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«Vieni in centro con me a piedi. Al motel.»

«Non ho voglia di farmi vedere con te, soprattutto al motel. La gente parla», replicò lei.

«Ma non in modo malevolo.»

«Tu credi?»

«Fanno il tifo per te.»

«Non ne sono tanto certa.»

«A ogni modo, domani me ne andrò perciò lascia che parlino ancora per un giorno.»

«Domani?»

«Forse prima. Potrei dover restare in zona per fare una telefonata. A parte questo, qui ho finito.»

«Chi devi chiamare?»

«Solo un numero. Non credo risponderà nessuno.»

«E a proposito di quella faccenda completamente diversa?»

«Finora tutto ciò che abbiamo è il Pentagono che lava i panni sporchi in privato. Non è un crimine.»

«Cosa c’è al motel?»

«Immagino che troveremo la stanza quattro vuota.»



Camminarono insieme nell’aria umida nella tarda mattinata, due isolati a nord dalla Fifth Street fino alla Third e tre a ovest fino al motel. Superarono l’ufficio e si diressero lungo la fila di camere. La porta della quattro era aperta. Fuori c’era il carrello della cameriera. Il letto era disfatto, gli asciugamani ammucchiati sul pavimento. Gli armadi erano vuoti. La cameriera stava passando l’aspirapolvere.

«La signora Rogers se n’è andata», osservò Vaughan.

Reacher assentì. «Ora scopriremo quando e come.»

Tornarono indietro all’ufficio. L’impiegata era seduta dietro il banco. La chiave della stanza quattro era di nuovo appesa al gancio. Ora mancavano solo due chiavi, la dodici di Reacher e la otto di Maria.

L’impiegata si alzò e attese con le mani appoggiate al banco, premurosa e servizievole. Reacher guardò il telefono e chiese: «La signora Rogers ha ricevuto una chiamata?»

«Ieri sera alle sei», rispose annuendo la donna.

«Buone notizie?»

«Sembrava molto contenta.»

«E poi?»

«Ha lasciato la stanza.»

«Per andare dove?»

«Ha chiamato un taxi per Burlington.»

«Cosa c’è a Burlington?»

«La stazione dei pullman per Denver.»

«Grazie per l’aiuto», rispose Reacher con un cenno.

«C’è qualcosa che non va?»

«Dipende dal punto di vista.»



Reacher aveva fame e aveva bisogno di altro caffè, perciò condusse Vaughan a nord per un altro isolato e a ovest per un altro ancora fino al ristorante. Il locale era praticamente vuoto. Reacher rimase in piedi per un istante, poi si sedette al tavolo occupato da Lucy Anderson la sera in cui l’aveva incontrata. Vaughan si sedette di fronte a lui, nello stesso posto di Lucy. La cameriera portò un po’ d’acqua con ghiaccio e le posate. Ordinarono due caffè e Vaughan gli domandò: «Che cosa sta succedendo esattamente?»

«Tutti quei ragazzi», disse lui. «Che cos’hanno in comune?»

«Non lo so.»

«Sono giovani e sono maschi.»

«E…?»

«Vengono dalla California.»

«Quindi?»

«L’unico bianco che abbiamo visto aveva un’abbronzatura fantastica.»

«Quindi?»

«Con Lucy Anderson ero seduto proprio qui. Era cauta e un po’ sospettosa, ma si era instaurato un buon rapporto. Ha chiesto di vedere il mio portafoglio per accertarsi che non fossi un investigatore. Dopo che le ho detto di essere stato un poliziotto lei è stata presa dal panico. Ho fatto due più due e concluso che il marito fosse un latitante. Più Lucy ci pensava, più si preoccupava. Il giorno dopo era diventata ostile», disse Reacher.

«Logico.»

«Poi ho intravisto il marito a Despair e sono andato a controllare l’affittacamere dove si era fermato, ma era tutto molto pulito.»

«È importante?»

«Cruciale», rispose Reacher. «Ho rivisto Lucy, dopo che il marito se n’era andato. Ha detto che avevano avvocati. Ha parlato di persone nella sua posizione. Sembrava parte di qualcosa di organizzato. Le ho detto che avrei potuto seguirla fino al luogo di incontro con il marito e lei ha risposto che non mi sarebbe servito a niente.»

La cameriera portò il caffè. Due tazze, due cucchiaini, una caraffa piena di caffè fresco. Le riempì e si allontanò. Reacher annusò il vapore e ne bevve un sorso.

«Ma ricordavo male», proseguì Reacher. «Non ho detto a Lucy Anderson di essere stato un poliziotto, le ho detto di essere stato un poliziotto militare, per questo è stata presa dal panico. E per questo l’affittacamere era così pulito. Era come una caserma pronta per l’ispezione. Le vecchie abitudini sono dure a morire. Le persone che ci sono passate erano tutte soldati. Lucy ha pensato che le stessi inseguendo.»

«Disertori», disse Vaughan.

«Sì. Per questo l’uomo della Anderson era così abbronzato. Era stato in Iraq, ma non ci voleva tornare.»

«Dov’è ora?»

«In Canada», rispose lui. «Ecco perché Lucy non era preoccupata all’idea che la seguissi. Non mi sarebbe servito a niente. Non ho giurisdizione. È una nazione sovrana e lassù offrono loro asilo.»

«Il camion era dell’Ontario», disse Vaughan.

Reacher assentì. «Una sorta di servizio taxi. Il bagliore rilevato dalla videocamera non era uranio rubato, era il marito della signora Rogers in un vano nascosto. Calore corporeo, come quello del guidatore. La tonalità di verde era la stessa.»

Child Lee - 2008 - Niente da perdere: Un'avventura di Jack Reacher
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