda, cosa direte?».
«Gli dirò di non farmi domande del genere».
«Oh, papà, fate attenzione. Fatela per amor suo. Come mai entrambi sappiamo la verità ? È stata lei a raccontarcela, perché era l’unico modo di salvarvi da quel matrimonio. Papà, si è sacrificata per… per noi».
A queste parole Sir Peregrine si alzò dalla seggiola e si allontanò verso la finestra. Non era in collera con la nuora per avergli parlato così. Anzi, riconosceva intimamente la verità di quelle parole, e l’amava per la sua costanza. Nondimeno erano parole molto amare. Come mai si trovava in debito con una criminale incallita? Cosa le aveva fatto, se non del bene?
«Non allontanatevi da me», disse Mrs Orme, tenendogli dietro. «Non pensate che io sia sgarbata».
«No, no, no», rispose, lottando pressoché invano per soffocare un singhiozzo. «Non sei sgarbata».
Per due giorni suocero e nuora non si scambiarono nemmeno una parola in proposito, poi il baronetto andò da Mr Round. Nemmeno una parola; ma nel frattempo Mrs Orme andò due volte a Orley Farm, e mise a parte Lady Mason dei provvedimenti che il suocero stava per prendere. «Non mi tradirà!» aveva detto Lady Mason. Mrs Orme aveva cercato di rassicurarla più che poteva; ma nel profondo del cuore temeva che Sir Peregrine avrebbe tradito il segreto.
Non fu un viaggio piacevole per il baronetto. Per la verità nessun viaggio poteva più esserlo. Era vecchio, snervato, debole; assai più di quanto lo fosse all’inizio della nostra storia, benché da allora fossero trascorsi solo pochi mesi sul suo capo. Ormai avrebbe preferito rimanere in poltrona accanto al fuoco in biblioteca, a ricevere il conforto che in vecchiaia potevano offrirgli l’affetto della nuora e del nipote. Ma credeva che quell’opera spettasse a lui, perciò vecchio e debole com’era, si accinse a quel compito. Raggiunse la stazione di Londra, si fece portare in carrozza a Bedford Row, e presto si ritrovò in presenza di Mr Round.
I due si scambiarono svariati convenevoli prima che Sir Peregrine riuscisse a dichiarare l’intento della propria visita. Mr Round naturalmente affermò di essere assai spiacente per tutta quella storia. Non trattava il caso personalmente. Molti anni addietro aveva sperato che la faccenda fosse chiusa. Il suo cliente, Mr Ma-
son di Groby Park, aveva insistito per riaprirla; e ora lui, Mr Round, davvero stentava a sapere cosa dire.
«Ma, Mr Round, credete che sia assolutamente impossibile abbandonare il processo proprio ora?» chiese Sir Peregrine, con molta cautela.
«Beh, temo di sì. Mason crede che la proprietà sia sua ed è determinato a lottare di nuovo per averla. Non sto addebitando alcun torto alla signora. Non sono davvero nella posizione di avere una opinione personale… ».
«No, no, no; capisco. Il vostro studio legale è tenuto a fare del suo meglio per il cliente, s’intende. Ma, Mr Round… so che con voi posso star tranquillo».
«Beh, voglio sperare che lo siate, in un certo senso. Ma, Sir Peregrine, naturalmente dovete tener presente che io sono l’avvocato della controparte - la parte alla quale vi opponete».
«Comunque sia… non volete altro che l’interesse del vostro cliente».
«Certo, desideriamo fare il suo interesse».
«Appunto per questo, Mr Round, non è possibile giungere a un compromesso?».
«Come, rinunciando a una parte della proprietà?».
«Rinunciando all’intera proprietà», disse Sir Peregrine, con notevole enfasi.
«Accidenti!». Sul momento fu questa la sola risposta di Mr Round, che terminò in un fischio sommesso.
«Meglio far questo, senza indugio, che morire di crepacuore», disse Sir Peregrine.
Tra i due calò un silenzio di un paio di minuti, dopodiché Mr Round, rigirandosi sulla poltrona per guar-
dare dritto in faccia il suo interlocutore, si espresse come segue: «Sir Peregrine, vi ho appena detto che sono l’avvocato di Mr Mason, e debbo dirvi, riguardo a questo nostro colloquio, che non mi considererò sotto quella veste. Sarà come se non mi aveste mai parlato; e poiché non sono personalmente coinvolto nell’iniziativa, le cose stanno esattamente in questi termini. Ma…».
