Il pasticcio stregato

di William Carleton

 

 

Moli Roe Rafferty era il figlio - anzi la figlia - del vecchio Jack Rafferty, che si distingueva per l'abitudine di portare sempre la testa sotto il cappello; ma a dire il vero la sua era una famiglia stramba, come ben sapevano tutti quelli che li conoscevano. Di loro si diceva - ma se fosse vero o no non mi prendo la responsabilità di affermarlo, per paura di dire una bugia - che ogni volta che non portavano scarpe o stivali andavano sempre a piedi scalzi; però in seguito ho sentito dire che la faccenda era controversa, così, piuttosto di dire qualcosa che offenda la loro reputazione, lascerò stare. Ora, il vecchio Jack Rafferty aveva due figli, Paddy e Molly - ehi! di che ridete? -anzi un figlio e una figlia, e fra i vicini generalmente si pensava che fossero fratello e sorella, il che, naturalmente può esser vero e può non esserlo: ma questa è una faccenda su cui, che il Cielo ci assista, non possiamo dir nulla. A dir la verità, su di loro circolavano molte brutte storie, ma non voglio ripeterle; per esempio che né Jack né suo figlio Paddy avevano mai camminato per la lunghezza di una pertica senza mettere un piede avanti all'altro come un salmone; e so che si mormorava che Moli Roe, quando dormiva, aveva la bizzarra abitudine di tenere gli occhi chiusi. Se lo faceva era comunque lei a perderci; perché sappiamo tutti che quando uno si mette a chiudere gli occhi non riesce a vedere quello che ha davanti a sé.

Moli Roe era una bella ragazza in fiore, grande e generosa, con una graziosa chioma rosso scarlatto, e questa era una delle ragioni per cui veniva chiamata Roe, cioè Rossa; le braccia e le guance erano più o meno del colore dei capelli, e il suo naso rincagnato era, nel suo genere, la cosa più carina mai vista su una faccia. I pugni (perché, grazie a Dio, anche quanto a questo era ben fornita) assomigliavano molto a due grosse rape arrossate dal sole; e, per completare il tutto, aveva un temperamento focoso come la sua testa - perché in realtà era risaputo che tutti i Rafferty avevano il cuore caldo.

A ogni modo, sembra che Dio non conceda nulla invano e quei pugni, grossi e rossi com'erano, se è vero tutto quel che si racconta di loro, non le erano stati dati come ornamento, ma proprio per farne uso. Infine, se li mettiamo in relazione col suo temperamento vivace, potremo affermare senza tema di smentita che non c'era alcun pericolo che facessero la muffa per mancanza d'esercizio. Aveva pure uno strabismo da un occhio, che a suo modo le donava molto e a causa del quale suo marito, quando ne trovò uno, si convinse che potesse vedere dietro l'angolo. Lei lo colse in flagrante in molte situazioni un po' particolari, senza dubbio; ma se sia stato per questa ragione o no, non mi arrischierei ad affermarlo, perché non vorrei dire una bugia.

Beh, diamine, a ogni modo, questa Moli Roe era proprio una vera dilsy 1. Accadde che nella zona ci fosse un vagabondo notturno, anche lui strapieno di bellezza come Moli, che si chiamava Gusty Gillespie. Gusty, che Dio ci protegga, era quello che si dice un eretico presbiteriano, e non osservava il giorno di Natale, il birbante, se non secondo quelle che chiamiamo «le antiche usanze». Gusty era piuttosto bello, visto al buio, proprio come Moli; e, infatti, era ben noto, a sentire le chiacchiere che circolavano, che era stato durante incontri notturni che avevano avuto occasione di divenire del tutto indifferenti l'uno all'altra. La conseguenza fu che dopo un certo tempo le due famiglie cominciarono a discutere molto seriamente di cosa si dovesse fare. Il fratello di Moli, Pawdien O'Rafferty, concesse a Gusty la scelta fra due alternative. Quali fossero non vai la pena di dire; a ogni modo una era davvero scomoda, e poiché Gusty conosceva il suo uomo, mise subito la testa a partito. Tutto venne dunque disorganizzato per il matrimonio, e si stabili che dovessero essere sposati dal Reverendo Samuel M'Shuttle, il pastore presbiteriano, la domenica seguente.

