Sedici
Mentre i suoi investigatori sono in giro per la città o, come dicono politici, poliziotti e puttane, sono sul territorio, il vice questore Costanza Confalonieri Bonnet rimane nel suo ufficio e ci starà per il resto della giornata. Non a firmare pratiche, secondo un trito luogo comune, ma a rispondere alle telefonate. Chiamano tutti e da tutta Italia. Uno anche da tutto il mondo, come direbbe Balducci, visto che zia Jasmine, la sorella minore di sua madre Olivia, l’ha chiamata da New York, dove vive.
Il primo squillo è stato di suo figlio Andreino che si è limitato a un telegrafico WhatsApp: «Mammina idolissima!».
Poi c’è stata una lunga telefonata con il suo superiore, il questore Pagani, che le ha manifestato la solidarietà del capo della Polizia, del ministro degli Interni, dei presidenti di Camera e Senato per lo squallido filmato dato in pasto alla rete.
Il papa e l’imam della Grande Moschea di Roma, muti? Ha pensato Costanza sorridendo mentre ringraziava il Pagani.
È stata quindi la volta del piemme Giorgio Maltese, molto seccato di aver dovuto leggere le agenzie per sapere le ultime novità. La vice questore gli ha spiegato che tutto quanto è stato detto in conferenza lui lo sapeva già. Poi lo ha aggiornato sugli ultimi sviluppi. Maltese è sembrato quietarsi, ma senza arrivare alla resa definitiva. Perché è ligure e i genovesi possono rinunciare alla paga ma mai al mugugno, quello per carità mai. Che carattere di merda i genovesi, meglio i romagnoli, ma molto meglio, pensa Costanza riattaccando. Se Grillo fosse nato a Bagnacavallo saremmo ancora al bipolarismo perfetto, altro che balle.
Adesso è la volta del sindaco, a proposito di bipolarismo. Una telefonata di cortesia, un po’ fredda. Nessun accenno al filmatino delle chiappe (lui che pure… insomma l’unico testimone oculare, chi è?). Meglio così, pensa Costanza mentre Riccardo Milani la mette al corrente del fatto che in città è scattata una specie di caccia al triplete, ossia una corsa di fuori di zucca a farsi un selfie in ciascuna delle tre scene del crimine, parco Fellini, Colonia Bolognese e Portoverde. La Polizia municipale fatica a evitare ingorghi.
Costanza riattacca pensando che il 30 per cento accreditato dal sondaggista Seneca Appicciafuoco per il Reddito d’Ignoranza di Emerson Balducci è sottostimato, troppo prudenziale.
Al call center poteva mancare mamma Olivia? E infatti. Ma la signora si accontenta anche lei di un messaggio. Con foto allegata. Dice: «Cocò, ti ho vista in tivù. Nessun appunto. Ma quel tuo capo che si presenta in pubblico vestito di marrone, dai! No brown in town, dighel! Comunque la foto che ti allego è solo per mettere i puntini sulle “i”».
L’immagine è di una giovanissima Olivia su una spiaggia che potrebbe essere Saint-Tropez, fotografata di spalle e con addosso soltanto un tanga. Ma per vedere che il tanga c’è, sua figlia deve ingrandire la foto con due dita. E di parecchio anche. Bene, puntini sulle «i» messi, commenta tra sé, sorridendo.
L’ultima chiamata è della dottoressa Myrta Albanese.
«Gioia» dice il medico «sono quasi le sette. Perché invece di parlare al telefono non ci vediamo fra un’ora davanti al margarita che mi devi? Quindi ti ho chiamata solo per dirti che sì, accetto il tuo invito spontaneo al Grand Hotel. A dopo. Ti bacio, sorella.»
Costanza si alza. Riordina la scrivania, mettendo nella borsa solo l’agenda con gli appunti presi durante la giornata ed esce dall’ufficio spegnendo la luce.