PROLOGO
La vibrazione si fece più intensa. Nel buio del Choul, nel cuore oscuro delle giungle di Teras, quelli della stirpe dormiente si dimenarono in preda a un improvviso nervosismo, perlopiù inconsapevoli di quanto percepivano.
Come un prurito impossibile da grattare, il ronzio gli assalì la mente e lo turbò nel profondo del suo essere. Sha-Kaan aprì un enorme occhio azzurro, la cui pupilla si dilatò per captare la luce fioca dell'ingresso in alto; distinse la roccia umida, le liane che scendevano sinuose e i licheni che ricoprivano ogni superficie. Notò lo sbattere di un'ala, lo scuotersi di un collo, il movimento di una zampa munita di artigli: la stirpe si stava risvegliando prematuramente. Avvertì l'accelerare del battito dei cuori, il rimbombare dei polmoni che inspiravano aria, e uno scricchiolio di mascelle che si spalancavano.
La vibrazione, annunciatrice di disastri, gli rintronò nel cranio. Il corpo fu scosso da un poderoso fremito e il cuore accelerò. Sha-Kaan si sollevò, spiegò le grandi ali per spiccare il volo mentre un grido gli si formava in gola. Chiamò la stirpe, e dal Choul la condusse alla carica verso la luce, attirato dal poderoso ribollire del cielo là dove stava iniziando una nuova battaglia.