Ora, questo era il primo matrimonio che avveniva nel vicinato, da molto tempo, fra un eretico e un cattolico, e naturalmente entrambe le parti avevano molto da ridire; e, cribbio, non fosse stato per una certa cosa, di sicuro non avrebbe mai avuto luogo. C'era, a ogni modo, uno zio della sposa, il vecchio Harry Connolly, seguace dei folletti, che curava ogni disturbo con un segreto che aveva, e siccome non voleva vedere sua nipote sposata con un tipo simile, ostacolava con tutti i mezzi l'unione. Tutti gli amici di Moli erano però schierati a favore del matrimonio, eccetto lui, e dunque, come ho detto, fu stabilita la domenica in cui avrebbero dovuto essere incastrati insieme.

Beh, il giorno arrivò, e Moli, come si conveniva, andò a messa, e Gusty alla funzione, dopo di che si sarebbero riuniti in casa di Jack Rafferty dove il prete, Padre M'Sorley, doveva fare una capatina dopo la messa per pranzare assieme a loro e tenere compagnia al signor M'Shuttle, che li avrebbe sposati. In casa non restò nessuno eccetto il vecchio Jack Rafferty e sua moglie, che si fermò per preparare il pranzo, perché, a dire la verità, doveva essere una grande ostentazione d'abbondanza. E forse, lo sapevan tutti, Padre M'Sorley avrebbe aggiunto un tocco del suo ministero, oltre a quello del pastore, in considerazione del fatto che gli amici di Moli non erano per nulla soddisfatti del genere di matrimonio che M'Shuttle poteva offrire. Ma lasciamo perdere questi impicci (sposiamoli qui, sposiamoli li) tutto quel che posso dire è che quando la signora Rafferty stava per legare un grosso pasticcio vien dentro Harry Connolly, l'uomo dei folletti, tutto infuriato, e grida: «Corpo di mille spingarde, che cosa volete fare qui?».

«Dio mio, Harry! Cosa c'è, avickl»

«Il sole è nelle peste e la luna è negli Orizzonti; sta arrivando un'eclistere e voi ve ne state tutti e due imbambolati come se stesse per piovere chissà che. Uscite e fatevi il segno della croce tre volte nel nome delle quattro Mandromarvine, perché come dice la profezia: "Eddy riempi il pentolone, e fallo colmo, una stella in fiamme non capita ogni giorno!". Uscite tutti e due a guardare il sole, vi dico, e vedrete in che condizioni si trova. Avanti!»

Cribbio, Jack fece un balzo verso la porta e sua moglie zompò come se avesse due anni, finché non furono entrambi su una scaletta nel retro della casa per vedere cosa c'era che non andava nel cielo.

«Cavolo, Jack», disse lei; «vedi niente?»

«No», dice lui, «che mi caschino gli occhi se riesco a scorgere qualcosa, a parte il sole, che non si vede per via delle nuvole. Dio ci scampi! Mi sembra che non stia per accadere proprio niente.»

«Se non ci fosse niente, Jack, cosa avrebbe ridotto Harry, che sa tante cose, in un tale stato?»

«Ho il sospetto che sia il matrimonio», disse Jack; «detto fra noi, non è proprio una cosa tanto religiosa che Molly sposi un eretico, e solo per... Ma adesso non ci si può far nulla, anche se non c'è un solo raggio di sole che sia disposto a farsi vedere per l'occasione.»

«Quanto a questo», dice la moglie, strizzando tutt'e due gli occhi, «se a Gusty piace Moli, questo basta. In ogni modo so chi sarà a tenere la frusta per il manico; ma intanto chiediamo a Harry li dentro cosa c'è che non va nel sole.»

Beh, allora se ne vanno dentro e gli domandano: «Harry, cosa c'è che non va, ahagur 2 ? Perché se c'è qualcuno al mondo che sa cosa sta succendendo, quello sei tu».

