Capitolo XVII

Von Bauhr

Ricorderete che Mr Crabwitz fu spedito da Lincoln’s Inn a Bedford Row a verificare l’attuale indirizzo del vecchio Mr Round. «Mr Round si trova a Birmingham», disse al ritorno. «Chiunque abbia a che fare con la professione si trova lì, tranne… ». 

«Begli stupidi», disse Mr Furnival. 

«Pensavo di andarci anch’io questa sera», disse Mr Crabwitz. «Dato che sarete fuori città immagino possiate fare a meno di me». 

«Anche di voi!». 

«E perché no, Mr Furnival? Dal momento che tutti i professionisti sono riuniti, perché non dovrei presenziare anch’io. Spero non mi negherete il diritto di interessarmi ai grandi temi in discussione». 

«Niente affatto, Mr Crabwitz. Io non vi nego il diritto di essere il capo della magistratura, se ne siete capace. Ma non potete essere capo della magistratura e mio impiegato al tempo stesso. Né potete trovarvi nel mio studio se vi trovate a Birmingham. Anzi, se non vi incomoda dovreste restare, giacché non so quando ritornerò in città». 

«In tal caso, signore, temo…». Mr Crabwitz attaccò con il suo discorso ma poi esitò. Stava per dire a Mr Fur- 

nival che doveva provvedersi di un altro impiegato, quand’ecco che gli venne in mente il suo onorario e si arrestò. Sarebbe stato un gran piacere piantare Mr Furnival, ma dove lo rimediava un altro posto del genere ? Sapeva di essere impagabile, d’altro canto lo era solo per Mr Furnival. Il principale sarebbe stato pazzo a separarsi da lui, pensò Mr Crabwitz; d’altro canto lui stesso non lo sarebbe stato di più facendo altrettanto ? 

«Beh, allora?». 

«Oh, naturalmente; se proprio insistete, Mr Furnival, rimarrò. Ma debbo dire che è piuttosto dura». 

«State a sentire, Mr Crabwitz; se pensate che il vostro impiego sia troppo duro, fareste bene a lasciarlo. Ma se vi prendete la responsabilità di dirmelo un’altra volta, sarete obbligato. Ricordatevelo». Dei due, Mr Furnival era la mente; e Mr Crabwitz se ne rese conto mentre tornava con la coda fra le gambe nella sua stanza. 

Così anche Mr Round era a Birmingham e lo si poteva incontrare là. Questo era un bene, finora; e Mr Furnival, dopo aver rispedito con spietata cattiveria il suo impiegato a chiamare una vettura a nolo, si recò senza indugio alla stazione di Euston Square. Sapeva tenere a bada Mr Crabwitz; ma sapeva tenere a bada sua moglie ? Ultimamente la signora aveva manifestato rabbia per lo stato presente delle vicende domestiche in un paio di occasioni, e in precedenza era arrivata al punto di far capire al signor marito che la sua condotta nei riguardi di altre dee la rendeva gelosa. Ma non si era mai comportata così in presenza d’altri; non aveva mai permesso a una dea in particolare di accorgersi di essere l’oggetto specifico della sua gelosia. Adesso non soltanto si era compromessa, ma aveva compromesso anche lui, facendolo sentire ridicolo: era indispensabile prendere dei provvedimenti; se solo avesse saputo quali! Tutto questo gli tenne la mente impegnata durante il tragitto. 

