Capitolo XXXIV

Mr Furnival cerca aiuto

«Quindi credete che laggiù non ci sia nulla da fare ?» disse Mr Furnival al suo impiegato appena tornato a Londra da Hamworth. 

«Proprio nulla, signore», disse Mr Crabwitz, con laconica eloquenza. 

«Beh, mi sa tanto di no. Fossimo arrivati a un accordo con una spesa ragionevole, senza creare seccature alla mia amica, sarei stato contento; ma, tutto sommato, può darsi sia meglio che la legge segua il proprio corso. Lady Mason soffrirà parecchio, ma dopo sarà in una botte di ferro». 

«Sono arrivato al punto di offrire mille sterline, Mr Furnival!». 

«Mille sterline! Così crederanno che abbiamo paura di loro». 

«Né più né meno di quanto lo credessero prima. Malgrado la mia offerta di denaro, quello nemmeno se lo sogna che proviene da noi. Ma sapete una cosa, Mr Furnival… Immagino di poter dire la mia». 

«Ma certo! Però ricordate, Crabwitz: Lady Mason rischia di perdere la proprietà non più di quanto lo rischiate voi. È un bel grattacapo, ma su come andrà a finire non ci sono dubbi». 

«Beh, Mr Furnival… non saprei». 

«Quando si tratta di certe faccende, sono più che in grado di formarmi un’opinione». 

«Oh, senz’altro!». 

«E la mia opinione l’avete sentita. Ora sarei molto contento di sentire la vostra». 

«La mia è questa, Mr Furnival: Sir Joseph non è l’autore di quel codicillo». 

«E cosa ve lo fa pensare?». 

«La redazione degli atti. È chiaro che quel giorno ne è stato perfezionato un altro, sottoscritto dalla Bolster e da Kenneby. Avessero dovuto sottoscriverne due, se lo sarebbero ricordato a così poco tempo dall’accaduto». 

«Beh, Crabwitz, non sono d’accordo, non sono d’accordo su tutta la linea. Ma tenete le vostre opinioni per voi, e basta. Sono sicuro che avete fatto del vostro meglio giù a Hamworth, e vi sono obbligatissimo. Scoprirete che siamo di nuovo pieni di lavoro, fino al collo». Poi si avviò al suo tavolo, immergendosi nelle carte che lo ricoprivano; al che Crabwitz capì l’antifona e lasciò la stanza. 

Ma quando se ne fu andato, Mr Furnival rialzò gli occhi dalle carte e, mettendosi comodo sulla poltrona, si dette ad altre riflessioni sul caso Orley Farm. Crabwitz, lo sapeva, era un tipo sveglio, intelligente e ora, dopo aver visto l’avvocato di Hamworth, si era formato un’opinione identica alla sua. Già, tale e quale. Non l’aveva mai detto, neppure fra sé, con le parole che si usano intimamente per confermare l’esito dei propri pensieri; ma si rendeva conto che l’opinione dell’impiegato era tale e quale alla sua. Nel profondo del cuore, Mr Furnival era convinto che il codicillo fosse stato architettato con la frode dalla sua amica e cliente: Lady Mason. 

Stando così le cose, che doveva fare ? Teneva l’impugnatura della penna fra i denti, come al solito quando rifletteva, cercando di prendere una decisione una volta per tutte. 

Come gli era parsa bella lì nella biblioteca di Sir Peregrine, appoggiata al braccio del vecchio, bella e innocente! I suoi pensieri presero perlopiù questa piega. Poi gli aveva dato la mano, ancora sentiva il morbido tocco di seta delle sue fresche dita. Non era da uomini abbandonare una donna in circostanze così avverse. E che donna! Seppur colpevole, non aveva espiato la sua colpa con profondo dispiacere ? Poi pensò a Mr Mason di Groby Park; e pensò alla forte convinzione di Sir Peregrine e alla certezza del giudice Staveley; e pensò anche alla grande influenza che la pubblica opinione e vent’anni di possesso avrebbero esercitato sulla causa da lui promossa. L’avrebbe ancora salvata! Sì, ad onta della sua colpevolezza, se era colpevole; in forza della sua innocenza, se era innocente; ma a motivo della sua bellezza, della sua morbida mano e dei suoi profondi lucenti occhi. Avrebbe anche potuto ammetterlo, fosse stato abbastanza onesto da confessare a se stesso tutta la verità. 