«Ah!», disse Harry, storcendo la bocca in una specie di sorrisetto, «il sole ha un brutto attacco di colica; ma fa niente, vi assicuro che avrete un matrimonio più allegro di quel che pensate, ecco tutto.» E, detto questo, si ficcò il cappello in testa e lasciò la casa.

Ora, la risposta di Harry li sollevò molto e così, dopo avergli gridato dietro di tornare per il pranzo, Jack si sedette per farsi una pipata e la moglie si sbrigò a legare il pasticcio per metterlo nella pentola a bollire.

In questo modo le cose andarono avanti abbastanza bene per un po', con Jack che fumava e la moglie che cucinava e condiva le pietanze alla velocità di una lepre. Alla fine a Jack, mentre come ho detto se ne stava seduto soddisfatto accanto al fuoco, parve di cogliere nella pentola uno strano movimento che pareva una danza e che lo sconcertò alquanto.

«Katty», disse, «cosa diavolo c'è nella pentola sul fuoco?»

«Soltanto il grosso pasticcio. Perché me lo chiedi?», risponde Katty.

«Beh», disse lui, «se mai una pentola s'è messa in testa di ballare una giga, questa l'ha fatto. Tuoni e fulmini, guardala!»

Cribbio, era proprio vero; ecco li la pentola che si muoveva su e giù e da una parte all'altra, facendosi una giga felice come una cavalletta; e si poteva facilmente vedere che a compiere la danza non era la pentola, ma quel che c'era dentro.

«Per il buco della mia giacca», gridò Jack, «li dentro c'è qualcosa di vivo, o non farebbe mai dei salti così!»

«Altro che se c'è, Jack! C'è finito dentro qualcosa di molto strano. Maria santa, uomo, che cosa si può fare?»

Appena ebbe pronunciato queste parole la pentola si lanciò nella danza in grande stile, e dopo un salto che avrebbe umiliato un maestro di ballo il coperchio se ne volò via e saltò fuori il pasticcio, che prese a zompettare per il pavimento agile come un pisello sulla pelle di un tamburo. Jack invocò il Cielo e Katty si fece il segno della croce con le mani. Jack urlò e Katty strillò: «In nome di Dio, stai lontano; nessuno qui ti ha fatto del male!».

Ma il pasticcio puntò su Jack e lui, per sottrarsi, balzò prima su una sedia e poi sul tavolo della cucina. Allora il pasticcio andò danzando verso Katty, che ora ripeteva a squarciagola le sue preghiere, mentre quell'astuto mascalzone di un pasticcio le saltellava intorno dimenandosi come se si divertisse un mondo a vederla sconvolta dalla paura.

«Se potessi prendere il forcone», disse Jack, «gliela farei vedere, quant'è vero Iddio lo concerei per le feste!»

«No, no», gridò Katty, che pensava ci fosse dentro un folletto, «parliamogli con garbo. Chi sa quali guai potrebbe combinare? Calmati tu», disse al pasticcio, «fai il bravo; non far del male alla gente per bene che non ha mai avuto intenzione di offenderti. Non siamo stati noi, no, parola mia, è stato il vecchio Harry Connolly che ti ha stregato; insegui lui, se vuoi, ma risparmia una donna come me; perché, rimanga fra noi, caro mio, non mi sento proprio in vena di lasciarmi spaventare, no davvero.»

Cribbio, il pasticcio sembrò darle retta, e si allontanò danzando verso Jack il quale, credendo, come la moglie, che dentro ci fosse un folletto, e che parlargli con bel garbo fosse la cosa migliore da farsi, pensò di rivolgergli anche lui una parola gentile.

«Scusate, vostro onore», disse Jack, «quanto va dicendo questa donna è vero; e, sulla mia voracità, se vostro onore volesse calmarsi vi saremmo tutti e due molto obbligati. Diamine, è ben chiaro che se non foste in tutto e per tutto un galantuomo di pasticcio vi comportereste in modo diverso. Il vecchio Harry, quel malandrino, è il vostro uomo; è appena andato giù per strada, e se vi sbrigate lo supererete. Per tutti i diavoli, il vostro maestro di ballo sapeva il fatto suo, comunque. Mille grazie a vostro onore! Che Dio vi illumini il cammino, e che nei vostri spostamenti possiate non incontrare mai un parroco o un consigliere comunale.»

