Capitolo XLVI
Come una donna vede l’amicizia
Sir Peregrine dopo l’ora trascorsa con la nuora - quell’ora terribile durante la quale Lady Mason sedette da sola sulla sponda del letto - tornò in biblioteca e vi rimase per l’intero pomeriggio. Si ricorderà che era rimasto d’accordo con il nipote per fare una passeggiata a cavallo nel bosco; ma l’idea era stata abbandonata presto, e di conseguenza Peregrine era rimasto a gironzolare per casa. Subito intuì che qualcosa era andato storto, pur non sapendo cosa. Aveva cercato la madre, e per la verità l’aveva vista sulla soglia della sua stanza; ma lei gli aveva detto che al momento non poteva parlargli. Anche Sir Peregrine si era chiuso dentro, ma all’imbrunire mandò a chiamare il nipote; e quando Mrs Orme, lasciata Lady Mason, scese in biblioteca, li trovò insieme.
Erano in piedi di spalle al fuoco, e l’oscurità troppo fitta della sala non consentiva di scorgerne i volti, ma lei si avvide della natura seria della loro conversazione. E per la verità quel giorno, poteva essere di altra natura una conversazione in quella casa? «Vedo che vi disturbo», disse e fece per ritirarsi. «Non sapevo che foste insieme».
«Non andartene, Edith», disse il vecchio. «Peregrine, prendi una seggiola a tua madre. Gli ho detto che tra me e Lady Mason è tutto finito».
Tremò nell’udire quelle parole, giacché le parve ormai pericoloso persino parlare di Lady Mason - per via di quello spaventoso segreto, che qualora divulgato sarebbe risultato fatale.
«Gli ho detto», continuò Sir Peregrine, «che per un momento sono stato in collera con lui, quando ho saputo da Lady Mason che le aveva parlato; ma sono convinto che tutto sommato sia meglio così».
«Sarebbe assai infelice se avesse fatto qualcosa che vi addolora», disse Mrs Orme, faticando a trovare le parole, e a parlare. Neppure era sicura di quanto fosse stato riferito al figlio, e quanto taciuto.
«No, no, no», disse il vecchio, poggiando con affetto il braccio sulla spalla del giovane. «Non ha fatto nulla che mi addolori. Va tutto bene, più che bene fra noi due. Grazie a Dio. Ma, Perry, occupiamoci di quell’altra faccenda. Ne hai parlato a tua madre?». E si sforzò di distogliersi da quella sciagurata mattina di preoccupazioni per volgersi a qualcosa che in famiglia era fonte di fulgide speranze.
«No, signore; non ancora. Adesso non è il caso». Poi rimasero tutti in silenzio, Mrs Orme seduta, e i due uomini ancora in piedi di spalle al fuoco. La mente di Mrs Orme era ancora troppo assorbita dalla sfortunata signora di sopra per consentirle di interessarsi a quell’altra faccenda cui Sir Peregrine aveva alluso.
«Se avete finito con Perry», disse infine, «sarei contenta di parlarvi per un paio di minuti».
«Oh, sì», fece Peregrine, «abbiamo finito». Poi uscì.
«Glielo avete detto?», disse Mrs Orme, non appena rimasero soli.
« Detto ? Di cosa, di lei ? Oh, no. Gli ho detto che… che ho abbandonato quella mia idea». Da quel momento in poi Sir Peregrine trovò intollerabile parlare o sentir parlare dei propri progetti matrimoniali. «Immagina sia stato su sua richiesta», continuò.
«Infatti», disse Mrs Orme, con voce assai più decisa del consueto.
«Infatti», ripetè a sua volta il baronetto.
«Nessuno deve saperlo», disse lei molto solennemente, levandosi in piedi e scrutandolo in volto con occhi ansiosi. «Nessuno, tranne noi due».
«Fra poco, temo, lo sapranno tutti», disse Sir Peregrine.
«No, no. Perché mai? Neppure noi l’avremmo saputo, se non fosse stata lei a dircelo. Non l’avremmo sospettato. Mr Furnival, che di certe cose se ne intende, non la ritiene colpevole».