Alla stazione trovò altri tre o quattro legali, tutti diretti a Birmingham. Per la verità nel corso di quelle due settimane tutta la linea aveva brulicato di dotti gentiluomini che andavano e venivano, discutendo di problemi seri mentre procedevano sferragliando sui binari, scuotendo le ponderose teste a fronte delle nuove idee che si andavano ventilando. Mr Furnival, come molti altri - per la verità, come molti di coloro che erano affermati al punto di potersi guadagnare il pane con la professione - era dell’opinione che questa incessante tiritera nelle varie lingue di Babele sarebbe finita com’era cominciata: a parole. «Vox et prasterea nihil».18 Per i pratici inglesi gran parte di questi congressi internazionali non approdano ad altro. Gli uomini non verranno dissuasi dalle convinzioni di una vita. Nessun oratore vivente convincerebbe un droghiere che il caffè andrebbe venduto senza cicoria; neppure la più irresistibile eloquenza convertirà un legale inglese all’idea che occorre prima essere leali verso la verità e poi verso il cliente. Perciò i nostri eruditi, benché stavolta andassero a Birmingham, convocati dalla grandezza dell’occasione, dalla dignità dei nomi stranieri, dall’interesse nella questione nonché dall’influenza di uomini quali Lord Boanerges, vi andarono senza nutrire alcun dubbio sulla rettitudine del loro esercizio della professione e rinvigoriti dal saldo proposito di contrastare ogni idea di cambiamento. Per la verità non si riesce a capire come la mentalità di qualcuno abbia a modificarsi grazie alle parole e alle opere di un congresso siffatto. 

«Beh, Johnson, cosa avete fatto oggi?» chiese Mr Furnival a un caro amico incontrato per caso al circolo che era stato improvvisato a Birmingham. 

«C’è stata la relazione di Von Bauhr. È durata tre ore». 

«Tre ore! Santo cielo! Se non sbaglio Von Bauhr è di Berlino». 

«Sì; lui e il Dr Slotacher. Slotacher farà la sua dopodomani». 

«Allora mi sa che tornerò a Londra. Ma cosa vi è venuto a raccontare Von Bauhr per tre ore?». 

«Naturalmente era rutto in tedesco e immagino che nessuno l’abbia capito, a parte Boanerges. Ma suppongo si trattasse della solita storia, voleva dimostrare che un uomo può esser giudice, difensore e giuria al tempo stesso». 

«Come no; se gli uomini fossero macchine e se la meccanica di certe macchine risultasse in tutto e per tutto perfetta». 

«E se le macchine non avessero un cuore?». 

«Le macchine non hanno un cuore», disse Mr Furnival; «specialmente quelle tedesche. E Boanerges cosa ha detto ? La sua risposta non è andata avanti per altre tre ore, voglio sperare». 

«Circa venti minuti; ma ha sprecato il fiato, perché Von Bauhr capisce l’inglese come io capisco il tedesco. Ha detto che la prassi dei tribunali prussiani ha sempre destato in lui un intenso interesse, e che in genere la giustizia dei loro verdetti era inoppugnabile». 

«E vorrei vedere, dal momento che un solo processo per omicidio tiene occupato un tribunale per tre settimane. Avrebbe dovuto chiedere a Von Bauhr quanto lavoro di solito riesce a portare a termine nel corso di una sessione. A quanto pare non mi sono perso un granché mentre ero via. A proposito, sapresti mica se c’è Round?». 

«Chi, il vecchio Round? L’ho visto oggi nella sala riunioni che sbadigliava come se stesse per scoppiare». Allora Mr Furnival prese a gironzolare in cerca dell’avvocato nei vari luoghi di ritrovo frequentati dai dotti forestieri. 

«Furnival», fece un altro avvocato, avvicinandosi - un uomo anziano, piccolo, con gli occhi pungenti e le sopracciglia folte, sudicio nel vestire e, nel complesso, modesto nell’aspetto, «hai visto il giudice Staveley?». Si trattava di Mr Chaffanbrass, un’eminenza dell’Old Bailey, uomo capacissimo di farsi valere ad onta dell’aspetto meschino. Tutto il foro d’Inghilterra non poteva avere miglior rappresentante in un simile convegno. 

«No. C’è?». 

«C’è per forza. È l’unico disponibile che sappia abbastanza l’italiano da capire il grassone di Firenze che parlerà domani». 