Appena Jack ebbe parlato il pasticcio sembrò cogliere il suggerimento, perché saltellò fuori e, poiché la casa si trovava proprio a lato della via, si volse giù in direzione del ponte per la stessa strada presa da Harry. Fu del tutto naturale che Jack e Katty uscissero a vedere come quello intendeva procedere; e, dato che era domenica, era altrettanto naturale che sulla strada si trovasse a passare molta più gente del solito. Così stavano le cose; e quando i passanti videro Jack e la moglie che seguivano il pasticcio, in un baleno tutto il vicinato prese ad andar loro appresso.

«Ma di che si tratta, Jack Rafferty? Katty, tesoro, vuoi dirci che significa?»

19

«Beh», rispose Katty, «è il mio grosso pasticcio che è stregato, e ha i piedi bollenti a forza di inseguire...», e si interruppe, non volendo menzionare il nome di suo fratello, «qualcuno che sicuramente gli ha fatto qualche pishrogues 3

Tanto bastò; Jack, vedendo che ora aveva chi poteva dargli man forte, si senti tornare il coraggio; così dice a Katty «Vai a casa», le dice, «fai immediatamente un altro pasticcio buono come questo, e qui c'è la moglie di Paddy Scanlan, Bridget, che dice che te lo lascerà bollire sul suo focolare, perché il nostro ti servirà per preparare il resto del pranzo; e Paddy mi presterà un forcone, per inseguire quel maledetto pasticcio, che dovrà correre fino a che gli mancherà il respiro, adesso che ho i vicini a darmi una mano e a sostenermi», dice Jack.

Raggiunto l'accordo, Katty tornò a casa a preparare un nuovo pasticcio, mentre Jack e metà del paese inseguivano quell'altro con vanghe, cesoie, forconi, falci, bastoni per battere i cereali e altri attrezzi di ogni genere. Il pasticcio tuttavia cominciava a viaggiare alla velocità di sei miglia irlandesi all'ora, e non si era mai vista una caccia simile. Cattolici, protestanti e presbiteriani gli stavano tutti dietro, armati come ho detto, e la cosa avrebbe fatto una gran brutta fine se non l'avesse salvata proprio il vigore che dimostrava. Ora faceva un salto, e subito dopo veniva punzecchiata; ma continuava a sgusciar via e qualcuno, ansioso di tagliarne una fetta dall'altra parte, invece di prendere il pasticcio riceveva un colpo di forcone. Il grosso Frank Farrell, il corridore di Ballyboulteen, ricevette una forconata nel didietro che gli fece fare degli strilli tanto forti che li avreste potuti sentire dall'altro lato della parrocchia. Uno si prese un'affettata da una falce, un altro una bastonata, un terzo un colpo di vanga che lo fece guardare contemporaneamente da nove parti.

«Dove va?», chiese uno. «Ci butto la testa che sta andando alla funzione protestante. Tre evviva se gira verso Carntaul.»

«Se è protestante strappategli l'anima a colpi di forcone», gridarono gli altri; «se prende a sinistra, fatelo a fette. Qui non vogliamo pasticci protestanti.»

Cribbio, a questo punto la gente stava per iniziare una vera e propria rissa quando, molto fortunatamente, il pasticcio prese una piccola curva giù per una stradina che portava alla chiesa metodista e in un attimo tutte le fazioni erano in tumulto contro quel pasticcio metodista. «È un Wesleyano», gridarono parecchie voci; «e comunque vada, oggi in una chiesa metodista non ci mette piede o sarà una vergogna per noi. Fategli sputare tutto il fiato che ha. Sotto, ragazzi, dove sono i vostri forconi?»

