CAPITOLO XIV
«Il corpo di Lora veniva cremato oggi!» dichiarò Myla mentre si versava una tazza di krosch, alzò il contenitore fumante verso Lyara, seduta all’altro capo del tavolo.
La donna annuì porgendo la sua tazza.
Il liquido scuro e bollente riempì le tazze delle donne.
«È incredibile – disse Lyara – ci affanniamo tutta la vita per finire in un mucchietto di ceneri».
Myla non commentò.
«Sai che mi diceva Pierce l’altra sera – continuò Lyara – che un tempo venivano eseguiti dei riti di saluto per i defunti, una roba religiosa credo e i cadaveri invece di essere bruciati venivano sepolti in fosse nel terreno, una cosa inquietante!» la donna riprese a sorseggiare dalla sua tazza rabbrividendo come a scacciare un pensiero fastidioso.
«Ne ho sentito parlare. Ai tempi esisteva, almeno formalmente, una sorta di rispetto per il dolore della morte!».
«Secondo me tu sei troppo sensibile. In fondo morire è una cosa naturale e che senso ha provare dolore quando il diretto interessato non esiste più e non può provare alcun sentimento? d’altronde c’è già un tempo definito per tutti, no?».
«E dopo? dopo che succede?».
«Io ho smesso di farmi certe domande da quando ero bambina. Dove andiamo, da dove veniamo, c’è qualcuno che ha deciso tutto questo, dopo cosa ci sarà... tanto risposte non ce ne sono e, ammesso che qualcuno ce le possa dare, non credo che abbiamo sufficiente tempo per sprecarlo dietro a queste domande».
«Forse hai ragione tu, probabilmente risposte non ce ne sono» Myla sorseggiò il krosch osservando istintivamente la piantina verde che se ne stava sul mobiletto accanto alla libreria.
«Ti è piaciuta?» chiese Lyara rivolgendo lo sguardo alla piantina.
Myla assentì con il capo.
«È previsto per la prossima settimana il varo del progetto ghiacciai. – stava dicendo la voce del cronista proveniente dalla radio – I presidenti degli stati della Trinità hanno dichiarato di essere pronti a dare il via alla prima operazione denominata ‘bombardamento’ che verrà sperimentata su uno dei due ghiacciai principali con l’aiuto di mezzi militari non ancora specificati, come non è stato specificato con quale criterio e con quali sostanze verrà attaccato il ghiacciaio per indurlo ad uno scioglimento dolce...».
Myla si alzò dalla sedia e spense l’apparecchio: «Stanno facendo una stupidaggine!» disse più a se stessa.
«Magari è veramente la soluzione!» commentò Lyara.
«L’avevano già detto molto tempo fa. Di tentativi ne hanno fatti tanti, uno più disastroso degli altri. I libri di storia ne sono pieni di tentativi idioti degli abitanti di questo pianeta. A volte non capisco se non si rendono conto o se sono veramente così pazzi».
«Una qualche soluzione si deve pur trovare, Treb sta per rimanere senza risorse idriche, rischiamo di far estinguere la razza».
«E la colpa di chi è? non è forse della razza stessa? non posso credere che ignorino completamente le conseguenze di un’azione come quella che stanno andando a compiere».
«Tu pensi che ci siano altre soluzioni? con lo scioglimento dei ghiacciai almeno in parte si possono incrementare le risorse idriche del pianeta».
«Questo pianeta un tempo di risorse idriche ne aveva anche in eccesso! è colpa dei suoi abitanti se si è ridotto in questo stato e ora si apprestano a sperimentare un’altra follia».