Munachar e Manachar

tradotta fedelmente dall'irlandese da Douglas Hyde

 

 

C'erano una volta, molto tempo fa, un tal Munachar e un certo Manachar; ma questo accadeva molti anni fa, e se erano vivi allora certo non potrebbero esserlo adesso. Se ne andarono insieme a cogliere lamponi e quanti Munachar ne raccoglieva tanti Manachar ne mangiava. Munachar disse che doveva andare a cercare un ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che aveva mangiato tutti quanti i suoi lamponi; e trovò il ramo. «Dio ti salvi», disse il ramo. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare un ramo per fare un cappio, un cappio per impiccare Manachar, che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse il ramo, «finché non avrai trovato un'ascia per tagliarmi.» Arrivò dall'ascia. «Dio ti salvi», disse l'ascia. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare un'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse l'ascia, «finché non troverai una pietra per affilarmi.» Arrivò alla pietra. «Dio ti salvi», disse la pietra. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare una pietra per affilare l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse la pietra, «finché non troverai l'acqua per bagnarmi.» Arrivò dall'acqua. «Dio ti salvi», dice l'acqua. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse l'acqua, «finché non troverai un cervo che mi attraversi.» Arrivò dal cervo. «Dio ti salvi», dice il cervo. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare un cervo che attraversi l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse il cervo, «finché non troverai un cane che mi caccerà.» Arrivò dal cane. «Dio ti salvi», dice il cane. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare un cane che cacci il cervo che attraversi l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse il cane, «finché non troverai un po' di burro da mettere sulle mie zampe.» Arrivò al burro. «Dio ti salvi», dice il burro. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare il burro da mettere sulle zampe del cane che cacci il cervo che attraversi l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse il burro, «finché non troverai un gatto che mi raschierà.» Arrivò dal gatto. «Dio ti salvi», disse il gatto. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare un gatto che raschi il burro da mettere sulle zampe del cane che cacci il cervo che attraversi l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non mi potrai prendere», disse il gatto, «finché non troverai del latte da darmi.» Arrivò dalla mucca. «Dio ti salvi», disse la mucca. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare una mucca che mi dia il latte che darò al gatto che raschi il burro da mettere sulle zampe del cane che cacci il cervo che attraversi l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non potrai prendere latte da me», disse la mucca, «finché non mi porterai un ciuffo di paglia da quei trebbiatori là in fondo.» Arrivò dai trebbiatori. «Dio ti salvi», dissero i trebbiatori. «Dio e Maria vi salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare un ciuffo di paglia da dare alla mucca che mi dia il latte che darò al gatto che raschi il burro da mettere sulle zampe del cane che cacci il cervo che attraversi l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.»

«Non potrai prendere un ciuffo di paglia da noi», dissero i trebbiatori, «finché non andrai da quel mugnaio laggiù e ci porterai il necessario per fare un dolce.» Arrivò dal mugnaio. «Dio ti salvi», disse il mugnaio. «Dio e Maria ti salvino.» «Dove vai?» «Sto andando a cercare il necessario per un dolce che darò ai trebbiatori che mi daranno un ciuffo di paglia che darò alla mucca che mi dia il latte che darò al gatto che raschi il burro che vada sulle zampe del cane che cacci il cervo che attraversi l'acqua che bagni la pietra che affili l'ascia che tagli il ramo per fare un cappio per impiccare Manachar che ha mangiato tutti quanti i miei lamponi.» «Non potrai prendere il necessario per fare il dolce da me», disse il mugnaio, «finché non mi porterai dal fiume laggiù quel setaccio pieno d'acqua.»

Prese in mano il setaccio e andò al fiume, e continuò a chinarsi per riempirlo d'acqua, ma appena lo sollevava l'acqua usciva di nuovo, e sicuramente, anche fosse stato li da allora fino a oggi, non l'avrebbe mai riempito.

Una cornacchia passò volando vicino a lui, sopra la sua testa. «Fango! Fango!», disse la cornacchia.

«Sia benedetto il cielo», disse Munachar, «mi hai dato proprio un buon consiglio.» Prese della rossa argilla che stava vicino alla sponda del fiume e la strofinò sul fondo del setaccio, finché tutti i buchi furono tappati, e allora il setaccio tenne l'acqua, ed egli portò l'acqua al mugnaio e il mugnaio gli diede il necessario per fare un dolce; egli diede il necessario per il dolce ai trebbiatori e i trebbiatori gli diedero un ciuffo di paglia; diede la paglia alla mucca e la mucca gli diede il latte; diede il latte al gatto, il gatto raschiò il burro, lui mise il burro sulle zampe del cane, il cane cacciò il cervo, il cervo attraversò l'acqua, l'acqua bagnò la pietra, la pietra affilò l'ascia, l'ascia tagliò il ramo, e il ramo fece un cappio e quando l'ebbe pronto... Scommetto quel che volete che Manachar era ormai ben lontano da lui.

 

[Ci sono racconti di questo tipo quasi in ogni lingua. Assomiglia a quello riportato in quella splendida opera d'ingegno e fervore patriottico, Tales ofthe West Highlands di Campbell, sotto il titolo di «Moonachug and Meenachug». «"La casa inglese che Jack costrui"», scrive Campbell, «ha undici passaggi, "La vecchia scozzese dal penny d'argento" ne ha dodici, "Il gallo e la gallina in cerca di noci" ne ha dodici, dieci dei quali sono doppi. La storia tedesca di Grimm ne ha cinque o sei, tutti diversi.» Questa, comunque, è la più lunga di tutte. Qualche volta, quando viene raccontata, subisce delle variazioni: i nomi dei protagonisti talvolta sono Suracha e Muracha, e la cornacchia alle volte è un gabbiano, che, invece di «fango! fango!», dice cuir ere ma lesh!1]


1 Mettici la terra rossa! (N.d.C.)


Fiabe Irlandesi
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