Capitolo LIV

Che narra tutto quanto avvenne sotto il lampione

Quando Felix Graham lasciò Noningsby per Londra, giunse se non altro a una decisione cui intendeva tener fede. L’idea di prendere in moglie una donna plasmata per il matrimonio andava in ogni caso accantonata. Sia che il suo gran destino fosse quello di diventare il marito di Madeline Staveley, sia che non riuscisse a raggiungere lo scopo, dichiarò a se stesso che ormai era impossibile diventare il marito di Mary Snow. E la facilità con la quale si mise in pace la coscienza non appena il giudice gli ebbe concesso un barlume di speranza lasciò esterrefatto persino lui. Subito dichiarò tra sé di non poter sposare Mary Snow senza commettere uno spergiuro! Come poteva trovarsi accanto a lei sull’altare e giurare di amarla, visto che non l’amava affatto - visto che amava un’altra? Riconobbe di essersi comportato da somaro in questa storia. Non era riuscito a plasmare una moglie, disse, così come nessun altro ci sarebbe mai riuscito. Ma avrebbe posto fine a quella follia. Sarebbe andato da Mary Snow, le avrebbe raccontato la verità, e sopportato qualunque offesa che il padre fosse stato capace di infliggergli nella sua collera. A parte ciò, per lei avrebbe fatto tutto quanto le proprie finanze gli consentivano. 

Magari il signore dall’indole poetica che Mary aveva accettato di incontrare sotto il lampione poteva dargli una mano; in ogni caso, non sarebbe stato tanto ingeneroso da rinfacciare alla ragazza quell’incontro. Quell’affronto non lo avrebbe distolto dai suoi progetti matrimoniali se a distoglierlo non fosse stato qualcos’altro, perciò non l’avrebbe addotto a giustificazione della rottura della promessa. Rottura che non avrebbe inferto una profonda ferita nel cuore di Mary - si permetteva di esserne convinto in base alla prova del lampione. 

Aveva scritto a Mrs Thomas dicendole quando sarebbe stato a Peckham, senza però far riferimento alla terribile notizia che costei gli aveva comunicato. Aveva scritto anche a Mary, assicurandole che non l’accusava affatto di averlo offeso, promettendole quasi di perdonarla; Mary però non mostrò quella lettera a Mrs Thomas. In quei giorni Mary ce l’aveva a morte con lei. Che Mrs Thomas dovesse stare all’erta per scoprire fatti come quelli del lampione era più che naturale. Quale donna, nella sua posizione - o in qualunque altra - non avrebbe fatto lo stesso ? Mary Snow sapeva che, al posto della governante, avrebbe rovistato in ogni scatola fin quando le lettere non fossero saltate fuori. Dopodiché si sarebbe servita del proprio potere sulla povera ragazza. Lo sapeva. Ma non avrebbe fatto la spia a un uomo. A impedirlo sarebbe stata la lealtà da donna a donna. Le calze che aveva rammendato per Mrs Thomas non erano un’infinità? Non aveva acconsentito a mangiare nient’altro che avanzi affinché quelle ire mocciose fossero messe all’ingrasso per soddisfare l’occhio delle madri? Non aveva parlato bene di Mrs Thomas al suo signor fidanzato, con tutto che la casa di Peckham le dava il voltastomaco ? Aveva mai svelato a Mr Graham qualcuno dei trucchetti messi in atto per dargli a bere che a Peckham vivevano nell’abbondanza ? Aveva mai spiattellato che si facevano prestare le tazze quando egli veniva, e che mettevano da parte le zollette di zucchero raffinato apposta per lui? No. Le avrebbe ripugnato fare la spia contro un’altra donna; e quella là in cambio avrebbe dovuto mostrarle un po’ di sensibilità. Perciò a Peckham la situazione era tesa, e le calze delle bambine giacevano nel cesto ancora da aggiustare. 

«Mary, l’ho fatto con le migliori intenzioni», disse Mrs Thomas, costretta a difendersi per via dell’ostinato silenzio dell’allieva. 

«No, Mrs Thomas, non è vero. Lo avete fatto con le peggiori», disse Mary. E tra le due calò nuovamente il silenzio. 