Ma che il diavolo se lo porti, nemmeno uno di loro riuscì a toccare il pasticcio, e proprio quando pensavano di averlo bloccato contro il frontone della chiesa metodista, cribbio, sguscia via, salta a sinistra dentro il fiume e naviga via sotto i loro occhi, leggero come un guscio d'uovo.

Ora, poco sotto quel punto c'era il muro di cinta della casa del colonnello Bragshaw, che era proprio sul ciglio del fiume su entrambe le sponde; e così gli inseguitori si trovarono nell'impossibilità di proseguire. Così tornarono a casa tutti, uomini, donne e bambini, sbalorditi al pensiero di cosa diavolo fosse il pasticcio, cosa significasse, o dove stesse andando! Se Jack Rafferty e la moglie fossero stati disposti a dire l'opinione che s'eran fatti su come dovesse essere stato Harry Connolly a stregarlo, non c'è dubbio che il povero Harry sarebbe stato alquanto maltrattato dalla folla, visto che gli animi si erano surriscaldati. Ebbero comunque abbastanza buon senso da tenerlo per sé, perché Harry, che era un vecchio scapolo, era un caro amico per i Rafferty. Così, naturalmente, si fecero ogni sorta di chiacchiere; alcuni ipotizzavano questo, altri sostenevano quello - un gruppo diceva che il pasticcio era dei loro, un altro gruppo lo negava, insistendo che stava dalla loro parte, e così via.

Intanto, Katty Rafferty, per paura che il pranzo non bastasse, andò a casa e fece un altro pasticcio più o meno della grandezza di quello che era scappato, poi lo portò dal vicino, Paddy Scanlan, dove fu messo in una pentola e collocato sul fuoco a bollire, con la speranza che si cuocesse in tempo, visto anche che avrebbero avuto tra gli ospiti il pastore protestante, al quale una fetta calda di buon pasticcio piaceva quanto a nessun altro gentiluomo in Europa.

A ogni modo, il giorno passò; Moli e Gusty furono dichiarati marito e moglie, e nessuna coppia era più innamorata. Gli amici invitati al matrimonio andavano a zonzo in allegri gruppetti in attesa dell'ora di pranzo, chiacchierando e ridendo, ma, soprattutto, cercando di dare una spiegazione alle malefatte del pasticcio; perché a dir la verità, le sue avventure ormai erano note nell'intera parrocchia.

Bene, a ogni modo, l'ora del pranzo si stava avvicinando, e Paddy Scanlan era comodamente seduto con la moglie accanto al fuoco, mentre il pasticcio bolliva sotto i loro occhi, quando entra Harry Connolly, tutto infuriato, e grida: «Corpo di mille spingarde, cosa volete fare qui?».

«Dio mio, Harry, cosa c'è, avickl», chiese la signora Scanlan.

«Il sole è nelle peste e la luna è negli alti Orizzonti; sta arrivando un'eclistere e voi ve ne state tutti e due imbambolati come se stesse per piovere chissà che. Uscite tutti e due a guardare il sole, vi dico, e vedrete in che condizioni si trova. Avanti!»

«Ma, Harry, cosa c'è li, arrotolato nella falda del tuo cothamore 4

«Fuori, voi», disse Harry, «e pregate non venga l'eclistere: il cielo sta cadendo!»

Cribbio, sarebbe difficile dire se usci per primo Paddy o sua moglie, tanto furono allarmati dalla faccia scarna ed eccitata di Harry e dai suoi occhi penetranti; così andarono fuori a vedere cosa ci fosse di straordinario nel cielo, e continuarono a guardare in ogni direzione, ma non si vedeva niente, se non il sole che splendeva in alto tutto ridente, e in cielo non c'era neanche una nuvola.

Allora Paddy e sua moglie rientrarono ridendo, per dirne quattro a Harry che, senza dubbio, era a modo suo un gran burlone quando voleva. «Accidenti a te, Harry...», ma non ebbero tempo di dire altro, che entrando per la porta lo incontrarono mentre ne usciva con una scia di fumo che veniva fuori dalla falda del pastrano che pareva un forno per la calce.