Ma bisognava mobilitarsi sul serio. Non era come farsi ricapitolare il caso da un altro, limitandosi a compiere il dovere per il quale l’avevano ingaggiato. Doveva assumere l’intera gestione legale della vicenda. Bisognava stabilire a quale avvocato affidarsi, per poi prepararlo su come istruire gli altri avvocati che, in un caso di tali proporzioni, andavano incaricati della difesa. Non sapeva ancora come si sarebbe configurato l’attacco; ma era quasi certo che ci sarebbe stata una imputazione penale. Sperava che si configurasse direttamente in un’accusa di falso. Più forte e velenosa era l’imputazione, più forte sarebbe stato il favore dell’opinione pubblica nei confronti dell’accusata, e maggiore la possibilità di un’assoluzione. Se invece l’avessero ritenuta colpevole di una qualunque imputazione, non avrebbe contato quanto fosse stata piccola: un verdetto di colpevolezza avrebbe significato la rovina e l’annientamento totale dell’esistenza di Lady Mason. 

Doveva consultare qualcuno, e alla fine si risolse ad andare da Mr Chaffanbrass, suo amico di vecchia data. Con lui era al sicuro, poteva pronunciarsi senza timore di compromettere la propria causa. Non che avesse la forza di pronunciarsi apertamente, persino con Mr Chaffanbrass. Gli avrebbe parlato in modo da farsi capire con chiarezza; ciò nonostante, nessun orecchio lo avrebbe udito dire che credeva davvero colpevole la sua cliente. Come era possibile fingersi fermamente, anzi, sdegnosamente convinto della sua innocenza al cospetto di una giuria, se mai avesse bisbigliato a qualcuno di esser convinto della sua colpevolezza ? 

Quello stesso pomeriggio fece fissare un appuntamento con Mr Chaffanbrass, e il giorno seguente, subito dopo colazione, si fece portare da lui. Lo studio di questo insigne tutore dell’innocenza - o piuttosto della non colpevolezza della sua clientela - non era presso nessuna sede rinomata, ma consisteva in due stanze cupe, buie e rivestite in legno in Ely Place. Comunque, dato che nel corso della nostra storia compiremo ben poche visite da quelle parti, possiamo risparmiarci una descrizione più dettagliata. Ho detto che Mr Chaffanbrass e Mr Furnival erano amici di vecchia data. Per l’appunto. Si conoscevano da più di trent’anni, e ciascuno conosceva per filo e per segno la storia dell’ascesa e dei progressi dell’altro in campo professionale; ma ora come ora i frutti della loro amicizia non erano altro che scarsi. Potevano incontrarsi per strada forse una volta l’anno; e a riunirli saltuariamente - ma assai di rado - erano argomenti connessi alla loro professione; come quella volta che viaggiarono insieme fino a Birmingham. Quanto all’incontrarsi nelle rispettive case, o frequentarsi in nome dell’amicizia esistente, l’idea non li aveva mai sfiorati. 

Tutti conoscono Mr Chaffanbrass: o di vista, o di fama. Coloro che hanno avuto la buona ventura di contemplare il volto e il portamento dell’uomo che, in tempi ormai andati, la faceva da padrone all’Old Bailey, non saranno stati granché entusiasti del privilegio loro toccato. Ma per coloro che di lui hanno soltanto letto, e conoscono le sue gesta semplicemente grazie ai suoi trionfi, era un uomo famosissimo e degno d’esser contemplato. «Guarda: quello è Chaffanbrass. Lui ha controinterrogato… all’Old Bailey, e lo ha scacciato urlante da Londra, bandito per sempre in una landa desolata». «Dove, dove? Quello sarebbe Chaffanbrass? Che ometto sudicio!». 