Fu il mattino dopo che Felix arrivò davanti all’uscio su una carrozza a nolo. Portava ancora il braccio appeso al collo, ed era obbligato a muoversi con una certa lentezza, ma per il resto si era ristabilito. Il suo incidente, tuttavia, fu una manna per le due donne, in quanto fornì loro un argomento di discussione, prima di abbordare l’altro. Mary fu assai tenera nell’informarsi sulla sua salute, di una tenerezza ritrosa, pudica. A guardarla si sarebbe detto che non volesse toccare il ferito per timore che si fratturasse di nuovo. 

«Oh, sto benone», disse Felix, cercando di apparire di buon umore. «Non mi precipiterò di nuovo a caccia; potete starne certe». 

«Abbiamo ben ragione di rendere grazie alla Provvidenza, che con il suo intervento vi ha salvato», disse Mrs Thomas, in tono quantomai serio. Quale conforto sarebbe stato se la Provvidenza fosse intervenuta fratturandole una clavicola, o quantomeno conciandola per le feste, pensò Mary Snow. 

«Avete visto vostro padre, di recente?» chiese Graham. 

«Non da quando vi ho scritto del denaro che… si è fatto prestare», disse Mary. 

«Le avevo detto di non darglielo», disse Mrs Thomas. 

«Ha fatto benissimo», disse Graham. «Chi si rifiuterebbe di soccorrere un padre in disgrazia ?». Al che Mary si portò agli occhi il fazzoletto e cominciò a piangere. 

«Questo è vero, naturalmente», disse Mrs Thomas; « ma a che prò, se è una sanguisuga ? Se ne accorgerebbe se avesse un po’ di sensibilità». 

«Ce l’ha, eccome», disse Mary. «E a volte anche voi ci siete quasi costretta. Certi giorni non vi dispiacerebbe prendere diciannove scellini e sei pence, se qualcuno ve li prestasse». 

«Ma bene», fece Mrs Thomas, incrociando le mani in grembo e assumendo un’aria rassegnata; «immagino che ormai cambierà tutto. Ho cercato di fare il mio dovere, ed è stata veramente dura». 

Felix capì che prima entrava nel vivo della questione che lo aveva portato là, meglio sarebbe stato per le parti in causa. Che le due signore non fossero molto felici insieme era evidente, poi fece un piccolo confronto fra Madeline e Mary. Ma davvero negli ultimi tre anni si era riservato di prendere in moglie quella povera bambina ? Non era meglio legarsi una pietra al collo e gettarsi in mare? Ormai pensava a Mary Snow in questi termini. 

«Mrs Thomas», disse, «se mi consentite, gradirei parlare da solo con Mary per qualche minuto». 

«Oh, certo. Ci mancherebbe altro. Non c’è nulla di sconveniente». E appallottolando le sfortunate calze andò fuori dalla stanza. 

Mary, come Graham ebbe parlato, quasi impallidì, e rimase seduta perfettamente immobile con gli occhi fissi sul suo promesso sposo. Mentre c’era Mrs Thomas era pronta a dar battaglia, animata da bollenti spiriti, ma tutti quei bollori si placarono in un attimo quando si ritrovò sola con l’uomo cui spettava pronunziare la sua condanna. In pratica aveva detto che l’avrebbe perdonata, eppure le parve di aver commesso qualcosa di assolutamente imperdonabile. Mettiamo che le avesse chiesto se amava l’eroe del lampione, cosa gli avrebbe risposto ? Le avesse chiesto se amava lui, Felix Graham, gli avrebbe giurato di sì, pensando di giurare il vero; ma a quell’altra domanda, sentì che andava data una risposta falsa. Nemmeno la sfiorava l’idea di rinunciare a Felix Graham di sua volontà, se egli era ancora disposto a sposarla. Nemmeno desiderava che non la sposasse. Per una vita le avevano insegnato che sarebbe diventata sua moglie e, come tale, avrebbe provveduto a se stessa e allo sciagurato padre. Nondimeno il sogno di qualcosa di diverso si era manifestato al suo giovane cuore, ed era stato così piacevole! Con quanta pena, eppure con quale estasi, il suo cuore aveva palpitato quando era rimasta quei dieci immorali minuti sotto il lampione! 

