Nato a Voghera nel 1930, Alberto Arbasino pubblica il suo primo racconto, Distesa estate, nel 1955 su «Paragone», e da allora collabora con importanti riviste, fra cui «Il Mondo», «Tempo presente», «Nuovi argomenti», «il verri».
Nel 1957 esce Le piccole vacanze, cui seguiranno L’Anonimo lombardo (1959) e Parigi o cara (1960).
Nel ‘63 appare Fratelli d’Italia, nel ‘64 Certi romand, e poi Grazie per le magnifiche rose (1965), Super–Eliogabalo (1969), Sessanta posizioni (1971). Del 1972 sono La bella di Lodi e E principe costante, mentre si intensificano gli interventi di carattere politico: Fantasmi italiani (1977), In questo Stato (1978), Un Paese senza (1980) e La caduta dei tiranni (1990). Viaggi e mostre: I Turchi (1972), Trans–Pacific Express (1981), Il Meraviglioso, anzi (1985). Tre libri di poesia: Matinèe (1983), Rap! (2001), Rap 2 (2002). Fra i titoli pubblicati da Adelphi, l’edizione definitiva di Fratelli d’Italia (1993), Mekong (1994), Specchio delle mie brame (1995), Parigi o cara (1995), L’Anonimo lombardo (1996), Lettere da Londra (1997), Le Muse a Los Angeles (2000), Super–Eliogabalo (2001), La bella di Lodi (2002), Marescialle e libertini (2004), Dall’Ellade a Bisanzio (2006), Le piccole vacanze (2007), La vita bassa (2008) e L’Ingegnere in blu (2008). Due Meridiani Mondadori riuniscono ora l’intera opera narrativa di Arbasino (Romanzi e racconti, 2009-2010).