XI
Sono un uomo.
L’inverno è arrivato e se n’è andato tredici volte. Noi adulti stiamo raccolti davanti al falò. Sto tremando. Lei compie due giri intorno a tutti, poi mi conduce via. La notte ha coperto il cielo e la dea del cielo è a malapena visibile dietro al mondo degli spiriti. Camminiamo insieme lungo la riva. La sua pelle è tanto morbida, il corpo è caldo. Preghiamo di avere molti figli e molte estati fruttuose. Le nostre mani restano intrecciate per il resto della nottata. Con i primi raggi del dio in volto, lei si stende sopra di me. Ha uno sguardo strano e continua a baciarmi. I nostri corpi si uniscono e lentamente lei si trasforma davanti a me. Mi guarda come non mi ha mai guardato. Sparisco nei suoi occhi, cerco le parole adatte ma non ne trovo nemmeno una che sia abbastanza grandiosa. Lei annuisce e mi posa un dito sulle labbra.
Quando scende la sera, un altro pensiero mi ha avvinto e non vuole mollare la presa. M’insegue, mi costringe a pensare e mi dà una paura che non ho mai avuto.
Che cosa vogliono gli dei da noi due?