«Quindi domani ci tocca l’italiano, eh?». 

«Già, e dopo Staveley. Tale e quale che andare a teatro; solo che, come il teatro, è tre volte più lungo del necessario. Chissà se qualcuno ci crede». 

«Sì, Felix Graham». 

«Quello crede a tutto, a meno che non si tratti della Bibbia. È uno di quei giovani che si aspettano l’avvento del millennio da un momento all’altro e se ne considerano non solo i profeti, ma anche i predicatori. Quanto a me, sono troppo vecchio per un nuovo vangelo con Felix Graham in veste di apostolo». 

«Si dice che Boanerges sia entusiasta di lui». 

«Non può essere vero, perché Boanerges non è mai stato entusiasta di nessuno tranne che di se stesso. Beh, me ne vado a letto, perché secondo me una giornata qui è dieci volte più stancante dell’Old Bailey a luglio». 

Nell’insieme il convegno fu piuttosto noioso, come di solito succede in questi casi. Non bisogna immaginare che qualunque legale potesse alzarsi in piedi a piacimento, quando glielo diceva il cervello, ed esprimere le proprie idee; né che a tutti i membri del congresso bastasse catturare l’attenzione del relatore per poter parlare. In tal caso, si sarebbe stati sorretti dalla speranza di metterci becco, prima o poi. Ma così il congresso sarebbe durato in eterno. In realtà, si fissarono i nomi di coloro che erano invitati a intervenire e naturalmente per ogni paese la preferenza venne data a personalità ben note nel loro specifico ambito professionale. Sennonché queste ben note personalità approfittarono della loro posizione e furono spietate per la prolissa crudeltà dei loro interventi. Senza dubbio Von Bauhr era un grande legale a Berlino, ma non avrebbe dovuto sentirsi tanto sicuro di riformare la procedura giuridica d’Inghilterra, e la società civile in genere, grazie alla lettura di quel suo libro dalla tribuna della sala convegni di Birmingham! Il mondo civile in genere, per come era lì rappresentato, aveva finito per disgustarsi, e fu avanzata l’ipotesi che il povero Dr Slotacher avrebbe trovato uno sparuto pubblico non appena fosse giunto il suo turno. 

Finalmente Mr Furnival riuscì a scovare Mr Round, e lo trovò intento a ristorare la natura offesa con un bicchiere di brandy con acqua e con un sigaro. 

«Davvero mi cercavate? Beh, eccomi qua; o meglio, ecco quel che resta di me. Eravate in sala quest’oggi?». 

«No, in città». 

«Ah! Ecco perché siete fresco come una rosa. Magari ci fossi stato anch’io. Mai fatto cose del genere?» e Mr Round toccò l’esterno del suo bicchiere di grog con il cucchiaino. Mr Furnival gli rispose mai, ed era vero. Preferiva il porto, e c’è da chiedersi se, tutto sommato, dei due non sia il genere più pericoloso. Ma Mr Furnival, che non volle saperne di brandy con acqua né di sigari, si mise a sedere di fronte a Mr Round, e subito affrontò l’argomento che aveva in mente. 

«Verissimo», disse Mr Round, «ho ricevuto a questo proposito una lettera da Mr Mason. La signora non ha torto a immaginare che qualcuno si stia muovendo in tal senso». 

«E il vostro cliente vuole che riprendiate in mano la causa?». 

«Eccome, se vuole. Non mi è mai piaciuto un granché, Mr Furnival, anche se sono convinto della sua buona fede. Crede di aver subito un’ingiustizia; forse sì… da parte del padre». 

«Ma non è una ragione plausibile per far soffrire le pene dell’inferno alla vedova vent’anni dopo la sua scomparsa!». 

«Naturalmente crede di possedere qualche altra prova. Non posso dire di aver esaminato a fondo la faccenda. Ho letto la lettera, punto e basta, poi l’ho passata a mio figlio. A quanto ricordo, Mr Mason diceva che un certo avvocato di Hamworth era stato da lui». 