«Harry», gridò Bridget, «sia benedetta l'anima mia, la falda del tuo cothamore è in fiamme... ti scotterai. Non vedi quanto fumo vien fuori?»

«Fatevi tre volte il segno della croce», disse Harry senza fermarsi né guardare dietro di sé, «perché, come dice la profezia: "Eddy riempi il pentolone...".» Non riuscirono a sentire altro, perché Harry sembrava proprio portarsi addosso qualcosa di molto più caldo di quel che avrebbe desiderato, come chiunque poteva capire dalla velocità febbrile dei suoi movimenti e dalle smorfie che non poteva fare a meno di fare mentre procedeva.

«Cosa diamine porta nelle falde del suo pastrano?», chiese Paddy.

«Che sia benedetta l'anima mia, forse ha rubato il pasticcio», disse Bridget. «Perché si sa che fa un sacco di cose strane.»

Esaminarono immediatamente la pentola, ma trovarono che il pasticcio era là, intatto come una moneta da due penny, e questo li stupi più che mai, perché non capivano cosa mai Harry si stesse portando in giro in quel modo. Di certo non immaginavano quel che aveva combinato mentre loro se ne stavano a scrutare il cielo!

Beh, a ogni modo il giorno passò e il pranzo era pronto, e senza dubbio c'era un bel po' di gente a prendervi parte. Il ministro presbiteriano incontrò il pastore metodista - che aveva un appetito assolutamente diabolico, parola mia -mentre erano diretti alla casa di Jack Rafferty e, sapendo che poteva prendersi questa libertà, aveva insistito che quello pranzasse con lui; perché dopo tutto, diamine, a quei tempi i rappresentanti del clero di ogni confessione erano del tutto solidali l'un con l'altro, non erano divisi come ora... ma lasciamo perdere. Bene, avevano quasi finito il pranzo quando Jack Rafferty stesso chiese a Katty il pasticcio; aveva appena parlato che eccolo arrivare, grosso come il pentolone di una mensa.

«Signori», disse, «spero che nessuno di voi rifiuterà di assaggiare un boccone del pasticcio di Katty; non mi riferisco a quello ballerino, che oggi se n'è partito in viaggio, ma a un altro più tranquillo che Katty ha fatto dopo.»

«Non rifiuteremo certamente», rispose il prete, «dai, Jack, mettine un pochino su quei tre piatti alla tua destra, e mandali qui dal clero, e forse», disse ridendo, perché era proprio un uomo scherzoso e allegro, «forse, Jack, non daremo un bell'esempio.»

«Con tutto il cuore, reverendo e signori; in verità nessuno di voi ci ha mai dato un cattivo esempio in simili occasioni, né ce lo darete mai, ci giurerei. Mi rincresce solo di non potervi offrire un trattamento migliore; ma siamo gente semplice, signori, e non potete aspettarvi di trovare qui le cose che trovate in posti più nobili.»

«Meglio un semplice piatto d'insalata», disse il predicatore metodista, «dove c'è l'armonia...» Ma non ebbe il tempo di andare avanti, perché con suo grande stupore, il prete e il ministro presbiteriano si alzarono di scatto, proprio mentre lui stava per inghiottire la prima cucchiaiata di pasticcio, e prima di darvi il tempo di dire Jack Robinson, si lanciarono in una veloce giga sul pavimento.

In quel momento entrò di corsa il figlio di un vicino a dire che stava arrivando il parroco per vedere la nuova coppia di sposi e augurar loro ogni bene; e aveva appena dato la notizia che il parroco apparve. Beh, di certo non seppe proprio cosa pensare al vedere il ministro sgambettare a velocità incredibile. Comunque ebbe poco tempo per pensare; perché, prima che si potesse sedere, salta su il predicatore metodista e, con i pugni sui fianchi, si unisce all'altro in grande stile.

«Jack Rafferty», dice, e, tra l'altro, Jack era suo affittuario, «cosa diavolo significa tutto questo?», dice, «Sono sbigottito!»

«Non ne ho la minima idea», dice Jack; «ma non volete, reverendo, assaggiare un boccone di pasticcio, così che gli sposi possano vantarsi del fatto che vi siete unito al loro pranzo di nozze? Se non vorrete farlo voi, chi vorrà farlo mai?»