«Ma, Edith… la proprietà!».
«La cederà… dopo un po’ di tempo; quando sarà tutto acqua passata. Quell’uomo non è in mezzo a una strada. Non starà male se ne farà a meno per un altro po’. A lei basterà renderla dopo la fine del processo».
«Ma non è sua. Non può cederla. Appartiene al figlio - almeno in teoria. Non tocca a noi informare nessuno, Edith…».
«No, no; non tocca a noi. Dobbiamo tenerlo a mente».
«Certo. Non tocca a noi rivelare la sua colpa; ma questa colpa rimarrà immutata, si ripeterà giorno dopo giorno, allorché i proventi della proprietà finiranno nelle mani di Lucius Mason. È questa la cosa terribile, Edith: che la sua coscienza sia stata in grado di sopportare questo peso per vent’anni! Nel caso di un’azione che non può essere risarcita, il pentimento è possibile. Sarà il peccatore a vedersela con la propria coscienza, sperando che sia in buoni rapporti con il Creatore. Ma qui si tratta di un furto perpetrato di anno in anno, che va avanti tuttora. Finché Lucius Mason resta il padrone di una sola zolla a Orley Farm, per sua madre sarà impossibile pentirsi veramente. Io la vedo così». E Sir Peregrine rabbrividì alla condanna che la sua rettitudine d’animo l’aveva costretto a emettere.
«Non è sua la proprietà», disse Mrs Orme. «Non l’ha fatto per se stessa».
«Non fa alcuna differenza», ribatté seccamente. «Ogni peccato è dettato dall’egoismo, dunque anche il suo. Mirava alla supremazia del figlio; non potendo conseguirla onestamente, ha agito con la frode, e… e… e… Edith, cara, noi due dobbiamo prenderne atto. Non lasciarti accecare dal tuo cuore gentile in una faccenda di così grande importanza».
«No, padre. Però nemmeno la verità deve renderlo crudele. Parlate di restituzione, di pentimento. Non ci si pente in un giorno. Chi può dire quali lotte abbiano straziato il suo povero cuore?».
«Non la sto giudicando».
«No, no; appunto. Possiamo giudicarla? Però possiamo soccorrerla nella sua sciagurata situazione. Le ho promesso tutto il mio aiuto. Ho il vostro permesso di offrirglielo, vero?». E stringendogli il braccio levò verso di lui uno sguardo supplichevole. Sin da quando si erano conosciuti, non le aveva mai negato nulla. Si era imposto di non farlo mai in vita sua. Ma ora esitava, non al pensiero di rifiutare, ma con la sensazione che stavolta occorresse farle notare fino a qual punto potesse spingersi senza correre il rischio di attirarsi delle critiche. Ma in questo caso, sebbene la mente di Sir Peregrine fosse più razionale, più forte risultò la determinazione della nuora. Aveva deciso che un tal commercio con l’empietà non l’avrebbe macchiata, e già sapeva a quale segno si sarebbe spinta la sua carità. Per la verità la sua mente era pienamente decisa a spingersi ben lontano.
«Ancora non so cosa conti di fare; direi che qualunque aiuto tu voglia offrirle dipenderà per forza dalla sua linea di condotta».
«Ma io voglio il vostro consiglio. Sentite la mia idea. È chiaro che Mr Furnival crede che Lady Mason uscirà vittoriosa da questo processo».
«Ma Mr Furnival non conosce la verità».
«Nemmeno il giudice e i legali, e tutti gli altri. Dicevate giustamente che non tocca a noi informarli. Se riescono a provarlo, benissimo. Ma non vorrete che lei stessa racconti loro ogni cosa controvoglia?». Poi si fermò, in attesa di una risposta.
«Non so. Non so cosa dire. Non tocca a me consigliarla».
«Ah, sì invece», disse Mrs Orme, poggiando la piccola mano sul tavolo con un’energia che lo sgomentò. «Si trova qui: una sventurata, nella vostra casa. E perché conoscete la verità ? Perché a noi due è stata rivelata ? Perché altrimenti non avrebbe potuto dissuadervi dal vostro intento. È stata generosa, padre. Confessatelo: generosissima».
