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RIPARTIRONO per Vandergriff verso le cinque. In macchina le bambine si appisolarono sui sedili posteriori, Margaret e Harry ascoltarono la radio. Margaret ripensò alla chiacchierata con Deborah, rimuginando nella propria mente le risposte dell’anziana signora. Era talmente preoccupata da accorgersi a malapena che Harry aveva la fronte aggrottata, si sfregava le tempie e inalava aria attraverso i denti serrati. Poi, quando mancava circa un’ora e mezzo a destinazione, boccheggiò, sbandò nella corsia d’emergenza e frenò così bruscamente che Margaret fu sbalzata in avanti contro la cintura di sicurezza.
«Ma cosa…» sbottò Margaret. Le mani di Harry schizzarono via dal volante. Una sbatté contro il finestrino e l’altra la colpì di striscio alla testa. Margaret si buttò verso destra, più per la sorpresa che per il dolore, e le bambine si svegliarono e si misero a gridare. Le gambe di Harry si irrigidirono, i piedi schiacciarono i pedali mandando il motore su di giri. Dalla gola gli uscivano dei lievi gorgoglii. Era come se stesse annegando. Inarcò la schiena, sbattendo la nuca contro il poggiatesta.
Un attacco epilettico. La mente di Margaret si attaccò saldamente a quella parola, stringendola come se fosse un salvagente. Cosa doveva fare? Nei film la gente infila sempre qualcosa in bocca allo sventurato – un cucchiaio di legno, per esempio – per evitare che si morda la lingua. Ma dove lo trovava lei in quel momento un cucchiaio? Fanculo. Fanculo. Fanculo. Le bambine stavano strillando, il che rendeva tutto molto più difficile.
«Zitte!» urlò Margaret. «Zitte, lasciatemi pensare!»
Harry si afflosciò e crollò in avanti, con il mento sprofondato nel petto e gli occhi chiusi. Le bambine si zittirono. Il viso di Sydney era coperto di lacrime, tirava su col naso a ogni respiro. Gli occhi di Eunice erano asciutti, ma era pallida. Harry respirava a stento con la bocca spalancata. Si asciugò il volto con la manica della camicia. Margaret si rese conto di avere una mano sul proprio petto e l’altra sospesa poco sopra la spalla di Harry. La lasciò ricadere.
Lui aprì gli occhi, fece un respiro tremolante e guardò la moglie. «Dove siamo?» chiese.