«Mary», disse Felix, non appena furono soli - nel mentre accostandosi e prendendole la mano - «mi auguro di non causarti mai alcuna infelicità; di non essere mai responsabile della tua tristezza». 

«Oh, Mr Graham, non succederà mai. Sono stata io cattiva con voi». 

«No, Mary. Non credo affatto che tu sia stata cattiva. Mi sarebbe dispiaciuto di non venire a sapere quanto è avvenuto». 

« Immagino che Mrs Thomas abbia fatto bene a riferirvelo, solo…». In verità Mary proprio non capiva di quale natura fossero i pensieri e i sentimenti di Graham in proposito. Come donna, era convintissima che un convegno clandestino con un altro non avrebbe compiaciuto l’uomo che doveva amare, specie se l’altro le aveva scritto una lettera d’amore; ma non sapeva affatto sino a che punto un simile peccato fosse ritenuto perdonabile in base a regole universalmente riconosciute in certi casi. Dapprincipio, quando le lettere furono scoperte e le copie inviate a Noningsby, credette che fosse tutto finito. Secondo le sue idee del momento, il crimine non ammetteva alcun perdono; e nelle ore trascorse in quel convincimento la consolava la sensazione che esistesse ancora qualcuno che la vedeva come un angelo della luce. Sennonché aveva ricevuto la lettera di Graham, e mano a mano che ravvisava la possibilità del perdono, l’altra consolazione prese a sfumare. Se Felix Graham riteneva di sposarla, lei era lì apposta, si capisce. Mai, nemmeno per un attimo, le venne in mente di potersi ribellare, pur risplendendo come un angelo della luce a un caro sguardo. 

«Immagino che Mrs Thomas abbia fatto bene a riferirvelo, solo…». 

«Mary, non pensare ch’io voglia sgridarti, e nemmeno che sia in collera con te». 

«Oh, sì che lo siete, per forza». 

«Veramente no. Se mi impegno a raccontarti tutta la verità, mi userai la stessa franchezza?». 

«Sì», disse Mary. Ma era assai più facile per Felix dire la verità che per Mary essere franca. Sono convinto che spesso i maestri raccontino frottole agli scolari, anche se sarebbe così facile per loro raccontare la verità. Ma quanto è difficile per lo scolaro raccontarla sempre al maestro! Adesso Mary Snow era come uno scolaro al cospetto del docente, e si può ben dire che per lei raccontare la verità fosse impossibile. Però glielo promise, si capisce. Ho mai detto che non avrebbe raccontato la verità, se glielo avessero chiesto ? 

«Hai mai pensato, Mary, che sposandoci non faremmo la nostra felicità?». 

«No, non ci ho mai pensato», disse Mary innocentemente. Intendeva dire proprio quel che Graham, secondo lei, avrebbe voluto sentirle dire, ma faticava a stargli dietro. 

« Non ti è mai venuto in mente che pur amandoci come amici devoti - e sono certo che sarà sempre così - potremmo essere del tutto incompatibili come marito e moglie?». 

«Intendo fare del mio meglio, sempre che… che… sempre che ora non siate troppo offeso con me». 

«Ma, Mary, non si tratta di fare del tuo meglio. Marito e moglie non dovrebbero sforzarsi. Dovrebbe essere una grata fatica». 

«E sarà così; ed io certamente faticherò a più non posso». 

Felix cominciò a intuire che la linea adottata non avrebbe risposto allo scopo, e che occorreva essere un tantino più brusco, un po’ meno delicato, forse, per arrivare all’agognato punto. «Mary», disse, «sai come si chiama il signore che… che hai incontrato fuori?». 

«Albert Fitzallen», disse Mary, pronunziando il nome con notevole esitazione, pur essendo piuttosto fiera di come suonava. 

«E… gli vuoi bene?» chiese Graham. 

Povera ragazza! Cosa doveva dire? «No, non tanto». 

