XXXIX
«È impossibile».
Queste parole cadono a terra e muoiono assieme a me. Le ho detto la verità. Lei mi guarda con quegli occhioni scuri, sulla fronte ci sono due piccole rughe. Trattiene il respiro. I suoi piedi tremano così tanto da far rumore contro il terreno. Quante cose vorrei dirle, quante altre vorrei riprendermi. Le lacrime colano lungo la guancia e io riesco a pensare soltanto che finora non aveva mai pianto.
«Hai mentito».
Dice soltanto questo, prima di andarsene. La rincorro, mi aggrappo alle sue ginocchia, la imploro di perdonarmi. Lei si ferma e abbassa lo sguardo su di me. Il suo volto intriso di dolore mi costringe a inginocchiarmi. Non trovo le parole. Le sue, in compenso, mi risuonano nel cranio. La sua pelle mi brucia la mano.
I suoi passi sono come martellate nella stanza silenziosa. Quando spariscono, resta solamente il vuoto.