47

Dall’impianto alla linea di confine della cittadina di Hope c’erano ventiquattro chilometri, ma Reacher fece un giro di trentadue vagando verso nord, in mezzo alla vegetazione. Immaginò che i cittadini si fossero riorganizzati piuttosto in fretta e che non ci fosse alcun modo per vincere un eventuale scontro alle due estremità della Main Street, perciò le evitò. Spinse il vecchio furgone dell’ausiliario sul terreno irregolare e si orientò in base al bagliore dell’incendio a destra. Pareva violento. Per sua esperienza gli edifici di mattoni bruciavano sempre bene. Prima se ne andava il contenuto, poi pavimenti e soffitti, infine il tetto mentre le pareti esterne reggevano formando un alto camino che incrementava il flusso d’aria. Quando infine se ne andavano anche quelle, il crollo proiettava scintille e tizzoni dappertutto e si scatenavano nuovi incendi. Talvolta con una sigaretta e una confezione di fiammiferi potevi distruggere un intero isolato.

Aggirò la cittadina lungo un raggio che stimò di circa sei chilometri e mezzo, poi seguì la strada in direzione est restando un centinaio di metri all’interno della vegetazione. Quando nell’orologio della sua mente scoccò mezzanotte, suppose di trovarsi a meno di un chilometro e mezzo dal confine. Sterzò a destra, rimbalzò sui ciottoli catramati e terminò il viaggio come un normale guidatore. Superò sobbalzando la linea e lo spesso asfalto di Hope rese all’istante silenzioso il viaggio.

Vaughan lo aspettava cento metri più in là.

Era parcheggiata sul bordo sinistro con le luci spente. Lui rallentò e allungò il braccio dal finestrino in un gesto rassicurante. Lei fece lo stesso tenendo la mano tesa e le dita allargate, in segno di risposta. O come in un segnale per regolare il traffico. Reacher accostò e si fermò toccandole la punta delle dita. Per lui il contatto fu per un terzo un cinque da missione compiuta, per un terzo una manifestazione di sollievo per essere uscito di nuovo dalla tana del leone, per un terzo una semplice sensazione di benessere. Non capì cosa significasse per lei: Vaughan non lasciò trapelare niente ma indugiò con la mano lì un secondo più del dovuto.

«Di chi sarebbe il furgone?» domandò.

«Dell’ausiliario capo», rispose lui. «Si chiama Underwood. Sta molto male.»

«Per quale motivo?»

«Ha detto che sono stato io.»

«È così?»

«Gli ho sicuramente procurato un paio di contusioni, cosa di cui non sono molto orgoglioso, ma non gli ho causato la diarrea, le vesciche o le piaghe né gli ho fatto cadere i capelli.»

«Allora è il TCE?»

«Thurman dice di no.»

«Lei ci crede?»

«Non molto.»

Vaughan sollevò una bottiglia di plastica piena d’acqua.

«Non ho sete», disse Reacher.

«Bene», aggiunse lei. «Questo è un campione. Acqua del rubinetto della mia cucina. Ho chiamato un amico di un amico di David. Lui conosce un tipo che lavora al laboratorio statale di Colorado Springs. Mi ha detto di portargliela per un’analisi e per scoprire quanto TCE Thurman usa in realtà.»

«Il serbatoio contiene ventimila litri.»

«Ma con che frequenza lo esauriscono e lo riempiono?»

«Non lo so.»

«Come possiamo scoprirlo?»

«C’è un ufficio acquisti, probabilmente pieno di carte.»

«Possiamo entrarci?»

«Forse.»

«Lasci quel furgone oltre il confine. L’accompagno io in città. Ci prenderemo una pausa ciambella», disse Vaughan.

Reacher guardò nel retrovisore e fece incerto retromarcia finché percepì la variazione di superficie. Riportò il furgone sulla sabbia e lo lasciò lì con le chiavi inserite. Alle sue spalle, a grande distanza, vedeva un vago bagliore rosso all’orizzonte. Despair era ancora in fiamme. Non disse niente al riguardo. Si limitò a incamminarsi, a riattraversare la linea e a salire in auto accanto a Vaughan.

«Sa di sigaretta», osservò lei.

«Ne ho trovata una e ho fatto due tiri in ricordo dei vecchi tempi.»

«Anche quelle provocano il cancro.»

