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Racconti a tua mamma della relazione e lei ti supplica di troncare. Si mette letteralmente in ginocchio. Ti tocca dirle: «Mamma, alzati». Una volta che gliel’hai raccontato, non vuole più parlare d’altro. Ti penti di averglielo detto. Gliel’hai detto perché volevi discuterne con lei, come tra adulti. C’erano cose che volevi sapere, per esempio perché lui non vuole avere rapporti vaginali con te. Ma tua mamma è talmente presa dalla questione morale che non ti dà nessun aiuto. Sbraita cose sul tuo buon nome – «È l’unica cosa che ti porterai nella prossima vita, Aviva!» – e su tua nonna che è sopravvissuta all’Olocausto e qualsiasi altra cosa le venga in mente. Alla fine scoppi a piangere e le dici che lo lascerai, anche se sai che non lo farai.

Accetti il fatto di non avere nessuno con cui parlare. Il membro del Congresso ha messo in chiaro che la relazione deve restare segreta. «Nessuno degli altri stagisti, nemmeno la tua compagna di stanza, nessuno», ti dice una sera. E forse ha ragione. L’unica persona cui ti sei fidata a dirlo è tua mamma, e guarda cosa ne è venuto fuori. Siccome non hai nessuno con cui parlarne, cominci a scrivere sul tuo blog. Un pochino. Sui particolari, sei pudica. Hai guardato tantissimo Sex and the City e ti vedi come una Carrie Bradshaw più giovane e più politicizzata.

Le statistiche ti rivelano che il blog ha sei lettori regolari. Ogni tanto ti lasciano un commento solidale. Uno ti chiede perfino se ti trovi in Florida. Non rispondi.

Forse pensavi che avere una relazione clandestina fosse eccitante, invece in sostanza ti fa sentire sola, e nient’altro. Passi le giornate aspettando la sera, l’unico momento in cui puoi vederlo. E nemmeno tutte le sere, nemmeno una sì e una no, nemmeno una volta alla settimana. È quando ha tempo lui, di solito tardi. Volendo essere meno magnanimi, a volte ti sembra che sia un bambino con tanti giocattoli e tu sei una bambola con cui si ricorda di giocare ogni tanto. Certe volte rimane a Washington per settimane, ed è quasi meglio, perché almeno sai che non hai la possibilità di vederlo. Ma te la passi male lo stesso. Ti manca costantemente. Ti manca perfino quando siete insieme.

Non litighi mai con lui, perché sai – con la tua parte razionale – che se cominci a fare storie ti lascerà. Tu non hai nessun potere, ce l’ha tutto lui. E qualche volta è frustrante. Ma sei stata tu a baciarlo. Il tuo potere l’hai esercitato così, no? Sei stata tu a volerlo. E sei convinta che sia il prezzo da pagare per stare con una persona straordinaria.

Si avvicinano le feste.



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La vita in un istante
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