Fu da quel sudicio ometto in Ely Place che si recò Mr Furnival, non sapendo che pesci pigliare. In circostanze normali, si sarebbe sentito in grado di garantire l’assoluzione a una persona innocente, persino a una colpevole; ma se in Inghilterra c’era qualcuno che poteva garantirla a una persona colpevole in circostanze straordinarie, quello era Mr Chaffanbrass. Negli ultimi trent’anni si era specializzato in questo campo. 

Mr Chaffanbrass era un ometto sudicio; e a prima vista, senza toga e parrucca, poteva apparire insignificante. Ma sapeva bene come farsi valere, e sapeva sostenere la sua opinione a oltranza, contro tutti i giudici del paese. «Beh, Furnival, cosa posso fare per te?» disse, non appena il deputato delle Essex Marshes fu seduto di fronte a lui. «Non succede spesso che la luce del tuo volto risplenda fino a oriente.37 Qualcuno nei guai, immagino». 

«Qualcuno è nei guai», disse Mr Furnival, poi cominciò a raccontare la sua storia. Per tutto il tempo Mr Chaffanbrass ascoltò senza quasi aprir bocca. Di tanto in tanto poneva una domanda in una o due parole, senza esprimere alcuna opinione; gli bastava lasciare la parola all’ospite, finché non avesse finito il suo resoconto. «Ah», disse poi, «intelligente, la signora!». 

«Una creatura dolcissima, per giunta», disse Mr Furnival. 

«Suppongo di sì», disse Mr Chaffanbrass; seguì una pausa. «E cosa posso fare per te?» disse poi. 

« In primo luogo sarei molto contento se mi dessi un consiglio; poi… Sarò io a condurre la sua difesa, s’intende… a meno che non facessi bene ad affidarti tutto il caso». 

«Oh no! Scordatelo. Non ne avrei il tempo. Non mi sento coinvolto, come te. Dove si terrà?». 

«Ad Alston, immagino». 

«Durante le assise di primavera. Sarebbe… vediamo, intorno al dieci marzo». 

«Secondo me dovremmo farlo rimandare all’estate. Non è che Round abbia tutta questa fretta». 

«E cosa ci guadagneremmo ? Se un imputato è innocente, inutile tormentarlo perdendo tempo. È quasi sicuro di cavarsela. Se è colpevole, una proroga serve solo a chiarire meglio i fatti. In base alla mia esperienza, prima si viene processati meglio è, sempre». 

«Accetteresti di patrocinare una causa?». 

«Sotto di te? Beh, sì. Ad Alston, si può fare. Qualunque cosa per fare un favore a un vecchio amico. Mai stato orgoglioso, sai». 

«Ma tu cosa ne pensi, Chaffanbrass?». 

«Ah! Questo è il problema». 

«Deve farcela. Vent’anni di possesso! Pensaci». 

«A questo ci pensa Mason, quel tale dello Yorkshire. Sull’atto della società non ci sono dubbi, naturalmente?». 

«Temo di no. Round non sarebbe andato avanti, qualora non fosse stato vero». 

«Dipende dai due testimoni, Furnival. Me la ricordo, la causa, anche se non mi riguardava e sono passati vent’anni. Mi ricordo di aver pensato che Lady Mason era una donna assai intelligente e che Round e Crook erano piuttosto tardi». 

«Quel Mason di Groby Park è un bruto, fatto e finito». 

«Ah, sì? Lo porteremo al banco dei testimoni e glielo faremo dire da sé. F proprio graziosa, vero?». 

«Sì, lo è». 

«Anche interessante? Tutto avrà il suo peso, sai. Vedova con un figlio, vero?». 

«Sì, e dalla morte del marito ha svolto il suo dovere in maniera mirabile. Per giunta scoprirai che gode della simpatia di tutte le persone più in vista della comunità. Ora è ospite di Sir Peregrine Orme, che per lei farebbe qualunque cosa». 

«Ma no, qualunque cosa?». 

«Anche gli Staveley la conoscono. Il giudice è convinto della sua innocenza». 

