Capitolo LII

Che mostra come andarono le cose a Noningsby

Sì, Lady Staveley lo sapeva già. Non si era sbagliata di molto sulle simpatie della figlia, benché non avesse voluto ammettere l’intensità di quei sentimenti. Il fatto sarebbe passato in second’ordine se Madeline avesse taciuto. Sua figlia avrebbe potuto superare l’amore per Mr Graham e, se non ne avesse fatto parola, tutto sarebbe andato bene. Ma ora il danno era fatto. Aveva ammesso alla madre - e, cosa ancora peggiore forse, a se stessa - che il cuore non le apparteneva più, e Lady Staveley non vedeva rimedio per quel male. Fosse accaduto con qualche ora di anticipo sarebbe stata assai meno incoraggiante con Peregrine Orme. 

E Felix Graham non solo era in casa, ma doveva restarvi un altro po’, trascorrendo gran parte del suo tempo in salotto. Quel giorno sarebbe sceso alle tre, dopo aver pranzato presto, mentre l’indomani sarebbe stato promosso in sala da pranzo. Come genero era assolutamente da scartare. Non disponeva, a quanto ne sapeva Lady Staveley, di una fortuna personale, né voleva esercitare la sua professione nell’unico modo che gli consentisse di cavarne profitto. Stando così le cose, sua figlia, che di tutte le fanciulle era la più riservata, la meno incline a esprimere certi sentimenti se non costretta da una enorme tensione - sua figlia aveva dichiarato senza mezzi termini di esserne innamorata! C’era qualcosa di più disperato, una situazione più ingrata ? 

«Oh cielo, oh cielo, oh cielo!» disse, quasi torcendosi le mani, contrariata com’era. «No, tesoro, non sono in collera», e baciò la sua bambina e le accarezzò i capelli. «Non sono in collera, ma debbo dire che è una vera disgrazia. Non ha uno scellino che è uno». 

«Non farò nulla senza l’approvazione tua e di papà», disse Madeline, restando a capo chino. 

«E poi sai che nemmeno lui ci pensa - e si capisce. Per la verità non credo sia tipo da sposarsi». 

«Oh, mamma, ma cosa c’entra; come se mi aspettassi qualcosa. Non ho potuto fare a meno di dirti la verità quando hai parlato di Mr Orme in quel modo». 

«Povero Mr Orme! È un giovanotto esemplare». 

«Immagino non sia migliore di Mr Graham, mamma, se la metti sul piano della qualità». 

«Cosa vuoi che ne sappia», disse Lady Staveley, stravolta più che mai. «Vorrei che i giovanotti non esistessero. Guarda Augustus, come si sta rendendo ridicolo». E percorse la stanza due volte per l’intera lunghezza in un parossismo d’ansia materna. Peregrine Orme le aveva chiesto come si sarebbe sentita se Noningsby fosse andata a fuoco; ma tale fuoco poteva esser peggiore di quelle perniciose fiamme d’amore? Le aveva altresì accennato a un’altra calamità, e nel ricordarsene, Lady Staveley ammise che le Parche non erano poi così crudeli nei suoi confronti. Baciò sua figlia, assicurandole di nuovo di non essere in collera con lei, poi si separarono. 

Quel guaio era arrivato, e ormai non aveva altra scelta che quella adottata sempre in ogni guaio da quando era sposata. Avrebbe raccontato tutto al giudice, gettando l’intera responsabilità sulle sue spalle. A lui decidere di trattare con freddezza o di accordare la sua paterna benedizione al brutto giovanotto di sopra, ruzzolato giù da cavallo il primo giorno che era andato a caccia, che non voleva guadagnarsi il pane come gli altri, ma che si credeva il più intelligente del mondo. In quel preciso momento Lady Staveley non era animata da sentimenti benevoli verso Mr Graham. Non riusciva a confrontarlo con Peregrine Orme senza stupirsi della scelta di sua figlia. Peregrine era biondo e di bell’aspetto, uno dei riccioluti tesori della nazione,49 dallo sguardo vivace e dalla pelle liscia, buono d’animo, d’indole dolce, un giovanotto che tutti avrebbero amato, e - per inciso - erede del titolo di baronetto e di un’ottima proprietà. I suoi parenti erano simpatici, e poi abitava a due passi! Dovendo apprestarsi a scegliere un marito per la figlia non avrebbe potuto scegliere di meglio. Poi fece le pulci a Felix Graham. I suoi occhi erano indubbiamente vivaci, ma preso nell’insieme era - almeno così disse fra sé - di una bruttezza mostruosa. Altro che riccioluto tesoro. E poi era autoritario, mica tenero e amabile come il giovane Orme. Non avrebbe ereditato un bel nulla, e quanto a parenti non ne aveva di speciali. Chi poteva dire dove avrebbe vissuto ? Niente di più facile che in Patagonia, costretto ad accettare la carica di giudice in quella nuova colonia per un tozzo di pane. Ma sua figlia in Patagonia con lui non ci sarebbe andata, se poteva impedirlo! Sicché quando il giudice rincasò quella sera gli raccontò tutto prima di lasciarlo cambiare per il pranzo. 

