Josh
Lena è passata a salutare prima di partire. Si è tagliata i capelli corti. È ancora carina, ma non quanto prima. Le ho detto che mi piacevano di più quando erano lunghi e lei ha riso e ha detto che ricresceranno. Ha detto: «Saranno di nuovo lunghi la prossima volta che mi vedrai» e mi ha fatto sentire meglio perché almeno lei pensa che ci vedremo di nuovo, cosa di cui io non ero sicuro, visto che andrà a Londra e noi nel Devon, e non saremo proprio vicini. Lei però ha insistito che non è così lontano, solo cinque ore o giù di lì, e tra qualche anno lei avrà la patente e verrà a prendermi, e vedremo in quale guaio riusciremo a cacciarci.
Siamo rimasti nella mia camera per un po’. Era strano perché non sapevamo cosa dirci. Le ho chiesto se aveva novità e lei ha fatto una faccia vaga, sembrava che non capisse, e io ho precisato «Sul signor Henderson» e lei ha scosso la testa. Non sembrava che volesse parlarne. Sono girate parecchie chiacchiere, a scuola dicono che lei lo ha ucciso e lo ha buttato in mare. Io penso che siano stupidaggini, ma anche se non lo fossero non potrei biasimarla.
Lo so che Katie sarebbe stata molto triste se fosse successo qualcosa al signor Henderson, ma lei non lo sa, vero? Non esiste la vita dopo la morte. Quello che conta sono le persone che restano, e a me pare che le cose siano migliorate. Mamma e papà non sono felici, ma stanno meglio, sono diversi da prima. Sollevati, forse? Come se non dovessero più farsi domande sul perché. Hanno qualcosa che possono indicare e dire: «Ecco, questo è il motivo». Qualcosa a cui aggrapparsi, così dicono, e io lo capisco, anche se per me, credo, nulla di tutto questo avrà mai un senso.