«Ah, sì? Probabilmente questa estate gli toccherà il distretto locale. Le sarebbe più utile se esprimesse il suo convincimento in tribunale. Staveley, in salotto o davanti a un bicchiere di vino, lo convinci di tutto; ma mi venga un colpo se ci sono mai riuscito quando si trovava in tribunale». 

«Ma, Chaffanbrass, l’appoggio di quella gente laggiù le tornerà assai utile. Tutti sapranno che Sir Peregrine l’ha ospitata». 

«Nessuno mette in dubbio che sia una donna intelligente». 

«Ma questo ennesimo guaio l’ha quasi uccisa». 

«Neppure questo mi stupisce. Certi guai fanno il sangue amaro, come no. Tutto dovrebbe filare liscio per una donna così graziosa, vero ? Beh, faremo del nostro meglio. Vedi di farmi istruire come si deve. A proposito, chi la rappresenta? In un caso del genere uno migliore del vecchio Solomon Aram non esiste. Ma è troppo a oriente per te, immagino». 

«Non è ebreo?». 

«Parola mia, non lo so. E un avvocato, e tanto mi basta». 

Poi ridiscussero la faccenda tra loro e convennero sulla necessità di un terzo difensore. «Felix Graham è molto interessato al caso», disse Mr Furnival, «ed è fermamente convinto quanto… quanto me della sua innocenza». E riuscì a guardare in faccia il suo alleato e a mantenere un’espressione ferma. 

«Ah», fece Mr Chaffanbrass. «Ma se dovesse cambiare opinione sulla sua cliente?». 

«Possiamo impedirlo, credo». 

«Non ne sono sicuro. Finirebbe per piantarla in asso, com’è vero che ti chiami Furnival». 

«Stento a credere che lo farebbe». 

«Farebbe qualunque cosa, sono convinto». E Mr Chaffanbrass si fece prendere dall’entusiasmo. «In un’ora l’ho udito dire più stupidaggini sulla professione di quante ne abbia già udite dal giorno in cui ho indossato una toga. Non capisce la natura del dovere che lega un professionista al suo cliente». 

«Ma lavorerebbe bene se il caso gli stesse a cuore. Non mi piace, ma è intelligente». 

«Fai come vuoi, naturalmente. Ad Alston mi troverò fuori dal mio territorio, e certo non m’importa di chi si accolla il lavoro grosso. Ma te lo dico onestamente: se esamina il caso e poi si rivolta contro di noi o lo lascia perdere, sarò io a rivoltarmi contro di lui e a farlo smettere». 

«In tal caso che Dio l’aiuti!». Poi i due illustri giuristi si strinsero la mano e si separarono. 

Una cosa era chiara a Mr Furnival mentre una vettura a nolo lo portava da Ely Place al suo studio di Lincoln’s Inn: Mr Chaffanbrass era pienamente convinto della colpevolezza di Lady Mason. Non l’aveva detto a chiare lettere, ma nemmeno si era disturbato a compiere la piccola cerimonia di esprimere la sua fiducia nell’innocenza della vedova. Non per questo, Mr Furnival se ne rendeva ben conto, sarebbe apparso meno sicuro davanti a una giuria, o meno severo nel controinterrogare un testimone che doveva provare quella colpevolezza; ciò malgrado la convinzione era sconfortante. Mr Chaffanbrass sapeva, quasi per istinto, quando un accusato era colpevole o meno; e aveva già intuito, per istinto, che Lady Mason era colpevole. Mr Furnival sospirò uscendo dalla vettura a nolo, e di nuovo desiderò di potersi lavare le mani di tutta quella storia. Lo desiderava davvero tanto, ma sapeva che quel desiderio non poteva esser soddisfatto. 

«Solomon Aram!» disse fra sé, tornando a sedersi sulla sua poltrona. «Ad Alston suonerebbe male. All’Old Bailey non ci fanno caso a queste cose». E così decise che Solomon Aram non era adatto. Sarebbe stato un disonore ricevere la causa dalle sue mani. Mr Chaffanbrass non capiva. Trattava con Solomon Aram da una vita, non comprendeva l’effetto di una simile alleanza sulla reputazione di un avvocato del suo rango. A suo modo, Solomon Aram era un ottimo professionista, probabilmente il migliore sulla piazza. Quando si trattava di usare qualunque trucco per scongiurare una condanna, non aveva rivali. Se ne rendeva conto, come si rese conto di non poterselo permettere. «Equivarrebbe a una confessione, portarsi uno come lui ad Alston», disse fra sé, cercando una scusa. 

