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- Magari non avrebbe giocato tanto male - sospirò Luca -.
Tuo padre rise di me quando lo dissi, ma pratico. Migliorerò il mio gioco benché sia la cosa ultima che faccia.
Neanche ella si disturbò a correggerlo, e sorrise immaginandosi a suo padre e Luca nel campo di golf. Richard, un australiano di puro ceppo, si allontanava ancora vedendo alcuni cose di Luca. Ancora così, i gnocchi alla carbonara allo stile Santanno era il piatto getta del menù, ed era un piacere vedere sorridere a Richard dopo tanti anni difficili, vedere come arrivava a conoscere suo genero su un campo di golf, o come passava della birra al vino rosso italiano, o come rimaneva con lui parlando fino alle tante di calcio, di golf e di quello tipo di cose che gli uomini sembravano condividere.
- Sai? Dietro la morte di Joseph non pensai che i miei genitori potessero essere felici di nuovo. Voglio dire realmente felici. Ma vedendoli con Jo.
- Sono felici - disse soavemente Luca -. Ci sarà indubbiamente sempre tristezza in quell'aspetto, ci sarà sempre qualcosa che manchi loro, ma Jo è stato un regalo in tutti gli aspetti.
Aveva ragione, chiaro. Dietro la sua operazione di appendicite, Felicity aveva passato i sei mesi restanti della sua gravidanza essendo adorata da suo marito. Jo era arrivato alle sue vite con due settimane di ritardo, e stava recuperando da allora il tempo perso, sorridendo al mondo, piacendo alla gente che a lui si avvicinava, con la sua chioma di riccioli neri e la sua pelle oscura.
- Vediamo i vicini.
Felicity corrugò il cipiglio vedendolo camminare verso una proprietà immensa che c'era vicino al hotel. Il campo era pieno di vigneti. La casa necessitava alcuni riparazioni, ma l'anziana uguale che l'abitava era troppo maggiore ed era troppo stanca per occuparsi di quello. Ella si contenne l'irritazione che sentiva.
Si supponeva che quella doveva essere una passeggiata romantica per fare tempo fino alle cinque per lavare a Jo e condividere coi suoi genitori la cena di addio, non ferma conoscere i vicini.