Albero genealogico 2
Nasser stava cercando tra le pergamene l’albero genealogico, ma Yusuf gliele strappò di mano.
«Non perdere tempo con quell’albero, qui non c’è. Aiutami piuttosto a trovare qualche elemento che possa aiutarci a localizzare i ruderi della fortezza.»
«Sei pazzo? Dove li cerchiamo, dopo quattordici secoli?»
Riesaminarono il testamento di Sara, ma il luogo esatto dove un tempo sorgeva la fortezza di Kaab, il padre di Sara, rimaneva un mistero. Allora, Mushabbab tirò fuori da un sacco un mucchio di mappe.
«Alcuni amici storiografi mi hanno aiutato a disegnarle, e sono state controllate anche dagli esperti del centro per le ricerche sul pellegrinaggio, in particolare da Muflih Ghatafàni, che è andato a schiantarsi contro un camion – pace all’anima sua! È grazie a loro che è stato possibile avere una localizzazione approssimativa del sito: la fortezza doveva essere uno dei lati di un quadrilatero, i cui altri lati sarebbero la valle di Mudhaynab, la valle di Ranùna e la moschea di Qubba.»
Mushabbab aprì una mappa sulla quale la fortezza era indicata nel punto di intersezione tra due linee rette, una che partiva dal cimitero di Baqii e andava a sud e l’altra che partiva dalla moschea di Qubba e andava a nord-est. La distanza che separava Baqii dalla fortezza era il doppio rispetto a quella che separava la fortezza dalla moschea di Qubba.
Per giorni i tre ispezionarono l’area in cui, secondo i calcoli degli studiosi, avrebbero dovuto trovarsi i ruderi della fortezza di Kaab, che però era stata coperta da colate di cemento. La loro sembrava una missione impossibile, come cercare un ago in un pagliaio dopo quattordici secoli di incuria e devastazione.