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Cara signorina Böhm,

mi chiamo Nancy Wake, e sono un’agente della Resistenza nella Francia del Sud. Abbiamo appena catturato tuo padre e lo consegneremo alle autorità americane. Mi ha chiesto di mandarti questa lettera, che allego. Non ne conosco il contenuto, però immagino che racconti di come lui abbia sacrificato la vita per il sogno di un Grande Reich, e come abbia accettato di fare cose difficili per proteggere te e il tuo futuro.

Tuo padre è un mostro. Un uomo profondamente disturbato che, nonostante tutta la sua cultura, non sa niente né della vita né dell’amore. Ho visto con i miei occhi il regime di cui era un servitore e un sostenitore, e non ha commesso altro che atrocità e brutalità fatte passare per manifestazioni di forza. Questa non è forza, è debolezza che cerca di camuffarsi, usando parole grosse per nascondere la propria lacerante paura. Immagino che tuo padre scriva di essere un patriota. Ma io so che è soltanto un vigliacco.

Ha torturato e giustiziato mio marito. Ha ucciso molti miei amici. Non è un eroe, al quale dare il bentornato a casa. Lui e quelli come lui hanno causato immani sofferenze a milioni di donne come me, a milioni di ragazzine come te, e penso che soltanto ora cominciamo a renderci conto della portata dell’orrore perpetrato, dietro la maschera della scienza e del patriottismo.

Tu sei giovane. Non sei responsabile di queste sofferenze, ma tra qualche anno dovrai fare una scelta. Dovrai decidere se essere arrabbiata e avere paura per tutta la vita, chiudendo gli occhi per non vedere la verità. O se essere forte, per affrontarla e partecipare alla costruzione di un futuro diverso.

Saluti, Nancy Wake