«Se ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire…». cominciò Sir Peregrine.
«Consentitemi un momento», continuò Mr Round. «La colpa è mia, sempre che di colpa si tratti, giacché avrei dovuto spiegarvi che noi due non possiamo discutere la faccenda adeguatamente».
«Mr Round, vi prego con tutto il cuore di accettare le mie scuse».
«No, Sir Peregrine. Non mi darete alcuna scusa, né io le accetterò. Non ho parole per significarvi la stima e il rispetto che vi porto».
«Vi prego!».
«Ma vi chiedo di ascoltarmi un momento. Qualora fosse contemplato un compromesso, andrebbe studiato con la consulenza di Mr Furnival e di Mr Chaffanbrass, mentre a fissare le condizioni dovrebbero essere Mr Aram e mio figlio. Ma non posso dire di ritenere possibile un esito del genere. Tuttavia non spetta a me dare consigli. Se li desiderate, credo fareste meglio a vedere Mr Furnival».
«Ah!» fece Sir Peregrine, scoprendosi sempre più ogni volta che apriva bocca.
«E ora non mi rimane che assicurarvelo nuovamente: faremo come se le parole risuonate in questa stanza non siano mai state pronunciate». E Mr Round lasciò chiaramente intendere che non avevano più nulla da dirsi a proposito di Lady Mason. Sir Peregrine tornò a scusarsi, prese cappello e guanti, e lentamente si avviò alla carrozza, assistito in tutto e per tutto da Mr Round finché non si fu accomodato nella vettura.
«Sicché, a conti fatti, Mat ha ragione», disse tra sé il vecchio avvocato, ficcando le mani nelle tasche dei calzoni, mentre era da solo di spalle al caminetto. «Sicché, a conti fatti, Mat ha ragione!». Il significato di questa esclamazione sarà palese per i miei lettori. Mat si era dichiarato convinto che Lady Mason avesse falsificato il codicillo in questione, ed ora lo era anche il padre. «Che donna sfortunata!» disse. «Povera, sventurata donna!». Poi prese a calcolare le possibilità che le restavano di cavarsela. Tutto sommato, pensava, se la sarebbe cavata. «Vent’anni di possesso», disse fra sé, «e una reputazione così esemplare! ». Nondimeno, seguitò a ripetersi che era una donna misera e sventurata.
Si può dire che tutte le persone interessate fossero convinte, o pressoché convinte, della colpevolezza di Lady Mason. Tra i suoi amici, Mr Furnival non aveva dubbi, Mr Chaffanbrass e Mr Aram ne avevano ben pochi; mentre Sir Peregrine e Mrs Orme nessuno, naturalmente. Dall’altra parte Mr Mason e Mr Dockwrath erano entrambi più che certi della verità, e i due Round, padre e figlio, erano praticamente dello stesso avviso.
Eppure tutti, esclusi Dockwrath e Sir Peregrine, il più disonesto e il più onesto della compagnia, erano dell’opinione che Lady Mason se la sarebbe cavata. C’erano di mezzo cinque legali, ma non uno riteneva che la giustizia avrebbe finito per accertare la verità, non uno voleva che la verità fosse accertata. Certo, fossero stati dei professionisti onesti, lo avrebbero voluto; altrimenti avrebbero evitato ogni coinvolgimento professionale. Non capisco come un gentiluomo possa essere disposto a servirsi della propria intelligenza per diffondere la menzogna, ed essere pagato per questo. Quanto a Mr Chaffanbrass e Mr Solomon Aram: per loro un criminale che se la cavasse sotto i loro auspici era naturalmente motivo di trionfo. A quest’opera avevano per anni applicato le loro acute intelligenze e la loro sapienza giuridica. Ma di Mr Furnival… che dire?
Sir Peregrine rincasò col cuore triste, e tornò a infilarsi in biblioteca di nascosto. La sera, quando fu solo con Mrs Orme, le disse una parola. «Edith», disse, «ho visto Mr Round. Non possiamo fare nulla per lei».
«Come temevo», disse Mrs Orme.
«Infatti. Non possiamo far nulla per lei».
Dopodiché Sir Peregrine non prese provvedimenti. Quali avrebbe dovuto prendere? Ma rimase seduto davanti al fuoco in biblioteca, a rimuginare per giorni, in attesa delle terribili assise.