«Certo non è di bell’aspetto», disse il giudice data la viva insistenza di Lady Staveley su quella particolare caratteristica. 

«Credo sia il giovane più brutto che io conosca», disse milady. 

«In parrucca sta benissimo», disse il giudice. 

«In parrucca! Madeline non lo vedrà in parrucca molto spesso, al pari degli altri, visto come si comporta nella sua professione. Cosa dobbiamo fare?». 

«Beh, nulla, direi». 

«Lasciando che proponga a quella povera fanciulla di sposarlo se casomai gliene venisse il ghiribizzo?». 

«Non vedo come possiamo fermarlo. Ma se non m’inganno su Mr Graham non credo vorrà farci uno sgarbo. Ha qualche idea singolare sulla legge, e ti garantisco che è…». 

«Che è il giovane più ordinario che abbia mai visto», disse Lady Staveley. 

«Ma se lo conosco, è un uomo di grossa levatura, con meriti fuori dal comune». 

«Non riesco a capire Madeline», seguitò Lady Staveley, senza curarsi più di tanto dei meriti di Felix Graham. 

«Beh, cara, credo che la sua scelta si spieghi così: non ha giudicato con gli occhi, ma con le orecchie, anzi con l’intelligenza. Se avesse accettato di sposare Mr Orme, come padre sarei stato ben soddisfatto, naturalmente. Senza dubbio è un bravo giovane, e un giorno sarà un buon marito». 

«Oh, esemplare!» disse milady. «E poi Cleeve è solo a sette miglia». 

«Ma debbo riconoscere che non posso essere in collera con Madeline». 

«In collera! Ma figuriamoci. Chi sarebbe in collera con quella povera figlia?». 

«Per la verità, sono alquanto fiero di lei. Mi pare che anteponga i beni spirituali a quelli materiali, il che non è poco per una fanciulla». 

«Beni materiali! » esclamò Lady Staveley, la quale non potè impedirsi di pensare che l’espressione, applicata a un giovanotto quale Peregrine Orme, fosse assai oltraggiosa. 

«L’arguzia, l’intelligenza e la proprietà di linguaggio l’hanno conquistata più della bellezza, del ceto e dell’agiatezza. Se è così, ed io ne sono convinto, non posso che amarla ancora di più». 

« Io pure, né più né meno di quanto una madre possa amare una figlia». 

«Ma certo». E il giudice baciò la moglie. 

«E mi piacciono l’arguzia e il genio». 

«Sennò non avresti sposato me, cara». 

«Eri il più bello di tutti, ai tuoi tempi. Ecco perché mi sono innamorata di te». 

«Non è che ti sia sprecata con i complimenti», disse il giudice. 

«Lasciamo stare. Anche a me piacciono l’arguzia e il genio; ma non è che migliorino con la bruttezza: l’arguzia e il genio dovrebbero saper badare ai propri interessi prima di pensare a prender moglie». 

«Dimentichi, cara, che per quanto ne sappiamo l’arguzia e il genio neppure contemplano un pensiero siffatto». Poi il giudice lasciò intendere che qualora fosse rimasto solo si sarebbe cambiato per il pranzo. 

Quando le signore uscirono dal soggiorno trovarono Graham in salotto, ma Madeline non aveva più necessità di imbarazzarsi incontrandolo. Era la terza o quarta volta che si trovavano in quella stanza, perciò potè dargli la mano, e chiedergli del braccio senza sentirsi addosso gli occhi di tutti i presenti. Ma, a parte questo, gli rivolse a stento la parola, e per la verità non la rivolse a nessun altro. La conversazione, finché i signori uomini non le raggiunsero, fu tenuta viva soprattutto da Sophia Furnival e da Mrs Arbuthnot, ma anche dopo la serata non fu il massimo della vivacità. 