Decise inoltre che avrebbe sondato Felix Graham. Potendolo indurre a occuparsi del caso nella totale convinzione dell’innocenza della sua cliente, nessuno sarebbe stato più utile come aiuto della difesa. Il giovane avvocato era assegnato al circuito locale comprendente Alston quale città dove si riunivano le assise. 

Orley Farm
cover_page.xhtml
part0000.xhtml
part0001.xhtml
part0002.xhtml
part0003.xhtml
part0004.xhtml
part0005.xhtml
part0006.xhtml
part0007.xhtml
part0008.xhtml
part0009.xhtml
part0010.xhtml
part0011.xhtml
part0012.xhtml
part0013.xhtml
part0014.xhtml
part0015.xhtml
part0016.xhtml
part0017.xhtml
part0018.xhtml
part0019.xhtml
part0020.xhtml
part0021.xhtml
part0022.xhtml
part0023.xhtml
part0024.xhtml
part0025.xhtml
part0026.xhtml
part0027.xhtml
part0028.xhtml
part0029.xhtml
part0030.xhtml
part0031.xhtml
part0032.xhtml
part0033.xhtml
part0034.xhtml
part0035.xhtml
part0036.xhtml
part0037.xhtml
part0038.xhtml
part0039.xhtml
part0040.xhtml
part0041.xhtml
part0042.xhtml
part0043.xhtml
part0044.xhtml
part0045.xhtml
part0046.xhtml
part0047.xhtml
part0048.xhtml
part0049.xhtml
part0050.xhtml
part0051.xhtml
part0052.xhtml
part0053.xhtml
part0054.xhtml
part0055.xhtml
part0056.xhtml
part0057.xhtml
part0058.xhtml
part0059.xhtml
part0060.xhtml
part0061.xhtml
part0062.xhtml
part0063.xhtml
part0064.xhtml
part0065.xhtml
part0066.xhtml
part0067.xhtml
part0068.xhtml
part0069.xhtml
part0070.xhtml
part0071.xhtml
part0072.xhtml
part0073.xhtml
part0074.xhtml
part0075.xhtml
part0076.xhtml
part0077.xhtml
part0078.xhtml
part0079.xhtml
part0080.xhtml
part0081.xhtml
part0082.xhtml
part0083.xhtml
part0084.xhtml
part0085.xhtml
part0086.xhtml
part0087.xhtml
part0088.xhtml
part0089.xhtml
part0090.xhtml
part0091.xhtml
part0092.xhtml
part0093.xhtml
part0094.xhtml
part0095.xhtml
part0096.xhtml
part0097.xhtml
part0098.xhtml
part0099.xhtml
part0100.xhtml
part0101.xhtml
part0102.xhtml
part0103.xhtml
part0104.xhtml
part0105.xhtml
part0106.xhtml
part0107.xhtml
part0108.xhtml
part0109.xhtml
part0110.xhtml
part0111.xhtml
part0112.xhtml
part0113.xhtml
part0114.xhtml
part0115.xhtml
part0116.xhtml
part0117.xhtml
part0118.xhtml
part0119.xhtml
part0120.xhtml
part0121.xhtml
part0122.xhtml
part0123.xhtml
part0124.xhtml
part0125.xhtml
part0126.xhtml
part0127.xhtml
part0128.xhtml
part0129.xhtml
part0130.xhtml
part0131.xhtml
part0132.xhtml
part0133.xhtml
part0134.xhtml
part0135.xhtml
part0136.xhtml
part0137.xhtml
part0138.xhtml
part0139.xhtml
part0140.xhtml
part0141.xhtml
part0142.xhtml
part0143.xhtml
part0144.xhtml
part0145.xhtml
part0146.xhtml