… ma sono reale, io?
Eppure, questo io, con tutta la sua straordinaria stabilità e apparente utilità, era una cosa reale o era solo un confortevole mito? Penso che qui qualche buona vecchia analogia possa darci una mano. Così vi chiedo, cari lettori, temperatura e pressione sono cose reali o soltanto fagons de parler? Un arcobaleno è una cosa reale, oppure non esiste? O, mirando forse di più al nocciolo della questione, era reale la «biglia» che avevo scoperto nella mia scatola di buste?
E se la scatola fosse stata sigillata, e quindi non avessi potuto guardare le singole buste? E se avessi dovuto basare la mia conoscenza della scatola di buste solo sulle sue cento buste come un tutt’uno, e quindi non mi fosse stato possibile oscillare avanti e indietro tra la prospettiva a grana fine e quella a grana grossa? E se non avessi nemmeno saputo che nella scatola c’erano delle buste, ma avessi semplicemente pensato che c’era una massa in certa misura comprimibile e flessibile di roba più o meno soffice che potevo afferrare con la mano, e che al centro di questa massa soffice c’era qualcosa di molto più rigido al tatto e di forma innegabilmente sferica?
Se, poi, venisse fuori che parlare di questa ipotetica biglia ha un’efficacia esplicativa utilissima per la mia vita, e se, per di più, tutti i miei amici avessero delle scatole di buste come la mia e parlassero senza sosta - e senza la minima traccia di scetticismo - delle «biglie» nelle loro scatole, allora diventerebbe ben presto assolutamente impossibile per me non accettare la mia biglia come parte integrante del mondo e farvi spesso riferimento nelle mie spiegazioni di vari fenomeni di questo stesso mondo. Anzi, un qualunque tipo stravagante che negasse l’esistenza di biglie all’interno della propria scatola sarebbe accusato di non avere al loro posto nemmeno tutte le rotelle.
E lo stesso succede con questa nostra nozione di «io». Siccome è in grado di riassumere per noi in maniera così chiara ed efficiente molti di quelli che percepiamo essere aspetti veramente importanti della causalità dei fenomeni, non possiamo fare a meno di attribuire una realtà al nostro io e a quello degli altri - anzi il più alto livello possibile di realtà.8