«No? Allora perché hai acconsentito ad incontrarlo di nascosto?». 

«Oh, Mr Graham, io non volevo, davvero. Non gli ho detto io di scrivermi, e nemmeno di venirmi dietro. Parola mia. Quando mi ha mandato quella lettera, ho pensato che non sapesse - di voi, intendo; perciò ho creduto fosse meglio raccontarglielo; ecco perché sono andata. Davvero, è questa la ragione». 

«Avrebbe potuto pensarci Mrs Thomas». 

«Ma Mrs Thomas non mi va, e nemmeno per tutto l’oro del mondo avrei voluto coinvolgerla. Credo si sia comportata in maniera pessima con me. Eh, già. Non la conoscete neanche un po’. Eh, no». 

«Ti farò un’altra domanda ancora, Mary, e prima di rispondere, ti prego di credere che il mio unico scopo è di accertare in che modo posso renderti felice. Quando hai incontrato Mr… questo signore…». 

«Albert Fitzallen». 

« Quando hai incontrato Mr Fitzallen, gli hai detto soltanto che eri fidanzata con me ? Non gli hai detto nulla di ciò che provi per lui?». 

«Gli ho detto che aveva fatto malissimo a scrivermi quella lettera». 

«E che altro?». 

«Oh, Mr Graham, non lo vedrò mai più, davvero. Ve lo prometto solennemente. Mai più. E non gli scriverò più una riga - nemmeno lo guarderò. E se mi manda qualcosa, la manderò a voi. Davvero. Non è mai successo niente del genere prima; parola mia. Sì, ho lasciato che mi prendesse la mano, ma non sapevo come impedirlo quando mi ci sono trovata. E mi ha baciata - una volta sola. Ecco: vi ho raccontato tutto, come se mi aveste visto. Non sono una poco di buono, checché ne dica quella. Davvero». Poi la povera Mary Snow proruppe in lacrime. 

Felix cominciò a intuire di aver calcato un po’ troppo la mano. Voleva fosse lei a compiere i primi approcci per una separazione, e così facendo era stato irragionevole. Passeggiò un momento per la stanza, poi le si avvicinò e le prese la mano. «Mary», disse, «sono certo che non sei una poco di buono». 

«No», disse lei, «infatti», ancora scossa dai singhiozzi. «Non intendevo far nulla di male, e non ho potuto impedirlo». 

«Ne sono certo, nessuno dice il contrario». 

«Sì, invece. Lo ha detto quella. Ha detto che sono una poco di buono. In faccia, me l’ha detto». 

«Se è così ha sbagliato». 

«Beh, è così, e la cosa non mi è andata giù». 

«Io non l’ho detto, e neppure lo penso. Per la verità sono convinto che in tutta questa faccenda la colpa sia più mia che tua». 

«No. So di aver sbagliato. So che non avrei dovuto incontrarlo». 

«Nemmeno direi questo, Mary. Ciò che avresti dovuto fare - solo che sarebbe stato un compito fin troppo duro per qualsivoglia ragazza - era di dirmi apertamente che… ti piaceva quel giovanotto». 

«Ma non voglio rivederlo mai più». 

«Sta’ a sentire, Mary», disse. Ora però le aveva lasciato cadere la mano e si era seduto di fronte a lei. Aveva cominciato a scoprire che il compito che si era riproposto non era facile nemmeno per lui. «Sta’ a sentire, Mary. Mi pare di capire che questo giovanotto ti piace. Non rispondere finché non ho finito di parlare. Immagino ti piaccia: se è così sarebbe immorale da parte tua sposarmi». 

«Oh, Mr Graham…». 

«Un attimo, Mary. Però non c’è nulla di immorale nel fatto che ti piaccia». Era presumibile che Mr Graham fosse di questa opinione, visto che anche lui si era concesso altrettanta libertà. «Può darsi fosse più che naturale che succedesse. Ti hanno insegnato a considerarmi più un padrone che un innamorato». 

«Oh, Mr Graham, certo che vi amavo. Davvero. E vi amerò sempre. Neppure ci penso ad Al…». 

