80
Una volta che finisse il master ella sarebbe quella che uscirebbe a mangiare coi clienti.
Se si concentrava e riusciva a mettere qualcosa di attenzione nel tema.
Pagò i suoi acquisti, si caricò di infinità di borse e decise di lasciare la colpevolezza ad un lato. Era da secoli che non spendeva denaro in vestiti, secoli senza occuparsi di sé stessa. In qualsiasi caso oramai non doveva preoccuparsi per il denaro una volta che i suoi genitori erano coperti.
O lo starebbero se Luca qualche giorno parlava col suo avvocato.
Fece attenzione ad una fila di cravatte e passò la mano per esse. La seta era tanto dura che le cravatte quasi né si mossero, ma un'in questione lo chiamò l'attenzione, un colore azzurro zaffiro che faceva gioco con gli occhi da Luca. Nella sua semplicità radicava la sua bellezza, e decise di comprarla, incolpandosi più tardi per non c'essere fissaggio nel prezzo. La commessa l'avvolse in infinità di carta per dopo metterla in una borsa argentata, usando quasi mezzo bosco. Tanta carta dovrebbe significare che era cara.
L'era.
Lo sguardo di stupore che svegliò tra il personale del hotel arrivando ad accoglienza le fece sorridere. Senza dubbio speravano che la donna del magnifico signor Santanno apparisse seguita di moltitudine di aiutanti che portasse i frutti del suo lavoro.
- Il signor Santanno girerà subito - disse Rafaello -. Nel frattempo mi ha chiesto che mi assicuri che sta tutto il suo bene.
Vuole che comandi al capo di cuochi alla sua stanza? Potrà dirgli egli stesso il menù. Il signor Santanno disse che lei trovava il cibo eccellente.
- Non sarà necessario, Rafaello - ella disse con sicurezza -.
Ho tutto quello che necessito qui stesso.
Il viso impassibile del portiere sparì perfino momentaneamente prendendo una delle borse di Felicity mentre scricchiolava le dita per chiedere aiuto. Senza dubbio l'odore del pane fatto ed il tintinnio delle bottiglie stavano appena fuori 81
luogo in qualche posto che non fosse l'impressionante sala da pranzo del hotel, ma Rafaello si rimise subito.
- C'è qualcosa che necessiti, signora? Qualunque cosa?
- Una tovaglia di picnic - chiese Felicity osservando da vicino la sua reazione, ma in quell'occasione né si alterò.
- Chiaro, signora. Farò che lo comandino immediatamente alla stanza.
Come aveva detto Rafaello, la coperta arrivò alla stanza prima che ella avesse avuto tempo di togliersi le scarpe.
Licenziò l'impiegato, convincendolo che era perfettamente capace di spacchettare i suoi acquisti, e si disporsi a preparare la stanza, estendendo la tovaglia, tagliando il pane in fette, preparando delicatamente i formaggi e frutti secchi, sorridendo per sé stessa comprovando la perspicacia di Rafaello. Perché due cameriere suonarono discretamente alla porta, portando con sé una cubitera ed enormi candelabri.
Evidentemente Rafaello era un romantico.
- Che cosa è tutto questo? - domandò Luca sorpreso entrando nella stanza, prima di guardare perplesso a Felicity.
- Cena in Italia - ella disse soavemente -. Allo stile Conlon.
Ella si sedette nel suolo decisa e, dietro un momento di dubbio, Luca si tolse la giacca e le scarpe ed a lei si unì. Era scomodo all'inizio, ma dopo si allentò la cravatta ed accettò il vino economico che Felicity gli offrì mentre ella beveva acqua minerale.
- È molto buono - disse mettendo una smorfia -. Di dove l'hai tirato fuori?
- Del mio negozio di delicatessen abituale - ella disse ridendo
-. Questo è quello che Joseph ed io mangiavamo quando stemmo qui. Non potevamo permetterci di andare a ristoranti cari con ogni mangi, cosicché scopriamo questo. Andavamo via per di là e facevamo picnic in posti meravigliosi. Benché debba dire che il vino è un po' forte, per quel motivo io preferisco l'acqua.
-, Furono tempi felici?
- Molto - ella disse delicatamente. Alzò lo sguardo e vide 82
come la guardava, con le sue fazioni ammorbidite alla luce delle candele ed i suoi occhi emanando una sorprendente tenerezza -.
Ed ora anche.
Perché, benché il cibo in totale fosse costato quello che costerebbe un piatto di zuppa nel hotel di Luca, se c'era qualche momento di perfezione nel suo matrimonio, era quello. Senza camerieri né domestici interrompendo per aiutare. Solo ella ed egli, ed un veglione intero per i due. Sapeva che c'era molto di quello che dovevano parlare, molte difficoltà che solvere. Ma per un momento decise di lasciare le domande di lato e godere della tranquillità di essere soli.
- Ti ho comprato un regalo - ella disse mentre gli consegnava il pacchetto -. Non è molto - disse -. Ma lo vidi. e mi piacque.
Inoltre pensai che attaccava - si trattenne, grata che la luce delle candele dissimulasse il suo rossore -. Attaccava coi tuoi occhi.
Vide come svolgeva lentamente le montagne di carta fino a che riuscì a tirare fuori la cravatta. Lasciò cadere le sue dita per lei prima di parlare.
- È preziosa - disse, e vide l'allegria di Felicity vedendo che gli piaceva -. Me la metterò domani.
- No... non hai perché farlo - ella balbettò -. So che non sarà niente comparata con la qualità con che vesti abitualmente.
- È perfetta - l'interruppe Luca -. In realtà è, il regalo più bello che non mi hanno fatto mai.
- È solo una cravatta, Luca - segnalò Felicity sorpresa per la sua reazione -. Non devi esagerare.
- Ti rendi conto che questo è in realtà il primo regalo che mi fa una donna?
- Oh, venga - ella disse ridendo nervosa -. Il tavolo del tuo vestidor è pieno di gemelli di Tiffany e cose che una donna sceglierebbe solo. Sono sicura che una cravatta è la cosa minore in una lista di memorabili regali.
- Questo è l'unico che ricorderò - egli disse -. Sì, molte donne mi hanno regalato cose, senza dubbio si sono lasciati il denaro molte volte, e può che l'abbia ricordato per un tempo. Ma il sentimento del regalo sparisce quando si carica nella tua carta di credito.