«Sì, è stata generosa», disse Sir Peregrine.
«Generosissima. Sarebbe vile da parte nostra dimenticarcene. Ma vi stavo illustrando il mio piano. Deve andare al processo».
«Beh, sì, su questo non vi sono dubbi».
«Dopodiché, se se la cava, cederà la proprietà».
«Non vedo proprio come sia possibile. La proprietà apparterrà al figlio, sicché non potrà cederla. Non è facile sistemare le cose quando la colpa e la frode le hanno ingarbugliate».
«Faremo del nostro meglio. In seguito immaginate perfino di dirlo a Lucius. Voi in persona! Qualora necessario, s’intende».
E così, poco alla volta, lo convinse; eppure egli non arrivava a stabilire quali provvedimenti prendere personalmente. E se fosse andato da Mr Round, impegnandosi a restituire l’intero patrimonio a Mr Mason di Groby Park, a condizione che il processo venisse abbandonato ? Probabilmente tutti avrebbero indovinato la verità; ma così sarebbe scampata a quel terribile processo e alla pena ancor più terribile che ne sarebbe seguita. Povero Sir Peregrine! Ad onta di tutti questi ragionamenti, la coscienza gli diceva che assumendo quella linea di condotta, si sarebbe reso personalmente colpevole di un oltraggio alla legge per aver aiutato una criminale a cavarsela. Aveva sentito parlare di omissione di denuncia; nondimeno lasciò che la nuora avesse la meglio. Prima di prendere un simile provvedimento bisognava ottenere il consenso di Lady Mason, naturalmente; ma Mrs Orme non nutriva alcun dubbio al riguardo. Se si poteva indurre Lucius ad abbandonare la proprietà senza che venisse a sapere tutta la storia, sarebbe stato un bene. In caso contrario, però, dovevano raccontargli tutto.
«Ci penserete voi», gli disse Mrs Orme.
«Sarebbe più facile tagliarmi il braccio destro», replicò il baronetto, «comunque farò del mio meglio».
Poi vennero alla questione riguardante la residenza di Lady Mason nell’immediato. Evidentemente Sir Peregrine, pensò Mrs Orme, si aspettava che tornasse senza indugio a Orley Farm; non quel giorno stesso, né accennò all’indomani. Ma dalle sue parole era palese che, date le circostanze, non riteneva giusto farla rimanere a Cleeve. Tuttavia Sir Peregrine capì, altrettanto alla svelta, che sua nuora voleva farla restare per qualche giorno.
«Nuocerebbe alla causa se ci lasciasse su due piedi», disse Mrs Orme.
«Ma come può restare, cara, se nessuno va a trovarla; se nessuno l’accudisce tranne la servitù?».
«Andrò io da lei», disse intrepida Mrs Orme.
«Intendi dire, costantemente, da amica, come un tempo?».
«Sì, costantemente e», aggiunse dopo una pausa, «non solo qui, anche a Orley Farm». Poi fra i due seguì un’altra pausa.
Sir Peregrine non era certo un uomo crudele, e il suo cuore non era affatto divenuto insensibile alla signora cui negli ultimi tempi le circostanze lo avevano unito così intimamente. Per la verità, dopo essersi reso pienamente conto della sua colpevolezza, si era fatto carico dei casi personali di Lady Mason in una maniera più confidenziale di quando si aspettava di prenderla in moglie. Nondimeno, allorché gli proposero che si protraesse quella forte intimità fra la sua adorata padrona di casa e la donna che si era macchiata di un delitto così vile, proprio non voleva rassegnarsi all’idea. Sentiva di poter toccar la pece, senza imbrattarsi; lui o qualunque suo parente. Ma non riusciva ad accettare il fatto che la vedova di suo figlio dovesse correre un tale rischio. A suo avviso, la purezza dell’unica donna che aveva benedetto il suo focolare, trascendeva in qualche modo l’umano. Gli sembrava un oggetto sacro, da custodire in un tabernacolo, da proteggere dalla contaminazione del mondo esterno. E ora gli proponevano che una malfattrice diventasse l’amica del cuore di sua nuora.