«Per l’appunto; un essere abietto che vi vergognereste a far entrare nel vostro ufficio! A sentir lui, il giovane Mason l’avrebbe offeso; e pur avendo ricevuto innumerevoli favori da Lady Mason, questo è il genere di vendetta che riserva a suo figlio». 

«Sa, dovremmo tenerci alla larga da certe faccende. Non fanno per noi». 

«No, certo che no; me ne rendo ben conto. Come mi rendo conto che, qualunque cosa faccia Mr Mason, non avrà a scalfire il titolo alla proprietà di Lady Mason, anzi di suo figlio. Ma, Mr Round, se fosse incoraggiato ad assecondare la sua cattiveria…». 

«Incoraggiato chi?». 

« Il vostro cliente, Mr Mason di Groby; perlomeno perseguiterebbe quella sventurata al punto di condurla a un passo dalla tomba». 

« Sarebbe un peccato, poiché sono certo che la signora sia ancora oltremodo piacente». E l’avvocato si abbandonò in segreto a una bella risatina; giacché in quel periodo l’ambiente aveva intuito la predilezione di Mr Furnival per le strane dee. 

«È una mia vecchissima amica», disse Mr Furnival, con aria grave, «vecchissima; e se ora l’abbandonassi, non saprebbe a chi rivolgersi». 

«Oh, ah, già; certo è gentile da parte vostra»; e Mr Round modificò il tono e l’espressione, in modo da adeguarsi a quelli dell’interlocutore. «Se posso fare qualcosa, ne sarò felicissimo, naturalmente. Anch’io ci andrei piano a consigliare il mio cliente di ritentare, ma, a esser sincero, è mio figlio che ormai segue queste cose. Ho letto la lettera di Mr Mason, ma l’ho subito passata a Matthew». 

«Sentite che cortesia potete farmi, Mr Round». 

«Ditemi; ne sarò senz’altro felicissimo». 

«Esaminate a fondo la faccenda di persona, e ragionate con Mr Mason prima di autorizzare qualunque iniziativa. Non è che metta in dubbio la discrezione di vostro figlio. Per la verità sappiamo tutti che si tratta di un eccellente procuratore». 

«Matthew è abbastanza sveglio», disse il fortunato padre. 

«D’altronde i giovani tendono a esserlo fin troppo. Non so se ricordate la causa su Orley Farm, Mr Round». 

«Come fosse ieri», disse l’avvocato. 

«Allora di sicuro rammenterete: eravate straconvinto che le motivazioni del vostro cliente non stessero in piedi». 

« Sono stato io a insistere affinché non si ricorresse al Lord Cancelliere. Allora era Crook a gestire quelle cause e sarebbe andato avanti; ma io ho detto no. Non volevo vedere il mio cliente sprecare i suoi soldi per fare un buco nell’acqua. In primo luogo la proprietà non ne valeva la pena; secondo, non avevamo nulla per impugnare il testamento. Se ricordo bene si trattava di capire se un vecchio che aveva sottoscritto in qualità di testimone stesse abbastanza bene da scrivere il proprio nome». 

«Questo era il punto». 

« E credo venne dimostrato che proprio lui aveva firmato una ricevuta quello stesso giorno - o il giorno dopo, o il giorno prima. Qualcosa del genere». 

«Per l’appunto; quelli erano i fatti. Quanto all’esito di un nuovo processo, mi figuro che nessuno, sano di mente, nutrirebbe alcun dubbio. Lei conoscerà, come tutti del resto, l’immensa efficacia di vent’anni di possesso… ». 

«Certo sarebbero un argomento efficacissimo a favore di Lady Mason». 

