26

Reacher aveva percorso metà strada verso la sua camera quando vide il vecchio pick-up di Vaughan svoltare nella via. Andava veloce. Rimbalzò sul cordolo e puntò dritto verso di lui attraversando il parcheggio. Al volante c’era Vaughan con addosso l’uniforme da poliziotta. Una visione incongrua. Non aveva avuto il tempo di andare a prendere l’auto ufficiale. Inchiodò e si fermò con la griglia del radiatore a un paio di centimetri da lui. Si sporse dal finestrino e disse: «Salga, subito».

«Perché?» domandò Reacher.

«Lo faccia e basta.»

«Ho scelta?»

«Nessuna.»

«Davvero?»

«Non sto scherzando.»

«Mi sta arrestando?»

«Sono pronta a farlo. Se sarà necessario, userò pistola e manette. Salga in macchina e basta.»

Reacher la guardò a lungo in volto dal parabrezza. Faceva sul serio, quello era certo. La prova era proprio lì, nella fermezza della sua mascella, perciò girò attorno al cofano per raggiungere il lato del passeggero e salì. Vaughan aspettò finché ebbe chiuso la portiera e gli domandò: «Ha mai accompagnato un poliziotto in macchina in precedenza? Per tutta la notte? Per un intero turno?»

«Perché avrei dovuto? Ero un poliziotto.»

«Be’, comunque stasera lo farà.»

«Perché?»

«Abbiamo ricevuto una telefonata da Despair, a titolo di cortesia. Lei è ricercato. Stanno venendo a cercarla, perciò stasera resterà dove la posso vedere.»

«Non possono venirmi a cercare. Non si saranno nemmeno svegliati.»

«Vengono gli ausiliari. Tutti e quattro.»

«Davvero?»

«A questo servono gli ausiliari. Danno ausilio.»

«Perciò mi nasconderò nella sua macchina? Per tutta la notte? »

«Questo è maledettamente certo.»

«Secondo lei ho bisogno di protezione?»

«La mia città ha bisogno di protezione. Non voglio guai qui.»

«Quei quattro non sono un guaio. Uno è già conciato a dovere e uno stava male l’ultima volta che l’ho visto.»

«Quindi sarebbe in grado di stenderli?»

«Con una mano dietro la schiena e la testa in un sacco.»

«Bene. Sono una poliziotta e ho una responsabilità. Non voglio risse nelle mie strade. È indecoroso.»

Premette l’acceleratore, fece inversione a U nel parcheggio del motel e tornò da dove era venuta. «Quando arriveranno?» domandò Reacher.

«L’impianto chiude alle sei. Immagino verranno dritti qui.»

«Quanto si fermeranno?»

«L’impianto riapre alle sei di domani mattina.»

«Non vorrà che resti in macchina sua per tutta la notte», osservò Reacher.

«Faccio quello che serve. Come ho detto, questo è un luogo decoroso. Non lascerò che venga infangato, fisicamente o metaforicamente. »

Reacher tacque, poi disse: «Potrei lasciare la città».

«Per sempre?» chiese Vaughan.

«Temporaneamente.»

«Per andare dove?»

«A Despair, è ovvio. Là non potrei cacciarmi nei guai, giusto? I poliziotti sono ancora in ospedale e gli ausiliari resteranno qui per tutta la notte.»

Vaughan non disse nulla.

«Faccia lei», proseguì Reacher. «Ma la sua Crown Vic è un’auto comoda. Potrei addormentarmi con la bocca aperta e russare.»

Vaughan girò a destra, poi a sinistra e si diresse lungo la Second Street verso il ristorante. Rimase in silenzio per un attimo, poi disse: «Oggi in città ce n’è un’altra».

«Un’altra che?»

«Un’altra ragazza, proprio come Lucy Anderson, ma scura, non bionda. È arrivata questo pomeriggio e adesso se ne sta lì seduta a guardare verso ovest come se aspettasse notizie da Despair. »

«Da un fidanzato o un marito?»

«Forse.»

«Forse da un fidanzato o un marito morto, caucasico, di circa vent’anni, un metro e settantatré per sessantatré chili di peso. »

«Forse.»

«Sarebbe bene che ci andassi.»

Vaughan superò il ristorante e continuò a guidare. Girò a sinistra quasi al termine della cittadina, percorse due isolati in direzione sud e tornò indietro a est sulla Fourth Street. Non aveva una vera ragione, si muoveva per il puro gusto di farlo. La Fourth Street aveva alberi e negozi sul marciapiede nord, alberi e una lunga fila di belle case sul marciapiede sud. Piccoli giardini, recinti di legno, piante, cassette della posta.

«Sarebbe bene che ci andassi», ripeté Reacher.

Lei annuì.

«Aspetti che se ne vadano gli ausiliari. Non vorrà incontrarli per strada.»

«D’accordo.»

«E faccia in modo che non la vedano andar via.»

«D’accordo.»

«E non attacchi briga laggiù.»

«Non so se resti qualcuno con cui attaccar briga, a meno che non incontri il giudice.»

Child Lee - 2008 - Niente da perdere: Un'avventura di Jack Reacher
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