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Con atroce lentezza, Hayley Wren aprì gli occhi. Per un attimo vide soltanto un’accecante luce bianca.
Era stesa su un tavolo, le braccia lungo i fianchi. Una brezza gentile le accarezzava un fianco. Avrebbe potuto essere su una spiaggia, al caldo, con il mare a lambirle i piedi e le grida dei gabbiani.
Richiuse gli occhi. La fantasia della spiaggia si trasformò nell’orribile ricordo di un volto incappucciato che veniva verso di lei, gridando il suo nome.
Aprì gli occhi. L’uomo era sparito. Il pigro roteare di un ventilatore apparve nel suo campo visivo. Sentiva un retrogusto acido in bocca; a un certo punto doveva aver vomitato.
Provò a toccarsi il viso per accertarsi di non essere ferita, ma non ci riuscì. Aveva braccia e gambe legate al tavolo, e una cinghia attorno al petto.
Si sentì prendere dal panico. Dove sono? L’uomo incappucciato l’aveva afferrata da dietro. Aveva cercato di divincolarsi, ma lui l’aveva sopraffatta, per poi premerle in faccia un fazzoletto che puzzava di... Hayley non avrebbe saputo dire di che cosa. Benzina?
Aveva lottato fino allo stremo delle forze. E aveva pregato. Ricordò di aver chiesto a Gesù di aiutarla. Ma perché Lui non è venuto?
I contorni della stanza presero corpo. Pareti imbiancate, sopra la sua testa una lampadina che pendeva dal ventilatore. Il tavolo era rialzato di almeno un metro dal pavimento. Anche se non riusciva a girare del tutto la testa, non dovevano esserci finestre: l’unica luce era quella elettrica.
Forse sono già morta. Forse questo è il Purgatorio e sto aspettando il Giorno del Giudizio.
Si osservò il corpo. Un lenzuolo sottile la copriva dalle ginocchia alle spalle; per il resto era nuda.
Questo non è il Purgatorio!
Cercò di urlare ma il grido le rimase in gola, come se la paura la stesse soffocando.
Mio Dio, cosa mi sta succedendo? Che cosa mi è già successo?
Con la coda dell’occhio vide qualcosa muoversi. Un’ombra si avvicinava da dietro. Le venne la pelle d’oca. Una mano le sfiorò la spalla e si fermò pochi centimetri sopra il seno, dove il cuore sembrava sul punto di esplodere.
Le si strinse la gola e richiuse gli occhi. Cercò di distrarsi pensando a qualcosa, a qualsiasi cosa. Provò a immaginare di nuovo la spiaggia, il volo dei gabbiani, la sabbia bollente sulla schiena e il sole in faccia, ma quella fantasia rimase sfocata e alla fine una nuvola oscurò il sole. Un cappuccio bianco con due orbite nere.
Una voce le ruggì nelle orecchie. «Ciao, Hayley.»