«Il vostro cliente non avrebbe alcuna possibilità, naturalmente. Ma, Mr Round, potrebbe far disperare quella poveretta al punto che la morte sarebbe per lei un sollievo. Ebbene, forse avranno rinvenuto qualcosa che somiglia a una nuova prova; probabilmente avranno trovato qualcosa del genere, sennò quel tale non si sarebbe mosso; non avrebbe sostenuto la spesa di un viaggio nello Yorkshire senza aver messo le mani su qualche nuova storia». 

«Ha in testa qualcosa, potete starne certo». 

«Non permettete a vostro figlio di farsi coinvolgere, e non consigliate al vostro cliente di accollarsi la tremenda spesa di un nuovo processo, senza che sappiate il fatto vostro. Onestamente le dico che un processo mi spaventa, e anche molto, a causa di quella poveretta. Pensi a come la prenderebbe una donna della sua famiglia, Mr Round». 

«Secondo me mia moglie non si scomporrebbe più di tanto; ovvero, se fosse sicura della sua causa». 

«Ha un carattere molto forte; ma la povera Lady Mason…». 

«Se ricordo bene, anche lei lo è stata durante l’ultimo processo. Non dimenticherò mai la sua compostezza allorché il vecchio Bennet tentò di indebolire la sua testimonianza. Ricorda quanto era seccato?». 

«Era un avvocato eccellente, quel Bennet. Oggigiorno ce ne sono pochi di migliori in tribunale». 

«Mica l’avrebbe trovato quaggiù, Mr Furnival, a sorbirsi una conferenza in tedesco lunga tre ore. Chissà perché, ma credo che a quei tempi lavorassimo più sodo dei giovani d’oggi». E così quei panegiristi del tempo che fu tornarono con la memoria alla loro giovinezza, dichiarando che ai gloriosi vecchi tempi, ormai andati, un congresso siffatto sarebbe stato ben lungi dall’avere successo. Allora i veri uomini dovevano rimboccarsi le maniche, senza bisogno di fare i buffoni da una cittadina di provincia all’altra, badavano ai fatti propri e facevano fortuna. «A me sembra tutta una bambinata, Mr Furnival e, a esser sincero, quasi mi vergogno di trovarmi qui». 

«Allora esaminerete a fondo la questione personalmente, Mr Round?». 

«Sì, state tranquillo». 

«Mi farete un favore enorme. Naturalmente consiglierete Mr Mason di Groby in conformità a eventuali fatti nuovi che vi saranno presentati; ma, essendo certo che una causa contro il giovane Mason sia priva di meriti, spero proprio che possiate suggerire al vostro cliente di lasciare le cose come stanno». Poi Mr Furnival prese congedo, ancora domandandosi fino a che punto fosse possibile che la questione, vista dalla parte del nemico, fosse sorretta da meriti reali. Mr Round era un tipo cordiale, e invischiandolo nella causa al posto del figlio, era possibile che persino i meriti reali non avrebbero sortito alcun effetto. 

«Confesso che ne ho quasi piene le tasche», disse quella sera Felix Graham all’amico, il giovane Staveley, affacciandosi sulla soglia della sua camera, situata in cima a una stretta scala sul retro di un grande albergo di Birmingham. 

«Ne hai piene le tasche! E vorrei vedere». 

«Nondimeno sono più che mai certo che ne sia scaturita della buona volontà. Certe volte penso che prima di fare un qualunque passo avanti sia necessario sopportare queste cose». 

«Insomma tutti i riformatori debbono sciropparsi Von Bauhr?». 

«Sì, tutti quelli che fanno del bene. Le parole di Von Bauhr sono state molto asciutte, senza dubbio». 

«Mica vorrai dire che le hai capite?». 

«Non molto. Qualche parola qua e là, nella prima mezz’ora, è giunta tremante a destinazione al mio tardo comprendonio, poi…». 

«Te ne sei andato a dormire». 