«Ma sarà necessario, Edith?» disse. «E, dopo certe rivelazioni, sarà prudente?».
«Credo di sì», gli rispose, tornando a parlare con voce sommessa. «Perché non dovrei?».
«Perché si è dimostrata indegna di questa amicizia; inadatta, direi».
«Indegna! Padre caro, non è meno degna e adatta di ieri. Se ognuno potesse leggere nel cuore dell’altro, chi sarebbe ritenuto degno?».
«Ma non ti sceglieresti come amica una… una che ha compiuto un’azione di quel genere».
«No, non la sceglierei per questa ragione; e forse, sapendolo in anticipo, nemmeno avrei aperto il mio cuore a una donna simile. Ma adesso è diverso. A che valgono l’amore e l’amicizia se non resistono a queste prove?».
« Sarebbe a dire, Edith, che nessun crimine ti separerebbe da un’amica?».
«Non ho detto questo. Ci sono sempre le circostanze. Ma se si pentisse, come sono certa che farà, non riuscirei ad abbandonarla. Chi altri può starle accanto, ora ? Quale altra donna ? A ogni modo, le ho fatto una promessa, e non mi convincerete a mancare alla parola data».
Così Mrs Orme la spuntò di nuovo, e stabilirono che per il momento Lady Mason avrebbe seguitato a occupare la propria stanza - e di tanto in tanto il soggiorno di Mrs Orme, qualora ne avesse avuto voglia. Non menzionarono il giorno del suo trasloco, ma Mrs Orme capiva perfettamente che prima lo fissavano, quel giorno, più Sir Peregrine avrebbe gradito. Per la verità al momento, non è che in casa la situazione fosse delle più gradevoli. La servitù sapeva che era intenzionato a sposarsi, e adesso avrebbe per forza saputo che l’intenzione era stata abbandonata. Però la signora sarebbe rimasta al piano di sopra quale sua ospite! Era una situazione oltremodo sconveniente; ma, date le circostanze, cosa poteva fare ?
Dopo aver preso accordi ed essersi cambiata per il pranzo, Mrs Orme tornò da Lady Mason. La trovò a letto, e le disse che sarebbe salita di nuovo la sera a raccontarle tutto. Poi istruì la propria domestica su come assistere l’inferma. Ebbe la furberia di buttar là una o due parole per suggerirle che il matrimonio era andato a monte; nondimeno si espresse con tale sollecitudine e affetto, e impartì gli ordini con tanta serietà, che mai in casa sarebbe circolata l’idea che fosse sorta una vera e propria lite.
La sera tardi, quando il figlio l’ebbe lasciata, tornò effettivamente nella stanza dell’ospite, e seduta sulla sponda del letto le espose i piani per filo e per segno, badando comunque a sottolineare che essi prevedevano la riconsegna di Orley Farm a Joseph Mason. «È giusto, secondo voi, vero?» chiese Mrs Orme, quasi tremante nel porre quella domanda così attinente all’azione che l’altra aveva compiuto, e al conseguente pentimento.
«Sì», disse l’altra, «certo che è giusto». Poi anche a lei venne in mente di non avere il potere di rinunciare alla proprietà. Se andava resa volontariamente, l’unico a poterlo fare era Lucius Mason. Lo sapeva, e in quel momento sentì che di tutti quanti sarebbe stato il meno pronto a farlo, a meno di non fornirgli una valida ragione a chiare lettere. Le menti di entrambe furono attraversate dallo stesso pensiero nello stesso momento; ma Lady Mason non riuscì a esternare il suo e Mrs Orme non volle dire altro in quel terribile giorno per non turbare la povera creatura le cui sofferenze le premeva tanto lenire.
Poi Lady Mason restò sola, e ora che condivideva il proprio segreto, dormì profondamente per la prima volta da quando le era giunta notizia della vendetta di Mr Dockwrath.