Vi fu una piccola scena, durante la quale gli occhi della povera Lady Staveley erano ansiosamente incollati su suo figlio, anche se la maggioranza dei presenti immaginava che stesse dormendo. Miss Furnival sarebbe tornata a Londra l’indomani, perciò era opportuno che Augustus fosse assai triste. In effetti era stato d’umore malinconico nell’ultimo paio di giorni. Se Miss Furnival avesse accettato i suoi civili discorsi, rispondenilogli con altrettanta civiltà, la cosa molto probabilmente si sarebbe esaurita senza che nessuno se ne desse troppa pena. Ma non era andata così, perciò Augustus si figurò di esser realmente innamorato di Sophia. Non pretendo di dire quali fossero le intenzioni della signorina; ma se davvero desiderava diventare la signora Staveley, dirigeva i propri sforzi in maniera discreta e accorta, non c’è che dire. 

«Sicché domani ci lasciate, subito dopo colazione», le disse Augustus, atteggiando il volto alla romantica sobrietà studiata negli ultimi tre giorni. 

«Mi spiace dire che questa è la realtà», disse Sophia. 

«A dire il vero non mi dispiace», fece Augustus; e distolse il volto per un attimo, traendo un lungo sospiro. 

«Può darsi di no, Mr Staveley; ma non occorreva dirmelo», disse Sophia, fingendo di prenderlo alla lettera. 

«Perché non ne posso più di questa situazione. Immagino che sia proibito vedervi domattina - da sola». 

«Beh, immagino di no. Se riesco a scendere per le orazioni una volta fatti i bagagli: di più non potrò fare». 

«E se vi pregassi di concedermi una mezz’ora come ultima gentilezza… ?». 

«Senza dubbio ve la rifiuterei. Andate a chiedere a vostra madre se si tratta di una richiesta ragionevole». «Uff!». 

«Ma che uff! Una mezz’ora che una signorina passa insieme a un giovanotto prima di colazione è una cosa serissima». 

«Infatti intendo essere serio», disse Augustus. 

«Ma io no», disse Sophia. 

« Debbo capire che per nessunissima ragione al mondo…». 

«Mamma mia, Mr Staveley, quanto siete solenne». 

«Nella vita di un uomo vi sono volte in cui gliene corre l’obbligo. Voi ve ne andrete, Miss Furnival… ». 

«Uno crederebbe che sto andando in capo al mondo, mentre invece vado in Harley Street». 

«Allora potrei venirvi a trovare!». 

«Certo che potete, se vi va. Secondo le usanze di questo mondo vi prenderebbero per maleducato qualora non lo faceste. Per parte mia non ci tengo alle usanze, perciò se non verrete vi perdonerò». 

«Benissimo. Allora vi dico buona notte - e addio». Pronunziò queste ultime parole con uno sforzo tale che avrebbe dovuto scioglierle il cuore, e nel prendere commiato le strinse la mano con un affetto quasi penoso. 

Si può obiettare che qualora Augustus avesse fatto sul serio con Sophia Furnival, le avrebbe posto quella domanda della massima importanza a viso aperto come Peregrine Orme con Madeline. Forse Miss Furnival se ne rendeva conto, ragion per cui ritenne che su una seria mezz’ora prima di colazione non c’era ancora da mettere la mano sul fuoco. Nel complesso mi vien fatto di pensare che costei sapesse dove andare a parare. 

Il mattino seguente Miss Furnival andò per la sua strada senza ulteriori scene di tenerezza, e Lady Staveley fu quantomai contenta della sua partenza. «Una screanzata infida», disse a Baker. «Eccome se è inlida, milady», disse Baker; «ma il nostro Mr Augustus è troppo in gamba per lei. Che roba, pensare che ha avuto la faccia tosta di farci un pensierino». Non credo che Miss Furnival meritasse questo trattamento. Se i giovanotti come Augustus Staveley possono divertirsi con le signorine, certo le signorine come Miss Furnival devono poter giocare le proprie carte di conseguenza. 

Quel mattino, di buon’ora, Felix Graham chiese e ottenne un colloquio con il giudice nel suo studio. «Vengo per due cose», disse, accomodandosi sulla poltrona che gli era stata indicata. 

«Due o dieci, ne sarò felice», disse il giudice allegramente. 

«Prima il dovere allora», disse Graham. 

«Così il piacere sarà più dolce», disse il giudice. 

«Ho molto riflettuto sul caso di Lady Mason, ho letto tutti gli incartamenti, vecchi e nuovi, che Mr Furnival mi ha inviato. Non riesco a immaginare che possa essere colpevole di una frode o di un raggiro». 

«Sono convinto che sia del tutto innocente, come vi avevo già detto. Ma consideratela, beninteso, un’opinione personale, non dal punto di vista legale. Non ho mai esaminato a fondo la faccenda come voi». 

«Confesso che non mi garba avere a che fare con Mr Chaffanbrass e Mr Aram». 