«Lo so. Lei ci crede?»

«Sì», rispose Vaughan. «Certo.»

Partì verso est a una velocità moderata con una mano sul volante e l’altra in grembo. «Come è andata la giornata?» chiese Reacher.

«Ho appena visto sulla strada una gomma da masticare. Proprio lì, nella luce dei fari. È una violazione dell’ordinanza contro l’abbandono di rifiuti. È una delle cose più emozionanti che possano accadere a Hope.»

«Ha chiamato Denver per Maria?»

Lei assentì.

«L’anziano le ha dato un passaggio», spiegò. «Nei pressi del negozio di ferramenta. Ne ha confermato il nome. Sapeva parecchio di lei. Hanno parlato per mezz’ora.»

«Mezz’ora? Come? È un viaggio di meno di venticinque minuti. »

«Non l’ha lasciata a Despair, voleva andare alla base della Polizia militare.»



Arrivarono al ristorante a mezzanotte e ventidue. Era di servizio la cameriera-studentessa. Quando li vide entrare insieme, sorrise come se si fosse infine verificato un fatto inevitabile, piacevole ma a lungo rimandato. Era sui vent’anni, ma sorrideva come una vecchia e compiaciuta mezzana di un antico villaggio. Reacher percepì che c’era un segreto di cui non era a parte. Non era però sicuro che Vaughan lo conoscesse.

Si sedettero l’uno di fronte all’altra al tavolo in fondo. Non ordinarono ciambelle. Reacher chiese un caffè, Vaughan un succo di frutta, un mix di tre frutti esotici di cui Reacher non aveva mai sentito parlare.

«Vive in modo molto sano», osservò.

«Ci provo.»

«Suo marito è in ospedale? Con un cancro provocato dal fumo?»

Lei scosse la testa.

«No», rispose. «Non è in ospedale.»



Arrivarono le bevande. Le sorseggiarono in silenzio per un istante, poi Reacher domandò: «L’anziano sapeva perché Maria volesse andare alla Polizia militare?»

«Non glielo ha detto, ma è una strana meta, no?»

«Molto», convenne Reacher. «È una base operativa avanzata in servizio attivo. Non è permesso l’accesso ai visitatori, neanche se si conosce un soldato.»

«Le unità da combattimento della Polizia militare utilizzano donne soldato?»

«Molte.»

«Forse è una di loro. Magari ha ripreso servizio dopo una licenza.»

«Allora perché pernottare al motel per altre due notti e lasciare tutta la roba lì?»

«Non lo so. Forse voleva solo verificare qualcosa.»

«È troppo piccola per appartenere a un’unità da combattimento della Polizia militare.»

«C’è un’altezza minima?»

«Per l’esercito in genere sì. Di questi tempi non so quale sia. Ma anche se fosse entrata per il rotto della cuffia, l’avrebbero piazzata in segreto da qualche altra parte.»

«Ne è certo?»

«Non ci sono dubbi. Inoltre, era troppo silenziosa e timida. Non era una militare.»

«Cosa poteva volere dalla Polizia militare? E perché non è ancora tornata?»

«L’anziano l’ha vista veramente entrare?»

«Sì», rispose Vaughan. «Ha aspettato come un signore all’antica.»

«Una domanda migliore potrebbe essere: se l’hanno lasciata entrare, cosa volevano da lei?»

«Potrebbe avere qualcosa a che fare con lo spionaggio.»

Reacher scosse la testa. «Mi sbagliavo a questo proposito. Lo spionaggio non li preoccupa. Hanno sigillato bene l’impianto a est e a ovest, probabilmente sono presenti all’interno o almeno ai cancelli.»

«Allora perché sono lì?»

«Sorvegliano la strada dei camion, il che significa che temono furti di qualcosa che richiede un camion per essere trasportato. Qualcosa di pesante, di troppo pesante per un’auto comune. »

«Quindi troppo pesante anche per un piccolo aereo.»

Reacher annuì. «Ma l’aereo è coinvolto in qualche modo. Stamattina mi sono intromesso nei loro affari e di conseguenza hanno dovuto interrompere l’attività segreta per un po’. Stasera l’aereo non ha volato. Non l’ho sentito e dopo l’ho trovato tranquillo nel suo hangar.»

