CAPITOLO IV

 

Il doppio turno di quella giornata aveva ridotto Myla a pezzi, era talmente stanca che avrebbe avuto grosse difficoltà ad addormentarsi.

Si preparò velocemente qualcosa da mangiare per non andare a letto a stomaco vuoto e accese il televisore.

Dal secondo canale stavano trasmettendo la fase finale delle ultime notizie della notte: «...e con questo accordo tra i tre Stati si segna l’inizio di una nuova epoca, l’epoca in cui, con ogni probabilità, si darà il via ad una definitiva soluzione al problema che attanaglia il nostro pianeta da troppo tempo, la carenza di risorse idriche... con il progetto ghiacciai siamo tutti più fiduciosi nel futuro. Ed ora lasciamo spazio alla nostra inviata Clora Mertz con la rubrica: Il libro della settimana. Io vi do appuntamento a domani alla stessa ora e vi auguro una buona notte». 

Immediatamente sul monitor apparve il volto sorridente di una bella ragazza, incorniciato da folti capelli biondi e illuminato da due vivaci occhi verdi: «Questa sera presentiamo l’ultimo lavoro di uno degli scrittori più amati del nostro tempo, Thornton Larsen, che è presente insieme a noi. Buona sera Thornton» la telecamera si spostò su un uomo, seduto a fianco della conduttrice, di età tra i quarantacinque e i cinquanta anni, di corporatura visibilmente appesantita e dal viso maturo contraddistinto da lineamenti irregolari, un sorriso aperto e gli occhi profondi.

L’uomo salutò con poche parole, la sua voce aveva un timbro molto profondo e insolito.

La voce squillante della conduttrice riprese il discorso: «L’ultima tua fatica Il leone di cristallo è nelle librerie da pochi giorni e, come ci si aspettava, è già a un livello di vendite record, nonostante questo ultimo libro sia stato definito dalla critica molto differente dai precedenti – l’uomo annuì – non hai abbandonato il tuo genere avventuroso ma, questa volta, il tuo protagonista si discosta un po' dai tuoi soliti... ce ne vuoi parlare tu?».

«I protagonisti dei miei romanzi, sino a ora, hanno rispecchiato uno stereotipo di eroe, quasi perfetto, che finiva sempre con il vincere ogni missione impossibile in cui si trovava coinvolto, cosa che piaceva molto al pubblico ma, con questo lavoro, ho voluto modificare leggermente quest’immagine di perfezione rendendo il protagonista un po’ più umano».

«E per umanizzare Mattew Cristal hai scelto un metodo piuttosto triste, se così lo possiamo definire. Per la prima volta il nostro eroe perfetto viene in contatto con una malattia e hai scelto una malattia che, purtroppo, è una delle piaghe del nostro tempo, l’SNDS».

«La Sindrome della Nuova Depressione da Stress è una delle malattie più terribili del nostro tempo ma, considerando il numero ingente di vittime che sta mietendo, non può essere ignorata. Penso che chi ha il compito di diffondere la cultura sia in un certo qual modo obbligato a trattare temi delicati come quelli della malattia. In fondo noi scrittori siamo essere umani come chiunque altro, siamo molto simili alle persone che ci leggono ma abbiamo la fortuna di diffondere il nostro pensiero in modo più capillare per cui abbiamo il dovere di trattare certi temi, anche a nome di tutte le persone che non hanno la nostra fortuna e, magari, hanno difficoltà a far ascoltare la propria voce».

L’uomo continuò a parlare ma Myla stava già scivolando nel sonno, in poco tempo le parole che uscivano dal televisore si affievolirono riempiendo la stanza di un ronzio di sottofondo che ben presto si sciolse nel silenzio totale.