CAPITOLO XII

 

Le colleghe del panificio assalirono Myla nello spogliatoio chiedendo notizie di Lora.

Lei era l’unica persona che aveva avuto contatti con Lora e il marito negli ultimi tempi.

La notizia della morte di Lora si era già diffusa tra tutte le colleghe in pochissime ore e tutte avevano atteso il turno di Myla per saperne di più.

Myla non sopportava di essere al centro dell’attenzione e tanto meno sopportava tutto l’interesse che le persone avevano per certe notizie.

Non tollerava le domande che le rivolgevano.

Nessuna di loro avrebbe versato nemmeno una lacrima per Lora però avevano una curiosità morbosa di sapere come erano trascorsi gli ultimi istanti della sua vita; quasi a sentirsi sollevate del fatto che fosse toccato a qualcun altro e non a loro.

Myla rispose a monosillabi fino a che le colleghe interruppero il flusso delle richieste.

Conoscendo Myla sapevano che non avrebbero saputo nulla di più.

Era fastidioso e intollerabile ascoltare quelle stupide domande.

Il suo cuore aveva subito un’ennesima ferita che ancora sanguinava e loro si preoccupavano di sapere quanto era durata l’agonia.

Un’altra persona, un essere vivente si era spento per volere di chissà quale destino, lasciando un vuoto e un dolore insanabile in chi l’aveva amato e nessuno riusciva ad avere rispetto per la situazione.

Al contrario, la situazione era motivo di chiacchiere e commenti sull’accaduto.

Myla si riteneva, forse, fuori dalla norma quando si metteva a confronto con tutti gli altri ma riteneva che l’unico modo per rispettare una situazione di dolore fosse il silenzio e a tale silenzio cominciò ad aggrapparsi togliendo alle colleghe anche quei pochi monosillabi che aveva distribuito all’inizio.

Le colleghe si arresero e continuarono i loro commenti escludendo completamente Myla, la quale ne fu sollevata.

Lavorò tutto il giorno quasi senza parlare e concluso il turno lasciò il panificio con un laconico e frettoloso saluto.

Il vaso contenente la piccola pianta senza fiori era stato lasciato davanti alla porta d’ingresso dell’appartamento.

Era una piccola piantina verde, nata in laboratorio e coltivata in serra, una tipica piantina da appartamento, a fianco del cui vaso era stata lasciata una busta bianca.

Myla aprì la busta e sul biglietto c’era una sola frase: Forse questa ti terrà occupata e ti aiuterà a distrarti. Lyara.

Era un gesto tipico dell’amica.

Conoscendo Myla profondamente, sapeva che ccuparsi della piantina l’avrebbe aiutata a riversare la sua attenzione su qualcosa che non fosse il dolore per la perdita di Lora.

Myla sorrise e raccolse il vaso che, una volta nell’appartamento, sistemò su un ripiano del piccolo soggiorno.