«Bene», dice quello, «lo farò per loro; un boccone soltanto. Ma, Jack, questo batte Bannagher 5», dice ancora, mettendo in bocca una cucchiaiata di pasticcio, «si è forse bevuto qui?»

«Oh, neanche uno spudh 6», dice Jack, «perché anche se c'è da bere in quantità in casa, diamine, sembra che i signori non ne abbiano bisogno. A meno che non abbiano trincato da qualche altra parte, non riesco a capirci un bel nulla.»

Aveva appena parlato che il parroco, che era un uomo attivo, fece una piroetta di una iarda, e, fatevi il segno della croce, i tre ecclesiastici ci davan dentro a ballare come per una scommessa. Cribbio, sarebbe impossibile descrivervi lo stato in cui erano tutti gli invitati, vedendo questa cosa. Alcuni erano rauchi a forza di ridere; altri alzavano gli occhi al cielo per la meraviglia; molti pensavano che fossero matti e altri ancora che avessero alzato il gomito un pochino troppo.

«Buon Dio, è proprio una terribile vergogna», disse uno, «vedere tre eretici di sacerdoti in tale stato, e già a quest'ora!» «Tuoni e fulmini, cosa diavolo gli è preso?», dicono altri, «si direbbe che siano stregati. Santo Mosè, guarda che piroette fa il metodista!» E quanto al pastore, chi avrebbe mai immaginato che sapesse dimenare i piedi a tal velocità! Per tutti i diavoli, fa il passo triplo proprio come Paddy Horagan, il maestro di danza in persona! Guardate! Accidenti a quel furbone del parroco, non se la cava male con il "Passo sopra il tagliere", e oltretutto di domenica! Urrà, signori, in fondo è un bel divertimento - avanti! Dagli!»

Di certo fu un bello spasso per loro, e non c'è da meravigliarsi; ma immaginate quel che provarono quando, tutto a un tratto, videro proprio il vecchio Jack Rafferty saltare tra loro e mettersi a ballare meglio di tutti. Caspita, nessun divertimento poteva arrivare a tanto, e non si sentivano altro che risate, grida d'incoraggiamento e frenetici battimani. Ora, non appena Jack Rafferty lasciò la sedia dove era stato seduto ad affettare il pasticcio, arriva Harry Connolly e si mette al suo posto, per far girare il piatto, ovviamente; e si era appena seduto quando chi ti arriva se non Barney Hartigan, il suonatore di cornamusa. Barney, tra l'altro, era stato mandato a chiamare presto quel giorno, ma dato che si trovava fuori casa quando gli era giunto il messaggio, non aveva potuto venire prima.

«Diamine», disse Barney, «vi ci siete messi presto, signori! Cosa vuol dire tutto ciò? Ma, che il diavolo mi porti, non vi mancherà la musica, finché ci sarà un soffio d'aria nella cornamusa!» Così dicendo attaccò la «Giga Polthogue», e subito dopo esegui «Kiss My Lady», dando il meglio di sé.

Nel frattempo il sollazzo continuava intenso e sfrenato, perché bisogna ricordare che quel vecchio malandrino di Harry badava al pasticcio; e forse riusciva pure a distribuirlo a velocità doppia. La prima che servi fu la sposa e, prima che aveste il tempo di dire una parola, lei era li a ballare di fronte al predicatore metodista, che fece davanti a lei un tale balzo di gioia da far cadere tutti in preda alle convulsioni dal gran ridere.

Harry fu soddisfatto della cosa e decise di trovare in fretta compagnia anche per gli altri, perciò mandò in giro il pasticcio come un lampo; per farla breve, a parte il suonatore di cornamusa, non c'era un paio di tacchi in tutta la casa che non fosse preso nella danza come se ne andasse delle loro vite.

«Barney», dice Harry, «assaggia un boccone di questo pasticcio; certo non hai mai mangiato un pasticcio così formidabile; prendi, alla tua! Assaggialo, è superbo.»

