CAPITOLO XXXV

 

Nemmeno la stanchezza dovuta alla notte precedente passata completamente sveglia concedeva a Myla di prendere sonno.

Ciò che Pierce le aveva raccontato era inverosimile.

I suoi sospetti erano stati confermati ma la realtà andava ben oltre.

Non solo la marsilina era nociva come lei aveva sospettato ma chi l’aveva creata e messa in distribuzione ne era perfettamente consapevole.

Non poteva dimenticare l’espressione di Pierce Turner e le sue parole: «Era un progetto commissionato dai tre Stati. Bisognava trovare una soluzione, in qualche modo, le risorse idriche andavano diminuendo e in breve tempo non ci sarebbe nemmeno stato più cibo, da lì l’idea di creare una sostanza sintetica che avrebbe sostituito la farina che ormai non esisteva praticamente più e quel poco di raccolto che si riusciva a trovare aveva un costo proibitivo perché rarissimo. Moltissime persone erano già morte di fame e la popolazione del pianeta sarebbe stata destinata alla fine in breve tempo. La Trinità decise di intervenire e trovare un palliativo a quell’ingrediente indispensabile. Il progetto venne studiato nei minimi particolari, bisognava trovare un sostituto che sarebbe stato in grado di sopperire non solo alla farina ma con il tempo doveva poter essere integrato anche in altri alimenti e soprattutto che non necessitava dell’utilizzo dell’acqua che già allora veniva razionata».

Dopo una breve pausa per riprendere fiato proseguì: «Venne selezionata una rosa tra gli scienziati e i chimici migliori dei tre stati, noi collaboratori venivamo selezionati ed entravamo a far parte del progetto a turno e per un tempo limitato, in modo che nessuno di noi potesse realmente sapere quale sarebbe stata la formula definitiva per quel miracolo che si stava creando. Nacque così la marsilina, ingrediente magico che poteva essere impiegata in diverse tipologie di cibo, tra cui il pane e non necessitava nemmeno di una goccia d’acqua. Si pensò che le risorse idriche almeno in parte sarebbero state salve. All’inizio sembrava proprio si fosse trovata la soluzione a ogni problema ma in breve tempo cominciarono a verificarsi situazioni strane, soprattutto intolleranze ad alcuni ingredienti della sostanza. Si fecero ulteriori ricerche per migliorarne la tollerabilità ma non venne mai ritirata dal mercato. La popolazione del pianeta aveva bisogno di sapere che esisteva una soluzione che avrebbe evitato la sua fine».

Le parole fluivano veloci, quasi una liberazione dopo tutti quegli anni disilenzio: «Con gli anni si scoprì che la sostanza non procurava solo intolleranze ma che era la causa principale di una Sindrome che aveva conseguenze letali ma la marsilina, ormai, faceva già parte della vita quotidiana, non solo nel cibo ma nei detersivi, nei saponi, in ogni cosa. Era impossibile togliere alle persone l’illusione della salvezza e farle ricadere nello sconforto di una fine sicura, così venne inventata l’SNDS, la Sindrome della Nuova Depressione da Stress».