XXXV

«Tu, figlio mio, tu cambierai il mondo».

Lei mi prende in braccio e mi guarda negli occhi. Vorrei distogliere lo sguardo, ma in questa donna c’è qualcosa che mi trattiene. La luce mi brucia, eppure lei mi appare nitida. La seta bianca è insanguinata, i lunghi capelli neri sono annodati e il bel volto è spaventosamente stanco, ma lei mi stringe come un dono di un dio.

Vedo di nuovo gli occhi di lei e scopro che il suo sguardo non si è mai staccato dal mio. Le braccia tremano, lei mi posa sul suo petto.

Un uomo si avvicina a noi e mi prende la mano.

«Il nostro principino».