«Ma io voglio che ci pensi - sempre che egli ne sia degno». 

«È un bravissimo giovane, continua a vivere con la madre». 

«Ci penserò io a scoprirlo. E adesso, Mary, dimmi la verità. Se è un bravo giovane, e ti ama abbastanza da sposarti, non saresti più felice con lui che con me ?». 

Ecco! Finalmente la domanda che voleva porle gli era uscita di bocca. Ma se domandarlo era stato difficile, chissà quanto lo sarà stato rispondere! Nelle ultime due settimane non aveva fatto che rifletterci, sapendo a malapena come venirne a capo. Ora le aveva sottoposto il problema di punto in bianco, e si aspettava una decisione repentina. «Dì la verità, Mary: cosa ne pensi; indipendentemente da quanto possano dire gli altri di te». Ma Mary non riusciva ad aprir bocca, sicché scoppiò di nuovo in lacrime. 

«Di certo saprai cosa provi, Mary». 

«Non lo so», rispose. 

« Il mio solo scopo è di realizzare la tua felicità - ossia, la felicità di entrambi». 

«Farò tutto quanto vorrete», disse Mary. 

«Bene, allora ti dirò come la penso. Temo che sposandoci non saremmo contenti della nostra vita. Sono troppo vecchio e troppo austero per te». Eppure non è che Mary Snow fosse più giovane di Madeline. «Ti hanno ordinato di amarmi; e credi di amarmi veramente perché vuoi fare quel che ritieni tuo dovere. Ma non sono convinto che le persone si amino davvero semplicemente perché glielo ordinano. Certo non posso dire che genere d’uomo sia Mr Fitzallen; ma qualora scoprissi che è in grado di prendersi cura di te, e che dispone dei mezzi per mantenerti - con quel po’ d’aiuto che posso dare - sarò felicissimo di favorire un tale accomodamento». 

Naturalmente tutti diranno che Felix Graham fu vile a tacerle che tutto era dettato non dalla passione per Albert Fitzallen, ma dalla sua passione per Madeline Staveley. Ma mi vien fatto di pensare che sbaglino. Dicendo apertamente a Mary che non voleva bene a lei ma a un’altra, le avrebbe tolto ogni alternativa. Non è che non intendesse concederne nessuna, ma probabilmente ebbe più riguardo dei suoi sentimenti lasciandole credere di avere scelta. Inoltre, pur dovendole molto, non doveva nulla a suo padre; dichiarando apertamente la sua intenzione di troncare quell’unione a causa di un altro affetto, sarebbe andato a cacciarsi nelle grinfie paterne. Era disposto ad accollarsi il fardello finanziario che la sua coscienza gli diceva di sopportare, ma le idee di Mr Snow in fatto di risarcimento potevano rivelarsi esose; perciò - per quanto riguardava 

Snow padre - pensò di mettere sottilmente a frutto quell’incontro sotto il lampione. Nel frattempo avrebbe badato a proteggere Mary dalla collera paterna. In realtà l’avrebbe rimessa non alle cure del genitore, ma all’amore protettivo di quel signore che operava nel campo della medicina. 

«Farò tutto quello che vorrete», disse Mary, che colpita nella mente e nel cuore da quegli inaspettati cambiamenti non riusciva a pensare, ancora meno a esternare i propri pensieri. 

«Forse faresti meglio ad accennarne a Mrs Thomas». 

«Oh, Mr Graham, preferirei non parlare con lei. Non la posso proprio vedere». 

«Beh, non voglio importelo se non vuoi. Ho il tuo permesso di parlare a Mr Fitzallen - e, se lui approva, di parlare a sua madre?». 

«Farò tutto quanto crederete meglio, Mr Graham», disse la povera Mary. Che povera era, infatti: benché avesse acconsentito all’incontro con un innamorato sotto il lampione, le ambizioni non le erano mancate, e aveva aspettato la gloria di diventare la consorte di un uomo come Felix Graham. Tuttavia non accarezzò, neppure per un attimo, l’idea di opporsi alla sua volontà. 

