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Alcuni mesi fa ci furono problemi finanziari, niente serio. Io l'avevo previsto già e mi ero occupato di essi, ma non lo dissi ad Anna.
- Stavi provandola? - domandò Felicity sorpresa.
- Al principio no. La verità è che non voleva preoccuparla.
Come hai comprovato per te stessa non mi piace parlare di lavoro quando sto nel letto. Il caso è che ella era sempre di più insistente, più... - si trattenne e Felicity aspettò sorridendo fino a che egli scricchiolò un'altra volta le dita -... nervosa. Mi resi conto che era preoccupata che potesse perdere il mio denaro e, benché non esistesse quella possibilità, decisi di non tirarla fuori da dubbi. Cosicché sì, suppongo che stava provandola.
- E deduco che fallì.
Si sposò con Ricardo Giordano due settimane dopo. Anche egli è del mio paese. Inoltre è la cosa più simile ad un padre che ho.
All'improvviso le cose sembravano più sordide che complicate e Felicity aprì la bocca sorpresa, abbandonando la sua determinazione per sembrare impassibile.
- Non ha relazioni con mia madre - chiarì Luca immaginando la strada per la quale andava Felicity -. Mio padre morì quando io avevo otto anni e Ricardo si trasformò nell'uomo al quale accorreva alla ricerca di consiglio. Suppongo che egli è la figura paterna nella mia vita. A parte essere un uomo straordinario, è immensamente ricco. Fece la sua fortuna col vino. Al suo fianco la mia fortuna è insignificante. Per quel motivo Anna si sposò con lui.
- Quello non lo sai - lo contraddisse Felicity, benché non avesse né idea di perché stava difendendo Anna -. Chissà si innamorarono.
- Egli ha sessanta anni.
- Ah.
- Ed il cuore debole.
- Ah - ella ripetè guardando la foto. Vada gusto. povera Anna.
- Difficilmente andava ad essere povero - segnalò Luca, ma Felicity mosse la testa con fermezza.