«Secondo lei vola solo quando lavorano su qualcosa di militare? »

«So con certezza che non si è alzato in volo quando non ci hanno lavorato, perciò potrebbe anche essere vero il contrario. »

«Trasporterà qualcosa?»

«Presumo.»

«Qui o lontano da qui?»

«Forse entrambe le cose, come in una specie di scambio commerciale.»

«Segreti?»

«Forse.»

«Persone? Come il marito di Lucy Anderson?»

Reacher finì la tazza e scosse la testa. «Non mi torna. C’è un problema logico al riguardo, quasi matematico.»

«Mi metta alla prova», disse Vaughan. «Ho fatto quattro anni di college.»

«Quanto tempo ha?»

«Mi piacerebbe tanto beccare chi ha buttato quella gomma da masticare, ma posso aspettare.»

Reacher sorrise. «Laggiù stanno succedendo tre cose. Il contratto militare, più qualcos’altro, più qualcos’altro ancora.»

«D’accordo», disse lei. Spostò il sale, il pepe e lo zucchero nel centro del tavolo. «Tre cose.»

Reacher spostò subito il sale da parte. «Il contratto militare è quello che è. Non c’è niente di preoccupante, tranne il rischio che qualcuno rubi qualcosa di pesante e questo è un problema della Polizia militare. Controllano la strada, hanno sei Humvee, cinquanta chilometri di spazio libero per ingaggiare battaglia, possono fermare tutti i camion che vogliono. Non c’è bisogno di vigilanza da parte dei cittadini. Non c’è ragione che questi si agitino per alcunché.»

«Ma?»

Reacher mise le mani a coppa, posò la sinistra attorno al pepe e la destra attorno allo zucchero. «Ma i cittadini sono agitati per qualcosa. Tutti. Sono vigili. Oggi si sono radunati per difendere qualcosa.»

«E sarebbe?»

«Non ne ho idea.» Sollevò lo zucchero con la destra. «È l’incognita più grossa perché sono tutti coinvolti. Chiamiamola mano destra, come nel caso in cui la mano destra non sa quello che fa la sinistra.»

«La mano sinistra cosa sarebbe?»

Reacher sollevò il pepe con la sinistra. «È più piccola. Coinvolge un sottoinsieme della popolazione. Un sottogruppo piccolo, particolare. Tutti sanno dello zucchero, la maggior parte non sa del pepe, alcuni sanno sia dello zucchero sia del pepe.»

«E noi non sappiamo niente di nessuno.»

«Ma lo sapremo.»

«In che modo tutto ciò è legato al fatto che il marito di Lucy Anderson non sia stato portato via in aereo?»

Reacher sollevò la zuccheriera. Era un oggetto grosso di vetro, stretto nella sua mano destra. «Thurman pilota l’aereo. Thurman è il boss della cittadina. Thurman tira le fila dell’incognita più grossa. Non può essere altrimenti. E se Anderson facesse parte del gioco, lo saprebbero tutti, compresi i poliziotti della cittadina e il giudice Gardner. Thurman avrebbe fatto in modo che fosse così, pertanto Lucy Anderson non sarebbe stata arrestata e cacciata quale vagabonda.»

«Perciò Thurman sta facendo qualcosa e tutti lo aiutano, ma qualcuno fa anche qualcos’altro alle sue spalle?»

Reacher assentì. «E quel qualcos’altro che viene fatto alle sue spalle coinvolge quei giovani. Ce la fanno o non ce la fanno a seconda delle persone in cui si imbattono, i molti della mano destra o i pochi della mano sinistra.»

«Esatto. Adesso ce n’è uno nuovo. Un certo Rogers, appena arrestato, ma non l’ho visto.»

«Rogers. Ho già sentito questo nome.»

«Dove?»

«Non lo so.»

«Da qualsiasi parte fosse, è uno degli sfortunati.»

«Per loro le probabilità saranno sempre scarse.»

«Esatto.»

«Questo è stato il problema di Ramirez.»

«No, Ramirez non si è imbattuto in nessuno», obiettò Reacher. «Ho verificato i verbali. Non è stato né arrestato né aiutato. »

«Perché? Che cosa lo rendeva diverso?»

«Bella domanda», osservò Reacher.

«Qual è la risposta?»

«Non lo so.»

Child Lee - 2008 - Niente da perdere: Un'avventura di Jack Reacher
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