Poi Felix la lasciò, e prima di congedarsi ebbe naturalmente un colloquio con Mrs Thomas. A costei, tuttavia, non disse nulla. «Quando tutto sarà sistemato, Mrs Thomas, vi farò sapere». Quelle parole denotavano una mancanza di fiducia tale che udendole Mrs Thomas capì che il verdetto era andato a suo sfavore. 

Da parecchi mesi Felix aveva preso l’abitudine di congedarsi da Mary Snow con un bacio. Ma quel giorno non la baciò, e Mary capì che le sue ambizioni erano finite nel nulla. Ma le rimaneva ancora l’amore. «C’è qualcun altro che sarà orgoglioso di baciarmi», si disse, quando restò sola nella stanza dopo che egli ebbe richiuso la porta alle proprie spalle. 

Orley Farm
cover_page.xhtml
part0000.xhtml
part0001.xhtml
part0002.xhtml
part0003.xhtml
part0004.xhtml
part0005.xhtml
part0006.xhtml
part0007.xhtml
part0008.xhtml
part0009.xhtml
part0010.xhtml
part0011.xhtml
part0012.xhtml
part0013.xhtml
part0014.xhtml
part0015.xhtml
part0016.xhtml
part0017.xhtml
part0018.xhtml
part0019.xhtml
part0020.xhtml
part0021.xhtml
part0022.xhtml
part0023.xhtml
part0024.xhtml
part0025.xhtml
part0026.xhtml
part0027.xhtml
part0028.xhtml
part0029.xhtml
part0030.xhtml
part0031.xhtml
part0032.xhtml
part0033.xhtml
part0034.xhtml
part0035.xhtml
part0036.xhtml
part0037.xhtml
part0038.xhtml
part0039.xhtml
part0040.xhtml
part0041.xhtml
part0042.xhtml
part0043.xhtml
part0044.xhtml
part0045.xhtml
part0046.xhtml
part0047.xhtml
part0048.xhtml
part0049.xhtml
part0050.xhtml
part0051.xhtml
part0052.xhtml
part0053.xhtml
part0054.xhtml
part0055.xhtml
part0056.xhtml
part0057.xhtml
part0058.xhtml
part0059.xhtml
part0060.xhtml
part0061.xhtml
part0062.xhtml
part0063.xhtml
part0064.xhtml
part0065.xhtml
part0066.xhtml
part0067.xhtml
part0068.xhtml
part0069.xhtml
part0070.xhtml
part0071.xhtml
part0072.xhtml
part0073.xhtml
part0074.xhtml
part0075.xhtml
part0076.xhtml
part0077.xhtml
part0078.xhtml
part0079.xhtml
part0080.xhtml
part0081.xhtml
part0082.xhtml
part0083.xhtml
part0084.xhtml
part0085.xhtml
part0086.xhtml
part0087.xhtml
part0088.xhtml
part0089.xhtml
part0090.xhtml
part0091.xhtml
part0092.xhtml
part0093.xhtml
part0094.xhtml
part0095.xhtml
part0096.xhtml
part0097.xhtml
part0098.xhtml
part0099.xhtml
part0100.xhtml
part0101.xhtml
part0102.xhtml
part0103.xhtml
part0104.xhtml
part0105.xhtml
part0106.xhtml
part0107.xhtml
part0108.xhtml
part0109.xhtml
part0110.xhtml
part0111.xhtml
part0112.xhtml
part0113.xhtml
part0114.xhtml
part0115.xhtml
part0116.xhtml
part0117.xhtml
part0118.xhtml
part0119.xhtml
part0120.xhtml
part0121.xhtml
part0122.xhtml
part0123.xhtml
part0124.xhtml
part0125.xhtml
part0126.xhtml
part0127.xhtml
part0128.xhtml
part0129.xhtml
part0130.xhtml
part0131.xhtml
part0132.xhtml
part0133.xhtml
part0134.xhtml
part0135.xhtml
part0136.xhtml
part0137.xhtml
part0138.xhtml
part0139.xhtml
part0140.xhtml
part0141.xhtml
part0142.xhtml
part0143.xhtml
part0144.xhtml
part0145.xhtml
part0146.xhtml