La canzone dello spettro
di Alfred Percival Graves
Quando tutti sognavano
ma non Pastheen Power,
una luce giunse filtrando
di sotto la soglia;
un passo pesante
sostò alla sua porta,
una mano pesante
afferrò il chiavistello.
«Chi mai osa passare
a quest'ora di notte,
non invitato, a varcare
la mia soglia di donna?»
«Cara Pastheen, dischiudi
la porta per me,
e il tuo vero amore
«Il mio vero amore,
così alto ed audace,
da esule vive
sulle onde infuriate.»
«Del tuo amato il corpo
giace in una tomba,
ma lo spirito fedele
è venuto da te.»
«Il suo aspetto era allegro
il suo canto era gaio;
la voce tua fa paura,
grigio è il tuo volto;
e tristi e infossati
sono i tuoi occhi blu,
ma Patrick, mio Patrick,
ahimè! Sei tu!»
Già l'alba spuntava:
i due galli aprivano
le ali apprestandosi al canto.
«Oh, zitto tu, zitto,
tu che sei sia grigio che rosso,
o farai fuggire
il mio amore da me.
Oh, no, non cantare,
tu grigio, tu rosso,
o lui se ne andrà
a unirsi coi morti;
oh, non chiamate
il suo spettro alla tomba,
e verrò a coronarvi
d'oro le creste.»
Quando tutti sognavano
ma non Pastheen Power,
di sotto la soglia;
e la mattina,
al risveglio,
si scopri che il dolore
fermato aveva il suo cuore.