A caccia di pattern
Bene, lettori, eccoci di nuovo insieme, spero dopo che da parte vostra sia stata condotta una minima ricerca di pattern. Con ogni probabilità vi sarete accorti che la nostra evidenziazione sembra, non per intenzione ma per caso (ma sarà poi davvero un caso?), avere diviso l’elenco in singoletti e paia. Abbiamo scoperto una connessione nascosta?
Osserviamo meglio. Le coppie in grassetto sono 13-17, 37-41 e 89-97, mentre quelle in chiaro sono 7-11, 19-23, 43-47, 67-71 e 79-83. Supponiamo ora di sostituire ogni paio con la lettera «P» e ogni singoletto con la lettera «S», usando sempre il grassetto per distinguere la Classe A dalla Classe B. Otteniamo allora la seguente successione di lettere:
s, S, S, P, P, P, S, S, P, P, S, S, S, P, S, P, P,…
C’è qui un pattern di qualche tipo, oppure non ce n’è nessuno? Che ne pensate? Se prendiamo solo le lettere di Classe A, otteniamo questo: SSPSPSSSP; e se prendiamo solo le lettere di Classe B, otteniamo questo: SPPSPSPP. Se c’è una qualche periodicità o una più recondita ritmicità, non è certo immediato coglierla. Nessun pattern semplice e predicibile salta all’occhio, né nella serie in grassetto né in quella in chiaro, così come non ne saltavano all’occhio quando le due serie erano mescolate. Abbiamo scovato un indizio di un equilibrio pressoché perfetto tra le due classi, ma non abbiamo il minimo indizio sul perché sia così. Tutto ciò è stimolante ma frustrante.