Sei in mezzo a una tempesta.
Sotto la pioggia battente, coi vestiti zuppi.
La tua casa viene spazzata via.
Anche il tuo cane, ma non c’è tempo per piangerlo.
I tuoi album di foto sono perduti o danneggiati e infradiciati irreparabilmente.
L’assicurazione non copre.
Ti sei aggrappata a un materasso.
Non hai nessuno cui rivolgerti per chiedere aiuto.
La tua famiglia e i tuoi amici sono morti nella tempesta.
Quelli che sono ancora vivi ce l’hanno con te perché sei sopravvissuta.
Pensi che non smetterà mai di piovere.
Ma alla fine smette e, quando smette, arrivano i giornalisti.
La stampa adora la storia della RAGAZZA AGGRAPPATA AL MATERASSO NELLA TEMPESTA.
«Chi è questa ragazza aggrappata al materasso?»
«Dov’è andata a scuola?»
«Era una che spopolava a scuola?»
«Perché è mezza nuda?»
«Doveva coprirsi un po’ di più, sapendo che sarebbe finita alla deriva su un materasso!»
«Come fa a essere così sprovveduta?»
«Ho sentito che la ragazza sul materasso era una squilibrata. Era una stalker. Se l’è andata a cercare, la tempesta.»
«Soffre di scarsa autostima?»
«Mi sarei aspettata che la tempesta preferisse una più magra e più carina.»
«Io mi considero una femminista ma, se decidi di restare aggrappata a un materasso nel mezzo di una tempesta, sono cacchi tuoi.»
«Non ci credo, la ragazza sul materasso teneva un blog!»
«Restate con noi per un’esclusiva con l’ex ragazzo della ragazza sul materasso! Ci ha rivelato che è sempre stata ’appiccicosa da morire’.»
È strano, pensi, che tutti amino (odino) la ragazza sul materasso, mentre nessuno sembra particolarmente interessato alla tempesta.
Gira pagina.