«Quei suoni sono divenuti troppo ostici per le mie orecchie; ma asciutti, noiosi e duri com’erano non sono affatto caduti nel vuoto. Erano intrisi di significato, e quel significato si riprodurrà in qualche forma». 

«Dio non voglia che accada in mia presenza! Tutte le iniquità di cui si è macchiato il foro inglese non possono essere per il genere umano più intollerabili di Von Bauhr». 

«Beh, buona notte, amico mio; domani il tuo vecchio ci dirà come la pensa, e magari i tedeschi lo troveranno pessimo né più né meno degli inglesi con il tuo Von Bauhr». 

«Posso solo dire che il mio vecchio sarà assai crudele con i tedeschi». E così andarono a immergersi nei loro sogni. 

Frattanto Von Bauhr seduto da solo riviveva le ore passate con idee e prospettive assai diverse da quelle dei numerosi avvocati inglesi intenti nel frattempo a discutere i suoi demeriti. La giornata era stata per lui un unico interminabile trionfo, la sua voce aveva echeggiato dolce alle sue orecchie mentre, di periodo in periodo, egli andava porgendo con linguaggio pieno e fluente la saggezza e l’esperienza accumulate nell’arco di una vita. Gli uomini pubblici inglesi sono talmente indaffarati da non poter dedicare tempo alla preparazione di discorsi per convegni di questo tipo, mentre Von Bauhr lavorava al suo libello da mesi. O meglio, tutto considerato, non vi lavorava forse da anni ? E ora una benevola Provvidenza gli aveva dato l’occasione di porgerlo al cospetto degli eruditi in riunione, convenuti da tutte le nazioni del mondo civilizzato. 

Mentre sedeva lì, nella solitudine della sua camera, le mani gli ricadevano lungo i fianchi, la pipa dalla bocca gli penzolava sul petto, e gli occhi, volti al soffitto, erano come illuminati dall’ispirazione. I congressisti, uomini quali Mr Chaffanbrass, il giovane Staveley, Felix Graham e compagnia bella, lo ritenevano la personificazione della noia; ma la sua mente e il suo cervello, allorché sedeva avvolto nella vecchia vestaglia, erano pervasi da pensieri che parevano sollevarlo lievemente da terra incontro a un elisio di giustizia e misericordia. E sul limitare di questo elisio che non era selvaggio nella sua bellezza, ma lindo e ordinato nella sua leggiadria - alla stessa stregua di una birreria all’aperto di Monaco - tra fiori e vasi spiccava un piedistallo, che grandioso sovrastava tutti gli altri piedistalli di quel giardino; sopra vi era un busto recante un’iscrizione: «A Von Bauhr, che riformò le leggi delle nazioni». 

Era un pensiero grandioso; e per quanto colmo di umana presunzione, lo era del pari di umana filantropia. Che bello sarebbe stato restaurare il regno della giustizia grazie ai suoi sforzi, grazie a quegli sforzi che in questo sacro giorno gli avevano permesso di compiere un passo da gigante! Allora, mentre sedeva lì, con il fumo che ancora s’inanellava dalle esanimi narici, sentì di amare dal profondo del cuore tutti i tedeschi, tutti gli inglesi, perfino tutti i francesi, specie quelli che stancamente avevano viaggiato fino a questa cittadina inglese pur di sorbire i frutti della sua saggezza. Disse a se stesso, ed era la pura verità, che amava il mondo intero, che era disposto a consumarsi nello sforzo di migliorarne le leggi e di perfezionarne le vie legali. Poi si diresse verso il letto con uno stato d’animo senz’altro invidiabile. 

Il sogno di Van Bahur

Io stesso propendo per il parere di Felix Graham il quale ritiene che di rado certi sforzi vanno del tutto sprecati. Un uomo che si accanisce onestamente a far del bene in genere farà del bene, magari non tanto quanto aveva previsto. Lasciamo a Von Bauhr il suo piedistallo tra i fiori, per piccolo e umile che sia! 

Orley Farm
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