«Certo che voglio provarlo», dice Barney. «Non sono il tipo che rifiuta una cosa buona; ma, Harry, fa' in fretta, perché sai che ho le mani impegnate, e sarebbe un terribile peccato non tenerle occupate con la musica, visto che sono tanto ben disposte. Grazie Harry, diamine, è un pasticcio eccezionale; ma, sangue e rape, cosa succede?»

Aveva appena pronunciato quelle parole che saltò su, cornamusa e tutto, e piombò in mezzo alla compagnia. «Urrà, alla vostra salute, questa sarà una notte eccezionale. Evviva i ragazzi di Ballyboulteen! Avanti, reverendo - cambiate dama - tacco e punta, pastore. Ottimo! Ben fatto, ancora - Dai! Urrà! Per Ballyboulteen e per il cielo che ci sta sopra!»

Mai s'era vista una compagnia del genere al mondo, né si vedrà un'altra volta, suppongo. Il peggio, però, non era ancora arrivato, perché proprio mentre erano al culmine dell'eccitazione e della foga della danza, cosa arriva saltellando in mezzo a loro se non un altro pasticcio, agile e spensierato come il primo! Questo era troppo: avevano sentito tutti, anche i religiosi, dell'altro pasticcio, e la maggior parte l'aveva pure visto, e sapevano che senza dubbio doveva esserci dentro un folletto. Bene, come ho detto, quello si fa largo tra la ressa; ma quando comparve, tutto fini. I tre ecclesiastici se ne andarono ballando, e dietro a loro uscirono ballando tutti gli altri invitati alle nozze, e tutti fecero del loro meglio per arrivare a casa; nessuno però riuscì a rompere il passo; e non ce l'avrebbe fatta a farlo neanche se avesse corso il rischio d'essere impiccato. In verità, avreste riso a crepapelle nel vedere il parroco che danzava per la strada, andando a casa, e il pastore protestante e quello metodista che ballavano andando nella direzione opposta.

Per farla breve, alla fine danzarono tutti fino a che arrivarono a casa, senza più fiato; la sposa e lo sposo danzarono verso il letto; e ora, ragazzi, venite a ballare il Horo Lheigh qui fuori nel fienile. Ma, vedete, ragazzi, prima di lasciarci, e per chiarire ogni cosa, farei bene a dirvi che Harry, nell'attraversare il ponte di Ballyboulteen, un paio di miglia più a sud del muro di cinta della residenza del colonnello Bragshaw, aveva visto il pasticcio nuotare nel fiume (la verità poi è che lo stava aspettando); ma comunque sia, lo aveva tirato fuori. L'acqua l'aveva ripulito come uno spillo nuovo e nascondendolo nella falda del suo pastrano Harry era riuscito, come credo tutti indoviniate, a sostituirlo mentre Paddy Scanlan e la moglie stavano a scrutare il cielo; quanto all'altro, era riuscito a stregarlo nella stessa maniera, facendoci entrare un folletto: perché, in verità, era ben noto a tutti che Harry era in gran confidenza con il «buon popolo». Altri vi diranno che quel che ci aveva messo dentro era mezza libbra di mercurio; ma questo non sembra probabile. A ogni modo, ragazzi, vi ho raccontato le avventure del Pasticcio Matto di Ballyboulten; ma non voglio raccontarvi molte altre cose su quel che accadde, perché non vorrei correre il rischio di dire una bugia 7.


1 Forse dall'irlandese dilse - amore.


2 Figliolo (N.d.C).


3 Incantesimo dei folletti.


4 Irlandese, cóla mór. pastrano.


5 «Questo batte Bannagher e Bannagher batte il diavolo»; è un detto popolare. Bannagher è una cittadina irlandese (N.d.C).


6 Goccio (N.d.C).


7 Alcuni sono convinti che uno stregone o una fattucchiera abbiano il potere di stregare un pasticcio mettendoci dentro un folletto; mentre altri sostengono che una quantità opportuna di mercurio lo farà danzare per mezza parrocchia.


Fiabe Irlandesi
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