Alcune parole di ringraziamento
FIN da adolescente, sono stato affascinato da quello che la mente è e fa, e ho meditato su tali questioni per molti decenni. Alcune delle mie conclusioni sono frutto di esperienze e riflessioni personali, ma naturalmente sono stato profondamente segnato dalle idee di molte altre persone, fin dai tempi della scuola elementare, se non prima.
Tra gli autori più conosciuti che hanno influenzato maggiormente il mio pensiero sui temi intrecciati di menti, cervelli, pattern, simboli, autoreferenza e coscienza ci sono, in una vaga parvenza di ordine cronologico: Ernest Nagel, James R. Newman, Kurt Godel, Martin Gardner, Raymond Smullyan, John Pfeiffer, Wilder Penfield, Patrick Suppes, David Hamburg, Albert Hastorf, M.C. Escher, Howard DeLong, Richard C. Jeffrey, Ray Hyman, Karen Horney, Mikhail Bongard, Alan Turing, Gregory Chaitin, Stanislaw Ulam, Leslie A. Hart, Roger Sperry, Jacques Monod, Raj Reddy, Victor Lesser, Marvin Minsky, Margaret Boden, Terry Winograd, Donald Norman, Eliot Hearst, Daniel Dennett, Stanislaw Lem, Richard Dawkins, Alien Wheelis, John Holland, Robert Axelrod, Gilles Fauconnier, Paolo Bozzi, Giuseppe Longo, Valentino Braitenberg, Derek Parfit, Daniel Kahneman, Anne Treisman, Mark Turner e Jean Aitchison. Libri e articoli di molti di questi autori sono citati in bibliografia. Nel corso degli anni ho avuto modo di conoscere parecchie di queste persone, e considero le amicizie che ne sono seguite tra le grandi gioie della mia vita.
Più da vicino, sono stato influenzato nel corso della mia vita da migliaia di intense conversazioni, telefonate, lettere ed e-mail con membri della mia famiglia, amici, studenti e colleghi. Ancora una volta, elencati in una vaga parvenza di ordine cronologico, tra queste persone ci sono: Nancy Hofstadter, Robert Hofstadter, Laura Hofstadter, Peter Jones, Robert Boeninger, Charles Brermer, Larry Tesler, Michael Goldhaber, David Policansky, Peter S. Smith, Inga Karliner, Francisco Claro, Peter Rimbey, Paul Csonka, P. David Jennings, David Justman, J. Scott Buresh, Sydney Arkowitz, Robert Wolf, Philip Taylor, Scott Kim, Pentti Kanerva, William Gosper, Donald Byrd, J. Michael Dunn, Daniel Friedman, Marsha Meredith, Gray Clossman, Ann Trail, Susan Wunder, David Moser, Carol Brush Hofstadter, Léonard Shar, Paul Smolensky, David Leake, Peter Suber, Greg Huber, Bernard Greenberg, Marek Lugowski, Joe Becker, Melarne Mitchell, Robert French, David Rogers, Benedetto Scimemi, Daniel Defays, William Cavnar, Michael Gasser, Robert Goldstone, David Chalmers, Gary McGraw, John Rehling, James Marshall, Wang Pei, Achille Varzi, Oliviero Stock, Harry Foundalis, Hamid Ekbia, Marilyn Stone, Kellie Gutman, James Muller, Alexandre Linhares, Christoph Weidemann, Nathaniel Shar, Jeremy Shar, Alberto Parmeggiani, Alex Passi, Francesco Bianchini, Francisco Lara-Dammer, Damien Sullivan, Abhijit Mahabal, Caroline Strobbe, Emmanuel Sander, Glen Worthey - e naturalmente i due figli di Carol e miei, Danny e Monica Hofstadter.
Nutro una profonda gratitudine nei confronti dell’Indiana University per aver sostenuto così generosamente e così a lungo me e il mio gruppo di ricercatori (il Fluid Analogies Research Group, gruppo di ricerca sulle analogie fluide, affettuosamente noto come «FARG»). Alcune delle persone fondamentali alla iu, che hanno tenuto a galla i FARGonauti negli ultimi vent’anni, sono Helga Keller, Mortimer Lowengrub, Thomas Ehrlich, Kenneth Gros Louis, Kumble Subbaswamy, Robert Goldstone, Richard Shiffrin, J. Michael Dunn e Andrew Hanson. Tutti costoro sono stati compagni di imprese intellettuali e leali sostenitori, alcuni per decenni, e mi considero fortunato di poterli annoverare fra i miei colleghi.
Da molto tempo sento di far parte della famiglia Basic Books, e sono grato per il sostegno che molti di loro mi hanno dato per quasi trent’anni. Negli ultimi anni ho lavorato a stretto conta tto con William Frucht, di cui apprezzo enormemente l’apertura mentale, i consigli eccellenti e l’inesauribile entusiasmo.
Alcune persone mi hanno aiutato immensamente per questo libro. Ken Williford e Uriah Kriegel gli hanno dato il via; Kellie Gutman, Scott Buresh, Bill Frucht, David Moser e Laura Hofstadter ne hanno tutti letto delle parti e hanno fornito preziose osservazioni critiche; Helga Keller è andata a caccia di permessi ovunque. Li ringrazio tutti per essere stati davvero «ABCD» - «above and beyond the call of duty», ben oltre e ben al di là del dovere di servizio.
I molti amici qui sopra citati e alcuni altri non menzionati formano una «nuvola» in cui mi trovo a fluttuare; a volte penso a loro come all’«area metropolitana» di cui io, inteso in senso stretto, sono soltanto la zona che si trova all’interno dei confini ufficiali della città. Tutti abbiamo degli amici, e in questo senso non sono diverso da chiunque altro, ma questa nuvola è la mia nuvola, e in un certo senso mi definisce, e sono fiero di ciò e di tutti loro. E dunque dico a questa nuvola di amici, di tutto cuore: «Grazie davvero, a ciascuno e a tutti!».