«Può darsi non siano così tremendi come voi, forse non conoscendoli, li immaginate. Non vi viene in mente che ci troveremmo in cattive acque senza uomini quali Chaffanbrass e Aram?». 

«Né più né meno che senza spazzacamini e netturbini». 

«Graham, mio caro giovanotto: non giudicate, acciocché non siate giudicati. Ho una certà età, io, e di questi uomini ne so di più. Credetemi: quando comincerete ad averla anche voi e di costoro ne saprete di più, sarete più magnanimo - e più giusto. Non siate in collera con me se mi sono preso questa libertà». 

«Caro giudice, sapeste quanto è preziosa; quanto prezioso sarebbe qualunque segno della vostra benevolenza! Comunque sia, ho deciso di informarmi un po’ sui suddetti signori. Se ho la vostra approvazione farò sapere a Mr Furnival che accetto l’incarico». 

Il giudice manifestò la sua approvazione, e così la prima faccenda fu presto sistemata. 

«Ora veniamo al piacere», disse il giudice. 

«Non è esattamente un piacere», disse Graham, agitandosi sulla poltrona, alquanto a disagio. «Temo che quanto sto per dire non sarà un gran piacere per nessuno dei due, né per chiunque altri». 

«A maggior ragione occorre andare per le spicce. Bisogna togliersi il pensiero delle cose spiacevoli senza perder tempo». 

«La gentilezza dimostratami da vostra moglie, da voi e da tutta la famiglia dal giorno del mio sfortunato incidente è stata eccezionale». 

«Ma figuratevi. Cosa volete che sia stato ? Vi vogliamo bene, e avremmo fatto altrettanto anche in caso contrario». 

«Sappiate quindi che mi sono innamorato di vostra figlia Madeline». Poiché il giudice voleva andare per le spicce, credo potesse ritenersi soddisfatto dai termini concisi usati da Felix Graham. 

«Ma non mi dite! » fece il giudice. 

«Ecco perché volevo partire al più presto possibile - e lo voglio tuttora». 

«Qui vi do ragione, Mr Graham. Qui non posso che darvi ragione. Date le attuali circostanze, avevate ragione, credo, a volerci lasciare». 

«Perciò la prima cosa che farò domattina sarà partire». E così dicendo il povero Felix non potè fare a meno di mostrare una certa volubilità e un po’ di delusione. 

«Calma, calma, Mr Graham. Ancora due parole prima di convenire sulla necessità di tanta urgenza. Ne avete parlato con Madeline?». 

«Mai». 

«Posso presumere che non contate di farlo?». 

Per qualche attimo Felix Graham stette seduto senza parlare, poi, levandosi dalla seggiola, percorse due volte la stanza per l’intera lunghezza. «Parola mia, giudice, se rimango qui non rispondo di me», disse alla fine. 

La magistratura inglese non annoverò mai fra i suoi membri un uomo dal cuore più tenero, né più felice di render felice il prossimo del giudice Staveley. Chi gli stava davanti non era un giovane valoroso nonché intelligente, di buoni onesti principi, un vero animo virile ? Non era un gentiluomo per nascita, istruzione, e gusti ? Cosa si voleva di più in un genero ? E sua figlia, che aveva avuto il buon senso di amare un uomo così dotato ? Mancò poco che dicesse a Graham: va’ da lei e pèrora la tua causa. 

Ma il pane è pane, e i conti del macellaio sono conti! Da ultimo l’uomo, il padre, nonché l’affermato possessore di qualche migliaio di sterline l’anno, ebbero la meglio sul filantropo dal cuore tenero. Perciò, raccolte le idee, fu così che stavolta si espresse: «Mr Graham, credo che vi siate comportato benissimo al riguardo, ed è appunto ciò che mi sarei aspettato da voi». Il giudice al momento non sapeva nulla di Mary Snow. «Per quanto riguarda voi personalmente, sarei orgoglioso di avervi quale mio genero, ma naturalmente sono tenuto a considerare il benessere di mia figlia. I vostri mezzi, temo, sono scarsi». 

«Assai scarsi», disse Graham. 

«E pur disponendo di doni che dovrebbero agevolarvi nella professione, avete appreso a coltivare idee che finora vi hanno precluso il successo. Ora vi dico cosa dovete fare. Rimanete altri due o tre giorni, finché non siete in grado di viaggiare, e astenetevi dal dire alcunché a mia figlia. Tornate da me fra tre mesi, se sarete ancora dello stesso avviso: vi prometto che allora vi dirò se potrete considerarvi un suo pretendente». 

Felix Graham prese la mano del giudice senza parlare, con la sensazione che gli fosse stata concessa una forte speranza, e qui finì il colloquio. 

Orley Farm
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